Apple investe 1 miliardo di US dollari in DiDi, la rivale cinese di Uber


DiDi Chuxing, uno dei principali player cinesi della sharing economy e rivale in Cina di Uber nel mercato del ride sharing, ha annunciato con un comunicato stampa che Apple ha investito 1 miliardo di US dollari durante il round di finanziamento in corso. Il miliardo di dollari investito da Apple rappresenta il più grande investimento singolo mai effettuato in DiDi. Nel comunicato si legge che grazie a questo investimento, Apple diventa un investitore strategico di DiDi e si unisce a Tencent, Alibaba e altri soci chiave per aiutare ulteriormente la missione di DiDi di costruire una piattaforma di ride sharing in grado di servire centinaia di milioni di automobilisti e passeggeri cinesi.Cheng Wei, fondatore e CEO di DiDi, ha dichiarato che “L’approvazione da parte di Apple è un enorme incoraggiamento e fonte d’ispirazione per un’azienda di quattro anni. DiDi lavorerà duramente con i nostri piloti e partner globali per mettere a disposizione di tutti i cittadini scelte di mobilità flessibili e affidabili, e aiutare le città a risolvere i problemi di trasporto, ambientali e occupazionali “. Secondo quanto riportato da Reuters Tim Cook, CEO di Apple, è convinto che l’investimento possa dare nel corso del tempo un forte ritorno. DiDi, che nel 2015 ha effettuato 1,4 miliardi di corse, oggi viaggia sul ritmo di oltre 11 milioni di ride quotidiani. DiDi lavora con oltre 14 milioni di proprietari di auto e conducenti cinesi e ha una quota di mercato dell’87% per quanto attiene le chiamate di un auto con conducente (private car halling) e del 99% nel segmento delle chiamate taxi (taxi halling) . 

 

Uber supera il traguardo del miliardo di corse

UK_1B-trips_blog_960x540_r1

Uber, uno dei principali attori della sharing economy, ha annunciato con un blog post che ha superato il miliardo di corse. Il risultato è di tutto rigurdo considerando che dal primo ridesharing a oggi ono trascorsi solamente 5 anni e mezzo. La miliardesima corsa è stata fatta a Londra, la vigilia di Natale, su un’automobile UberX. Per celebrare il traguardo, Uber ha fatto una donazione alla Hackney Pirates un ente di charity specializzato nel settore dell’infanzia e attivo nell’omonimo quartiere di Londra dove il miliardesimo viaggio è iniziato. Il driver e il cliente che hanno realizzato la corsa destinata a diventare una delle pietre miliari della societa californiana hanno ricevuto in regalo rispettivamente un viaggio in una delle città servite da Uber e un anno di corse gratuite.

 

 

 

Sidecar, l’antenato di Uber, chiude i servizi di ride sharing e di delivery 

 

Sidecar – Instragram

 
La fine del 2015 per Sidecar, l’antenato di Uber, è conciso con la cessazione delle attività di delivery e di ride sharing. Il 31 dicembre dello scorso anno la società fondata da Sunil Paul and Jahan Khanna ha, infatti, gettato la spugna su queste due tipologie di servizi offerti dopo aver cercato di competere contro i due giganti della sharing economy Lyft e Uber. A dare la notizia sono stati gli stessi due fondatori tramite un post su Medium. La società, basata a San Francisco è attiva dal 2012, dopo la fase di startup si era rilanciata nel 2014 offrendo ai propri clienti servizi completatari quali la ricarica della batteria del proprio smartphone e bevande a bordo. Secondo quanto riportato da Crunchbase, la società ha raccolto da investitori privati (tra cui  Union Square Ventures, Avalon Ventures, Lightspeed Venture Partners, Google Ventures e il patron di Virgin Sir Richard Branson) in totale 35 milioni di US Dollari. Nel dare l’annuncio della fine dei servizi di ride sharing e di delivery i due co-fondatori di Sidecar hanno rivendicato di essere stati dei pionieri in fatto di mobilità condivisa e hanno aggiunto che la cessazione di queste sue attività non significa la fine della società e hanno annunciato novità per il 2016. 

In Italia potrebbe slittare di un anno la nuova normativa sul ride sharing

  
Secondo indiscrezioni riportate da alcuni media il Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 23 dicembre scorso conterrebbe una norma che riguarda indirettamente la sharing economy. Secondo le indiscrezioni di stampa il testo del Decreto Legge conterrebbe, infatti, una proroga di un anno del termine per adottare norme “tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi”. In pratica slitterrbbe di un anno la legge volta a disciplinare l’utilizzo dei servizi di ride sharing. Nel Comunicato ufficiale del Governo Italiano nella parte in cui si elencano i principali interventi prorogati col Decreto del 23 dicembre non si menziona questo provvedimento. Per questo motivo bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per essere sicuri di quanto riportato dalle indiscrezioni. La normativa volta a fare chiarezza su uso dei mezzi destinati al trasporto pubblico era molto attesa dai tassisti italiani che, come risaputo, non vedono di buon occhio la concorrenza di quegli operatori che come Uber hanno avuto un effetto disruptive sul mercato del trasporto urbano. Mentre Londra, come SocialEconomy vi ha raccontato più volte, sta affrontando il tema della regolamentazione dei nuovi servizi di trasporto cittadini, l’Italia, invece, potrebbe aver deciso di prendere tempo.

Rock & Roll Ride: le auto classiche in car sharing

Immaginerr

foto Rock & Roll Ride

Un servizio simil Uber per le auto storiche e supercar? L’idea è venuta a Brandon Moossy e Richard Rawlings, due ragazzi di Austin in Texas. Per realizzarla i due hanno organizzato un crowdfunding su Kickstarter con l’obiettivo di raccogliere almeno 50 mila dollari US – in totale gli investimenti che i due americani devono fare ammontano a oltre $500 mila – al fine di  terminare lo sviluppo dell’app (per dispositivi Apple e Android) che renderebbe possibile la nascita del servizio. Il nome della loro iniziativa, che vuole facilitare il ride sharing e il car sharing delle quattro ruote classiche, storiche, supercar, o exotic car per un giro in solitario o in condivisione, è Rock & Roll Ride. Nelle intenzioni dei fondatori di Rock&Roll Ride c’è quella di offrire tramite il servizio da loro ideato, che si basa su una app che geolocalizza le vetture e che rende possibile il matching domanda/offerta, la possibilità ai proprietari di auto speciali di mettere a reddito il proprio bene, proprio come già succede nell’era della sharing economy con le imbarcazioni tramite Sailo o Boatbound o le abitazioni tramite Airbnb o Wimdu, e al contempo quello di permettere agli amatori delle auto speciali di levarsi lo sfizio di un giro su una Cadillac, una Ferrari o altre automobili ever green. I due statunitensi hanno anche pensato a una serie di accortezze quali un processo di registrazione che verifica solvibilità e patente del richiedente e l’assicurazione che copre danni al mezzo o procurati a terzi. Per quanto riguarda la città in cui lanciare il servizio sul sito della società è stato aperto un contest e quindi saranno gli utenti a deciderlo: al momento è in testa Hashburn seguita da Austin e Dallas.

Lyft investe a Nashville e riceve i consensi di tutte le istituzioni locali. Un esempio da imitare

nashville

Lyft, la celebre società USA di ridesharing, ha scelto Neshville per la propria sede regionale in Tennessee. Leggendo il post con il quale è stato dato l’annuncio, a colpire l’attenzione non è tanto la notizia dell’apertura dei nuovi uffici ma l’ottimismo con il quale le diverse Istituzioni locali hanno accolto questa scelta della società.
“Vogliamo ringraziare Lyft per l’investimento a Nashville per la sua sede regionale e per i posti di lavoro significativi che l’azienda genererà nel Middle Tennessee – ha dichiarato il Governatore del Tennessee Bill Haslam – Sappiamo che le aziende hanno la possibilità di scegliere dove fare affari, e questo annuncio supporta il nostro obiettivo di diventare la location numero uno nel sud-est per posti di lavoro di alta qualità”. Dello stesso tenore l’accoglienza del Sindaco di Nashville Megan Barry: “L’annuncio odierno di Lyft mette in evidenza il fatto che Nashville stia rapidamente diventando nota come centro per l’innovazione e la tecnologia. Abbiamo lavorato per ricomprendere il ridesharing come una componente importante di un sistema di trasporto diversificato e robusto che aumenta le opzioni per i residenti e turisti. Ringrazio Lyft per il suo investimento a Nashville e per portare più posti di lavoro tecnologici e di alta qualità nella nostra città”. L’onda di ottimismo contagioso non finisce qui:
“Il Tennessee è impegnato ad aiutare le imprese innovative come Lyft a crescere e prosperare in un ambiente favorevole alle imprese, e sono grato per i nuovi posti di lavoro e gli investimenti che Lyft porta al nostro stato” ha dichiarato Randy Boyd, Commissioner of Economic and Community Development. Gli fa eco Ralph Schultz, Presidente e CEO della Camera di Commercio di Nashville:
“Siamo grati a LYFT per investimento della società. Lyft ha notevolmente ampliato le opzioni di mobilità per i pendolari e per i milioni di visitatori del Music City”. “Congratulazioni a LYFT sulla sua decisione di localizzare la sua sede regionale a Nashville, Tennessee” ha commentato John Bradley, Tennessee Valley Authority Senior Vice President Economic Development.
Credete che in Italia davanti a un annuncio simile di un qualunque player della sharing economy avremmo assistito a un entusiasmo di questo tipo dei massimi rappresentati delle Istituzioni locali? Noi di SocialEconomy, con l’augurio di essere smentiti prima possibile, purtroppo pensiamo di no.