Uber, uno dei giganti della sharing economy, lo scorso 19 novembre ha distribuito a domicilio, al costo di US$ 10, in 35 citta statunitensi un kit anti influenza. I clienti Uber che hanno deciso di aderire all’ iniziativa, denominata UberHEALTH, al contempo potevano decidere di ricevere gratuitamente anche un vaccino, somministrato da un infermiere professionale. L’iniziativa di Uber arriva nel pieno del dibattito, in molti paesi al mondo, legato al fatto che gli adulti che si sottopongono alla vaccinazione antinfluenzale sono pochi rispetto alla popolazione totale. Per quanto riguarda l’Italia Stefania Salmaso, direttrice del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istiuto Superiore di Sanità qualche giorno fa aveva dichiarato che il vaccino: «Ha scelto di farlo solo il 49% degli over 64enni. La proporzione registrata è la più bassa degli ultimi dieci anni rispetto ad un massimo di circa il 70%». In USA – secondo a alcuni dati diffusi da Uber – meno del 50% degli adulti riceve un vaccino antinfluenzale. L’iniziativa UberHEALTH, che ara stata gia avviata in una fase pilota lo scorso anno, nasce anche dal fatto che da uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine è merso che convenienza e metodo di consegna sono entrambi componenti chiave che incidono sulla decisione di vaccinarsi.