Gli USA confermano la propria leadership nella sharing economy. In Europa è Londra la capitale dell’economia della condivisione

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Gli Stati Uniti confermano la propria leadership a livello mondiale nel settore della sharing economy. A dirlo, come riportato dal Telegraph e da TechCityNews, è uno studio realizzato da JustPark – società britannica che consente la condivisione parcheggi privati – che ha analizzato la nazionalità delle principali realtà dell’economia della condivisione. Gli USA, con in testa le città di San Francisco e New York, sono il Paese in cui ha sede oltre la metà delle 865 start-up sharing prese in esame. In Europa il primato spetta al Regno Unito, patria del 10% dei player globali della sharing economy. A livello di capitali europee, come facilmente immaginabile, a spiccare è Londra che “ospita” 72 società sharing. Questo dato rende quindi la cittá del Big Ben la capitale europea dell’economia condivisa. Come emerge dalla mappatura realizzata dal Telegraph, le altre città del vecchio continente che inseguono Londra in questo primato sono nell’ordine Parigi, Madrid, Berlino e Amsterdam. La ricerca evidenzia oltre al dato della nazionalità la rapida crescita dell’economia della condivisione nel corso degli ultimi anni, rivelando che oltre la metà delle aziende sono state fondate nel 2013 o successivamente. Secondo uno studio realizzato da Price Waterhouse che SocialEconomy vi ha raccontato alcuni mesi fa, le stime di crescita in UK della sharing economy sembrano essere molto solide: i ricercatori di PWC prevedono, infatti, che le società UK dell’economia condivisa nel 2025 potranno arrivare a generare un fatturato complessivo di di 15 miliardi di US Dollari. A livello mondiale le stesse previsioni parlano, invece, di revenues totali al 2025 pari a US $ 335 miliardi.

Chiude Contributoria, la piattaforma di giornalismo supportata dai lettori

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Chiude Contributoria, la piattaforma di giornalismo finanziata dal Guardian a metà strada tra una piattaforma di blogging e un servizio di crowdfunding. Il sito di news, fondato da Matt McAlister, head of new digital business del Guardian e Sarah Hartley, ex giornalista dello stesso quotidiano britannico, nel 2012 si era aggiudicato il premio dell’ Inter­na­tio­nal Press Institute’s News Inno­va­tion Con­test quale progetto editoriale più innovativo. A dare la notizia è stato Politico.EU che ha rilevato che nelle scorse settimane i fondatori hanno annunciato con una lettera ai membri del giornale la decisione di chiudere. Adesso arriva dalle pagine web della testata anche l’ufficialità. Sul sito si scrive, infatti, che Contributoria chiuderà il primo di ottobre dopo 21 edizioni mensili aggiungendo che i suoi articoli rimaranno comunque visibili in modalità Common Share liberi quindi di essere ripubblicati secondo le regole della licenza. Contributoria è nata a gennaio del 2014 con l’idea di offrire a giornalisti free lance uno spazio dove pubblicare i propri articoli in cambio di un compenso e per sostenere, quindi, il giornalismo indipendente di qualità. Da allora sono stati pubblicati 787 articoli e distribuiti agli autori compensi pari a oltre 268 mila sterline. Il funzionamento di Contributoria, il cui motto era “People supporting journalism” consisteva in pochi semplici, ma innovativi, passi: i giornalisti proponevano le proprie idee di reportage, la community di utenti paganti, tramite la sottoscrizione di una membership, votavano le proposte e le sostenevano dal punto di vista economico; gli articoli finanziati venivano poi pubblicati con cadenza mensile.

Contributoria (video)

https://www.youtube.com/watch?v=9UZugcPPG8U#action=share

Londra accelera sulla sharing economy

Nella giornata di ieri Brandon Lewis, Minister of State for Housing and Planning at the Department for Communities and Local Government, ha annunciato le linee guida della riforma che consentirà ai londinesi di poter affittare per brevi periodi la propria abitazione.

Fino a oggi infatti, per via di una vecchia norma risalente al 1973, i londinesi che decidevano di affittare il proprio appartamentoper meno di 90 giorni potevano farlo soltanto dopo aver chiesto uno specifico permesso amministrativo a pagamento. Coloro che decidevano di rischiare affittando la propria casa senza questo permesso erano soggetti a una multa fino a 20 mila sterline per ogni violazione.

Adesso invece si cambierà e tutto sarà più semplice. Tra le motivazioni che hanno spinto questa riforma c’è quella di consentire ai proprietari di casa londinesi di avere delle entrate extra e di aumentare la competitività dell’offerta di alloggi per i turisti nell’ottica di dare un ulteriore impulso al turismo londinese.

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Oggi è Boxing Day: il giorno della condivisione dei regali

Oggi 26 dicembre nel Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Hong Kong, Kenya, Sud Africa e in altri Paesi che fanno parte del Commonwealth si festeggia il Boxing Day.

La festa è basata sul regalare doni ai membri meno fortunati della società e quindi la si può considerare una festa della condivisione.

Le origini di questa festività risalgono a diversi secoli fa quando i servi e i mercanti ricevevano nel giorno successivo al Natale doni (le Christmas Box) dai propri datori di lavoro in segno di ringraziamento per il buon servizio svolto durante l’anno.

Negli anni in cui il 26 dicembre cade di domenica in UK e in alcuni paesi del Commonwealth viene spostato al 27 dicembre.

Oggi il Boxing Day in molti paesi è associato all’inizio dei saldi.