Tutte le PMI potranno fare ricorso all’equity crowdfunding. L’Italia tra i paesi con la normativa più avanzata al mondo


“Da oggi tutte le 136mila piccole e medie imprese italiane, non più solo quelle innovative e le startup, che hanno bisogno di liquidità per finanziare i propri progetti, possono farlo usufruendo dei portali di equity crowdfunding, le piattaforme online che permettono di raccogliere fondi attraverso la condivisione del progetto imprenditoriale in rete”. Così Adriana Galgano, deputata del gruppo Civici e Innovatori, prima firmataria  dell’emendamento alla Legge alla Stabilità che modifica il Testo Unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di raccolta di capitali per le piccole e medie imprese semplificando la raccolta di risorse e incentivando la differenziazione delle fonti finanziarie e la ripresa del credito bancario. “Un’innovazione fondamentale – spiega Galgano – che fa dell’Italia uno dei paesi con la normativa di equity crowdfunding (la raccolta fondi dell’era della sharing economy nda) più avanzata al mondo e la pone tra le legislazioni europee più evolute in tema di politiche per la crescita e sviluppo di ecosistemi innovativi per l’impresa”.  Il crowdfunding anche nel nostro Paese, come dimostrano i dati di  Crowdfundingbuzz sta riscuotendo un buon successo e supportando lo sviluppo delle attività imprenditoriali. Sulle piattaforme italiane sono stati, infatti, raccolti oltre 6,35 milioni di euro dall’inizio dell’operatività di cui circa 3,3 milioni sono stati raccolti nel corso del 2016. 

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