Nel giorno in cui si celebra il settantaduesimo compleanno di Martin Scorsese, il regista cinematografico autore tra gli altri del celebre Taxi Driver, SocialEcoonomy torna a occuparsi di mobilità urbana. Che la concorrenza faccia bene ai consumatori e quindi al mercato non ci sono dubbi. Su tale posizione nei mesi scorsi SocialEconomy aveva intervistato Marco Pierani, responsabile delle relazioni Istituzionali di Altroconsumo, che aveva spiegato che la sharing economy è un’opportunità che va colta. La conferma che l’innovazione può contribuire a migliorare anche i business della old economy arriva da Mytaxy, società fondata nel giugno del 2009 da Niclaus Mewes (CEO) e Sven Külper (CMO) e oggi posseduta dal Gruppo Daimler, che hanno rivoluzionato il settore dei taxi, rinnovandolo a livello internazionale e adattandolo alle esigenze del 21° secolo. L’idea alla base della rivoluzione Mytaxi è quella di creare un collegamento diretto tra il tassista e il passeggero, per offrire a entrambi un sistema di gestione delle prenotazioni al passo coi tempi e quindi in grado di ben competere con i servizi della mobilità condivisa tipici della sharing economy. I vantaggi per gli utenti sono numerosi dal momento che si può richiedere il taxi tramite l’app (disponibili per dispositivi Apple e Android), controllarne la posizione e l’avvicinamento sul proprio smartphone, con un orario stimato di arrivo e una previsione di costo e la possibilità di pagare la corsa direttamente tramite l’applicazione. Il successo che Mytaxi sta riscouotendo in giro per il mondo è enorme: l’app è stata scaricata finora più di 10 milioni di volte e il servizio è disponibile in oltre 40 città con più di 45.000 taxi attivi. La società, come già fatto in fase di lancio a Milano avvenuto lo scorso aprile, ha deciso di riproporre fino al 26 novembre 2015 il 50% di sconto su ogni corsa pagata attraverso la propria app.
Sempre meglio di uber, viva i taxi!
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