Sidecar, l’antenato di Uber, chiude i servizi di ride sharing e di delivery 

 

Sidecar – Instragram

 
La fine del 2015 per Sidecar, l’antenato di Uber, è conciso con la cessazione delle attività di delivery e di ride sharing. Il 31 dicembre dello scorso anno la società fondata da Sunil Paul and Jahan Khanna ha, infatti, gettato la spugna su queste due tipologie di servizi offerti dopo aver cercato di competere contro i due giganti della sharing economy Lyft e Uber. A dare la notizia sono stati gli stessi due fondatori tramite un post su Medium. La società, basata a San Francisco è attiva dal 2012, dopo la fase di startup si era rilanciata nel 2014 offrendo ai propri clienti servizi completatari quali la ricarica della batteria del proprio smartphone e bevande a bordo. Secondo quanto riportato da Crunchbase, la società ha raccolto da investitori privati (tra cui  Union Square Ventures, Avalon Ventures, Lightspeed Venture Partners, Google Ventures e il patron di Virgin Sir Richard Branson) in totale 35 milioni di US Dollari. Nel dare l’annuncio della fine dei servizi di ride sharing e di delivery i due co-fondatori di Sidecar hanno rivendicato di essere stati dei pionieri in fatto di mobilità condivisa e hanno aggiunto che la cessazione di queste sue attività non significa la fine della società e hanno annunciato novità per il 2016. 

GM investe US$ 500 milioni in Lyft, il principale concorrente di Uber

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General Motors e Lyft, uno dei colossi della sharing economy e principale competitor di Uber, hanno annunciato di aver siglato un accordo strategico che prevede l’investimento di US$ 500 milioni da parte del produttore di auto nel capitale della società di ride sharing al fine di sostenere l’ulteriore sviluppo della società e la creazione di un network on demand di auto senza conducente. Grazie all’intesa, GM diventerà il fornitore privilegiato delle auto adibite al servizio Lyft tramite la creazione in varie città degli USA di rental hub. Il Presidente di GM Dan Ammann ha dichiarato: “Vediamo il futuro della mobilità connesso, senza soluzione di continuità e autonomo”, lavorando insieme “crediamo di poter implementare con successo questa visione in modo più rapido.” John Zimmer, presidente e co-fondatore di Lyft, ha dichiarato: “Lavorando con GM, Lyft continuerà a aprire nuove esperienze di trasporto che portano un cambiamento positivo nella nostra vita quotidiana. Insieme costruiremo un futuro migliore attraverso la ridefinizione del concetto di proprietà delle auto tradizionali”.

In Italia potrebbe slittare di un anno la nuova normativa sul ride sharing

  
Secondo indiscrezioni riportate da alcuni media il Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 23 dicembre scorso conterrebbe una norma che riguarda indirettamente la sharing economy. Secondo le indiscrezioni di stampa il testo del Decreto Legge conterrebbe, infatti, una proroga di un anno del termine per adottare norme “tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi”. In pratica slitterrbbe di un anno la legge volta a disciplinare l’utilizzo dei servizi di ride sharing. Nel Comunicato ufficiale del Governo Italiano nella parte in cui si elencano i principali interventi prorogati col Decreto del 23 dicembre non si menziona questo provvedimento. Per questo motivo bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per essere sicuri di quanto riportato dalle indiscrezioni. La normativa volta a fare chiarezza su uso dei mezzi destinati al trasporto pubblico era molto attesa dai tassisti italiani che, come risaputo, non vedono di buon occhio la concorrenza di quegli operatori che come Uber hanno avuto un effetto disruptive sul mercato del trasporto urbano. Mentre Londra, come SocialEconomy vi ha raccontato più volte, sta affrontando il tema della regolamentazione dei nuovi servizi di trasporto cittadini, l’Italia, invece, potrebbe aver deciso di prendere tempo.

Partnership tra Uber e Facebook. Sarà possibile chiamare un’auto tramite Messenger

https://youtu.be/Dj4f1d-EZy4

  

 Uber attraverso un post sul proprio blog ha annunciato una partnership con Facebook che consentirà agli utenti di poter richiedere una macchina del big player della sharing economy attraverso Messenger, il servizio di chat della società guidata da Mark Zuckerberg. In pratica l’utente Facebook senza lasciare l’app della società diventata famosa per i Like potrà prenotare una corsa senza aver bisogno di scariccare la principale app  di ride sharing. Il dialogo con Uber avverrà come una vera e propria conversazione privata e sempre tramite la chat sarà possibile inviare a Uber la propria localizzazione oppure condividere la propria posizione e il percorso con amici o colleghi.

Per utilizzare questa nuova funzione di Messenger è necessario scaricare l’ultima release di Messenger, iniziare una conversazione con Uber toccando l’icona “Auto” oppure con il tasto more (“…”) per accedere alla nuova funzione “Trasporti” all’interno di qualasisi conversazione Messenger o cliccando su un indirizzo scritto all’interno di una convrsazione Messenger e selezionado “request a Ride”. Per gli utenti Facebook che non hanno ancora un profilo Uber nessun problema: sarà possibile registrarsi su Uber all’interno di Messenger in una manciata di secondi. La prima corsa realizzato grazie a Messenger sarà gratuita (con un massimale di US$ 20). Coloro che sono già utenti Uber potranno collegare il proprio profilo con il loro account esistente in Messenger e avviare la richiesta di una corsa in modo immediato.  Il servizio al momento sarà attivo soltanto in USA ma potrebbe essere esteso presto in altri paesi. Su YouTube è visibile il video tutorial. 

 

Uber accompagna gli ospiti alla tua festa

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Uber ha annunciato l’ampliamento, per il momento negli USA soltanto, di UberEVENTS, la piattaforma self service che consente di acquistare in anticipo un pacchetto di corse per gli invitati a un proprio evento. Dai raduni più grandi alle serate più piccole sarà quindi più semplice garatire agli ospiti di un determinato evento un servizio di trasporto rapido e efficiente.  Per utilizzare il servizio occorre registrare il proprio evento sulla piattaforma UberEVENTS del gigante della sharing economy, dopodiche l’organizzatore riceverà via mail i pass (in pratica dei codici) che potrà mandare ai propri ospiti. Gli ospiti invece una volta aperta la propria app dovranno semplicemente inserire il codice ricevuto e cosi saranno condotti all’evento.Il servizio UberEVENTS può essere utilizzato per ogni genere di evento: dai matrimoni alle conferenze, oppure da una semplice cena a un party. La scelta di rafforzare UberEVENTS giunge in un momento strategico: l’arrivo delle feste natalizie

Con Lyft e Justin Bibier la sharing economy abbraccia la musica 

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Il mondo della musica e quello della sharing economy possono collaborare? La risposta a questo interrogativo arriva dagli USA ed è assolutamente affermativa. Lyft, la celebre azienda di ride sharing che offre, quindi, servizi simili a quelli offerti da UBER, e la star canadese Justin Bieber in occasione del lancio del nuovo album Purpose hanno lanciato una inziativa congiunta di marketing. Dal 12 al 19 novembre tutti coloro che scegliarnno una automobile  Lyft per muoversi in una delle città USA coperte dal servizio potranno acquistare il nuovo album dell’idolo dei teenager di tutto il mondo a soli US$ 5. Per farlo basterà scegliere la modalità Bibier all’interno dell’app Lyft e completare almeno una corsa dela valore di US$ 5. Al termine del loro ride gli utenti riceveranno un link per il download dell’album e un credito sempre di 5 US dollari per un’ulteriore corsa. Per festeggiare l’uscita del disco e questo esclusivo nuovo metodo per ottenere musica, Justin Bibier ha sorpreso alcuni passeggeri unendosi alla loro corsa Lyft (video). Gli utenti Lyft più fortunati, durante la settimana in cui si sviluppa questa iniziativa potranno, viaggiare insieme a Justin Bieber impegnato in diverse città USA nelle attività promozionali del suo nuovo disco.

Maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile reperirle sul blog di Lyft

http://blog.lyft.com/posts/lyft-bieber-mode

Financial Times: il co-fondatore di Uber pronto a lanciare una app per il concierge digitale

Come riportato oggi dal Financial Times il co-fondatore di Uber Garrett Camp si appresta a lanciare un servizio di concierge digitale che si chiamerà Operator. I servizi offerti dovrebbero essere quelli tradizionali di un maggiordomo: prenotazione viaggi, servizi di ricerca di un determinato bene e altri che possono semplificare la vita quotidiana. Secondo quanto riportato sulle colonne del quotidiano della City, Operator potrebbe guardare a Uber everything, il servizio di logistica del principale operatore al mondo di ride sharing e quindi della sharing economy, come potenziale partner. L’articolo odierno arriva dopo che gia nei mesi scorsi erano uscite alcune indiscrezioni tra cui quella riportata da TechCrunch che nell’aprile scorso aveva scritto che con Operator sarà possibile, con una semplice richiesta effettuata tramite app (è già disponibile quella per Iphone), soddisfare ogni richiesta riguardante lo shopping. Che la mission di operator sarà questa è ora confermato da un https://player.vimeo.com/video/144659290” target=”_blank”>video della società che avrà sede in California pubblicato sul sito www.operator.com.

Operator (vedeo)

Rock & Roll Ride: le auto classiche in car sharing

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foto Rock & Roll Ride

Un servizio simil Uber per le auto storiche e supercar? L’idea è venuta a Brandon Moossy e Richard Rawlings, due ragazzi di Austin in Texas. Per realizzarla i due hanno organizzato un crowdfunding su Kickstarter con l’obiettivo di raccogliere almeno 50 mila dollari US – in totale gli investimenti che i due americani devono fare ammontano a oltre $500 mila – al fine di  terminare lo sviluppo dell’app (per dispositivi Apple e Android) che renderebbe possibile la nascita del servizio. Il nome della loro iniziativa, che vuole facilitare il ride sharing e il car sharing delle quattro ruote classiche, storiche, supercar, o exotic car per un giro in solitario o in condivisione, è Rock & Roll Ride. Nelle intenzioni dei fondatori di Rock&Roll Ride c’è quella di offrire tramite il servizio da loro ideato, che si basa su una app che geolocalizza le vetture e che rende possibile il matching domanda/offerta, la possibilità ai proprietari di auto speciali di mettere a reddito il proprio bene, proprio come già succede nell’era della sharing economy con le imbarcazioni tramite Sailo o Boatbound o le abitazioni tramite Airbnb o Wimdu, e al contempo quello di permettere agli amatori delle auto speciali di levarsi lo sfizio di un giro su una Cadillac, una Ferrari o altre automobili ever green. I due statunitensi hanno anche pensato a una serie di accortezze quali un processo di registrazione che verifica solvibilità e patente del richiedente e l’assicurazione che copre danni al mezzo o procurati a terzi. Per quanto riguarda la città in cui lanciare il servizio sul sito della società è stato aperto un contest e quindi saranno gli utenti a deciderlo: al momento è in testa Hashburn seguita da Austin e Dallas.

Lyft investe a Nashville e riceve i consensi di tutte le istituzioni locali. Un esempio da imitare

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Lyft, la celebre società USA di ridesharing, ha scelto Neshville per la propria sede regionale in Tennessee. Leggendo il post con il quale è stato dato l’annuncio, a colpire l’attenzione non è tanto la notizia dell’apertura dei nuovi uffici ma l’ottimismo con il quale le diverse Istituzioni locali hanno accolto questa scelta della società.
“Vogliamo ringraziare Lyft per l’investimento a Nashville per la sua sede regionale e per i posti di lavoro significativi che l’azienda genererà nel Middle Tennessee – ha dichiarato il Governatore del Tennessee Bill Haslam – Sappiamo che le aziende hanno la possibilità di scegliere dove fare affari, e questo annuncio supporta il nostro obiettivo di diventare la location numero uno nel sud-est per posti di lavoro di alta qualità”. Dello stesso tenore l’accoglienza del Sindaco di Nashville Megan Barry: “L’annuncio odierno di Lyft mette in evidenza il fatto che Nashville stia rapidamente diventando nota come centro per l’innovazione e la tecnologia. Abbiamo lavorato per ricomprendere il ridesharing come una componente importante di un sistema di trasporto diversificato e robusto che aumenta le opzioni per i residenti e turisti. Ringrazio Lyft per il suo investimento a Nashville e per portare più posti di lavoro tecnologici e di alta qualità nella nostra città”. L’onda di ottimismo contagioso non finisce qui:
“Il Tennessee è impegnato ad aiutare le imprese innovative come Lyft a crescere e prosperare in un ambiente favorevole alle imprese, e sono grato per i nuovi posti di lavoro e gli investimenti che Lyft porta al nostro stato” ha dichiarato Randy Boyd, Commissioner of Economic and Community Development. Gli fa eco Ralph Schultz, Presidente e CEO della Camera di Commercio di Nashville:
“Siamo grati a LYFT per investimento della società. Lyft ha notevolmente ampliato le opzioni di mobilità per i pendolari e per i milioni di visitatori del Music City”. “Congratulazioni a LYFT sulla sua decisione di localizzare la sua sede regionale a Nashville, Tennessee” ha commentato John Bradley, Tennessee Valley Authority Senior Vice President Economic Development.
Credete che in Italia davanti a un annuncio simile di un qualunque player della sharing economy avremmo assistito a un entusiasmo di questo tipo dei massimi rappresentati delle Istituzioni locali? Noi di SocialEconomy, con l’augurio di essere smentiti prima possibile, purtroppo pensiamo di no.

Uber chiede il sostegno del proprio popolo contro le nuove regole della Transport for London

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Uber, tramite una mail mandata ai propri clienti, ha annunciato che Transport for London (TfL), l’autorità dei trasporti della capitale UK, pubblicherà a stretto giro alcune proposte di nuove norme per regolamentare il ride sharing.
Secondo la stessa società, se queste regole dovessero essere approvate, la fine della Uber che conosciamo. Secondo quanto scritto via mail dalla società californiana, il provvedimento fissa a cinque minuti l’attesa minima per un’auto, anche qualora fosse immediatamente disponibile. Inoltre il provvedimento proposto non consentirebbe più di visualizzare, tramite app, la macchina più vicina.
TfL, sempre secondo Uber, vuole anche limitare il carpooling, compresi i nuovi servizi come uberPOOL, e costringerebbe i driver a guidare per un solo operatore. Contro queste nuove regola Uber ha chiamato a raccolta il proprio “popolo” invitandolo a firmare una petizione online. In pochi minuti a rispondere all’appello sono stati già circa 18 mila utenti.