Il 2016 attraverso le ricerche su Google

Come da consuetudine Google ha reso noto  le parole emergenti, cioè quelle che hanno fatto registrare il maggiore incremento di ricerche nel corso dell’anno, del 2016. Attraverso a “Year in Search 2016” si può, quindi, scoprire l’anno che volge al termine attraverso i personaggi, gli avvenimenti, le mete delle vacanze, le ricette e i “perché…” che hanno caratterizzato le nostre ricerche sul celebre motore di “Big G”. In Italia è stato indubbiamente l’anno di Pokémon Go, in testa alla classifica delle parole emergenti (i termini emergenti sono quelli che hanno fatto registrare il maggiore incremento nelle ricerche nel corso dell’anno in questione e non il maggior numero di ricerche in assoluto). Ma non potevano non riflettersi nelle ricerche i grandi eventi sportivi – le Olimpiadi e gli Europei 2016 -, la politica internazionale con le elezioni politiche statunitensi e la Brexit, e i tristi fatti di cronaca, con il terremoto che ha colpito molte aree dell’Italia e gli addii a due grandi artisti, David Bowie e Bud Spencer.

Le dieci parole emergenti

  1. Pokémon Go
  2. Olimpiadi Rio 2016
  3. Europei 2016
  4. Elezioni USA
  5. Terremoto
  6. Sanremo 2016
  7. David Bowie
  8. Donald Trump
  9. Bud Spencer
  10. Brexit

Per quanto riguarda i personaggi che hanno fatto tendenza ai primi posti troviamo David Bowie, Donald Trump e Bud Spencer, a loro fanno seguito il calciatore della Juventus Gonzalo Higuain, Ezio Bosso e Prince – scomparso a fine marzo -, ma anche nomi dello spettacolo come Gabriel Garko e Virginia Raffaele, entrambi protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Chiudono la classifica, la poetessa Alda Merini e la cantante Patty Pravo, grande presenza canora a Sanremo.

I primi dieci personaggi emergenti

  1. David Bowie
  2. Donald Trump
  3. Bud Spencer
  4. Gonzalo Higuain
  5. Ezio Bosso
  6. Prince
  7. Gabriel Garko
  8. Virginia Raffaele
  9. Alda Merini
  10. Patty Pravo

Analizzando le ricerche di tendenza, si vede anche come Google sia spesso utilizzato per rispondere alle curiosità e agli interrogativi di tutti i giorni: tra i “come fare…” primeggia “come fare il gelato al caffè in casa” mentre tra i “perché…” ha fatto tendenza “perché si intasa il braciere”. Tra gli innumerevoli quesiti, la ricerca del significato delle parole: e se in cima alla lista emergono idolatria, ad maiora e Brexit, non si può trascurare l’ingresso in classifica di petaloso. Tra le altre classifiche per quanto riguarda le mete di vacanza le prime tre posizioni sono occupate da Corfù, Pantelleria e Lecce. Tra le ricette tiramisu, peperonata e zucchine in carpione.

Per quanto riguarda ricerche in tutto il mondo le prime tre posizioni, divise per categorie, delle tendenze Google del 2016 sono le seguenti. Searches: Pokémon Go, IPhone7 e Donald Trump; Global News: US Election, Olympics e Brexit. People: Donald Trump, Hillary Clinton e Michael Phelps; Consumer Tech: iPhone 7, Freedom 251iPhone SE; Movies:Deadpool, Suicide Squad, The Revenant; Global Sporting Events: Rio Olympics, World Series Tour de France; Musicians: Céline Dion, Kesha, Michael Bublé; Losses: Prince, David Bowie, Christina Grimmie. TV Shows: Stranger Things, Westworld, Luke Cage.

Election Day: Uber, in collaborazione con Google, aiuta i propri utenti a votare

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Oggi 8 novembre 2016 negli Stati Uniti si celebra l’Election Day, il giorno in cui, come decretato da un atto del Congresso USA del 1845, gli americani scelgono il proprio Presidente. Anche se con l’adozione del voto anticipato (early voting) e del voto per corrispondenza (mail-in voting) questo giorno ha parzialmente perso il proprio valore tradizionale (basti citare che negli Stati di Washington, Colorado e Oregon si vota esclusivamente per posta), per gli statunitensi e per il mondo intero questo giorno rimane fortemente emblematico. Anche alcune delle società che fanno parte della sharing economy hanno così deciso di celebrarlo attraverso delle iniziative che hanno l’obiettivo di facilitare l’espressione del voto quale massimo esempio di democrazia. Oltre Lyft, di cui SocialEconomy ha scritto ieri che offre uno sconto del 45% sulle corse per il seggio, anche Uber, insieme a Google, ha avviato una campagna per incoraggiare gli utenti a votare per l’elezioni che vedono sfidarsi il magnate Donald Trump e l’ex Sottosegretario alla Difesa Hillary Clinton. Il big player della sharing economy ha, in collaborazione con con Google, infatti, lanciato una speciale funzione in-app. che consente di visualizzare nell’app di Uber la posizione del proprio seggio con una semplice pressione di un pulsante.  Inoltre gli utenti Uber riceveranno un messaggio in-app che ricorderà che oggi è il giorno del voto. Tutti coloro che, invece, ancora non sono clienti della società di ride sharing usando il codice promozionale “VOTETODAY” avranno diritto a uno sconto di US $20 di sconto per la loro prima corsa Uber.

Sharing economy, nell’Election Day Lyft offrirà il 45% di sconto per recarsi alle urne


Lyft, il servizio di ride sharing attivo negli Stati Uniti, Vietnam, Indonesia, Malaysia, Singapore, Thailandia e Filippine,  in occasione dell’election day USA di domani 8 novembre ha deciso di incentivare l’espressione del voto offrendo a uno sconto del 45% a coloro che, trovandosi in una delle 20 aree coperte dalla promozione, sceglieranno un’auto guidata dall’azienda dai baffi rosa per recarsi alle urne. Ad annunciarlo è stata la stessa azienda, uno dei big player della sharing economy tramite una mail inviata agli utenti eleggibili. “Trovare, convenienti opzioni di trasporto a prezzi accessibili è stato tradizionalmente un ostacolo al voto. Ecco perché Lyft vuole contribuire a rendere più facile lo spostamento ai passeggeri per il giorno delle elezioni”, questo quanto affermato dalla società in una email inviata qualche ora fa.  Lyft offrirà lo sconto del 45% nella fascia oraria compresa tra 07:00-08:00 di Martedì 8 novembre. La disponibilità comunque secondo quantomeiportato nella mail è limitata. Per accedervi occorre I farlo il “Deal of the Week”. Per qunto riguarda inuovi utenti, Lyft darà loro un bonus di 5 US dollari da utilizzare nelle prime 10 corse utilizzando Martedì il codice November8th. Le elezioni americane per scegliere il quarantacinquesimo Presidente degli USA vedono contrapposti la democratica Hillary Clinton è il repubblicano Donald Trump. Molti osservatori negli ultimi mesi hanno notato che il voto dei millennial potrebbe essere importante nella definizione della competizione. Chissà se la sharing economy darà, quindi, il proprio contributo indiretto nella scelta del nuovo Commander in Chief chiamato a sostituire l’uscente Barack Obama. Come raccontato da SocialEconomy per combattere l’astensionismo è anche nato un servizio dal nome VoterDrive che offre corse gratuite per le urne elettorali tramite Uber

La sharing economy può aiutare a combattere l’astensionismo elettorale? Per le presidenziali USA nasce VoterDrive che offrirà corse gratis Uber per recarsi al seggio


Come raccontato da autorevoli osservatori statunitensi l’astensionismo, soprattutto quello dei millennial, corre il rischio di essere il vero ago della bilancia nella sfida presidenziale USA che vede fronteggiarsi l’ex Sottosegretario alla Difesa Hillary Clinton e il magnate Donald Trump. Molti sarebbero, infatti, i giovani che,rimasti orfani del loro beniamino Bernie Sanders, starebbero pensando di non recarsi alle urne. Per combattere o almeno ridurre questo fenomeno, VoterDrive LLC ha annunciato il lancio del servizio VoterDrive ™ on-demand, un programma di get-out-the-voto (GoTv) bipartisan volto a fornire una facilitazione di trasporto a quei cittadini USA che vorranno recarsi alle urne per le elezioni presidenziali che si svolgeranno il prossimo 8 novembre. Coloro che parteciperanno all’iniziativa riceveranno una corsa gratuita da e per il seggio tramite Uber, il colosso della sharing economy. “VoterDrive porta una soluzione del 21 ° secolo ad un grave problema di fronte la nostra democrazia, la scarsa partecipazione al voto”, ha dichiarato Rich Masterson, CEO di VoterDrive. “La vita moderna si è evoluta in modo profondo dopo l’ultima volta, nel 2008, che abbiamo avuto una competizione aperta per la presidenza. Utilizzando la piattaforma  di Uber, VoterDrive fornirà agli elettori una corsa gratuita da e per il seggio (fino a US $ 10 per corsa). Gli interessati potranno richiedere la pianificazione del viaggio attraverso il sito VoterDrive.us. L’iniziativa di VoterDrive nasce dal fatto che meno del 60% degli aventi diritto si è recato alle urne nel 2012, in calo dal 62,3% rispetto al 2008. Secondo il Pew Research Center, gli Stati Uniti si classificano al trentunesimo 35 paesi per affluenza alle urne tra le trentacinque nazioni democratiche altamente sviluppate. Come raccontato recentemente in un articolo dal Washington Post soltanto il 41% dei millennial USA è sicuro di andare a votare per le presidenziali americane perche ha una bassa opinione dei due principali candidati, mentre,come ha notato la CNN, Hillary Clinton sembra avere un problema molto evidente con l’elettorato giovane. Per capire se la sharing economy, l’economia condivisa tanto amata dai millenials, riuscirà a avere un impatto, in ogni caso positivo perché volta a favorire l’espressione della democrazia partecipativa, occorrerà attendere le analisi successive al voto. 

La sharing economy rimane un tema centrale nel dibattito politico tra i candidati a succedere a Obama

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Marco Rubio, il candidato repubblicano alle presidenziali USA, ha riportanto la sharing economy al centro del dibattito politico americano. La posizione espressa dal repubblicano è stata molto netta: limitare il numero dei regolamenti governativi destinati a introdurre imposizioni alle imprese, in particolare  a quelle dell’economia on-demand come Uber e Airbnb. Rubio, parlando a New York davanti a una platea di appassionati di technogia, secondo quanto riferito da AP, ha elogiato le società della disruptive economy dichiarando che bisogna rendersi conto che la migliore innovazione economica si sta svolgendo in uno “spazio non regolato”. Il senatore della Florida ha  inoltre commentato, sempre stando a quanto riportato dai media US che “Il popolo americano ha scelto un’economia in cui il retailer di maggior valore non possiede un solo negozio, a più grande compagnia di trasporto, Uber, non possiede un solo veicolo, e il più grande fornitore di alloggi, Airbnb, non possiede un solo hotel”. Le dichiarazioni del candidato repubblicano arrivano arrivano dopo quelle dei concorrenti Bernie Sanders che qualche settimana fa ha definito Uber “a serious problem” e Hillary Clinton che invece ha dichiarato che l’economia della condivisione sta creando interessanti opportunità e sostenendo l’innovazione ma alcontempo sta sollevando problemi riguardo la protezione dei posti di lavoro.

La sharing economy entrerà nel dibattito delle Presidenziali USA 2016?

Oggi 13 luglio il candidato alla Presidenza USA Hillary Clinton terrà un incontro alla The New School in Manhattan per illustrare le linee guida del suo programma economico incentrato sulla la crescita dei salari della classe media. Secondo le indiscrezioni riportate dal sito US Politico.com (http://www.politico.com/agenda/story/2015/07/hillarynomics-a-sneak-preview-000142) la candidata democratica dovrebbe illustrare le forze strutturali che cospirano contro la crescita dei salari. Tra o “colpevoli” individuati ci sarebbero la globalizzazione, l’automazione e la sharing economy. Per capire di più se lì economia collaborativa entrerà tra i temi della campagna per le Persidenziali bisognerà attendere le 10 di New York, ora di inizio dell’intervento di Hillary Clinton.

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