Uber supera il traguardo del miliardo di corse

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Uber, uno dei principali attori della sharing economy, ha annunciato con un blog post che ha superato il miliardo di corse. Il risultato è di tutto rigurdo considerando che dal primo ridesharing a oggi ono trascorsi solamente 5 anni e mezzo. La miliardesima corsa è stata fatta a Londra, la vigilia di Natale, su un’automobile UberX. Per celebrare il traguardo, Uber ha fatto una donazione alla Hackney Pirates un ente di charity specializzato nel settore dell’infanzia e attivo nell’omonimo quartiere di Londra dove il miliardesimo viaggio è iniziato. Il driver e il cliente che hanno realizzato la corsa destinata a diventare una delle pietre miliari della societa californiana hanno ricevuto in regalo rispettivamente un viaggio in una delle città servite da Uber e un anno di corse gratuite.

 

 

 

Non solo auto, Uber punta anche sugli elicoteri in sharing

  
Dopo auto, scooter, biciclette la nuova frontiera della sharing economy pare essere l’elicottero. Come raccontato dall CEO di Airbus Tom Enders al Wall Street Journal il produttore di velivoli e il big player della sharing economy Uber hanno stretto un accordo per sviluppare un servizio di noleggio elicotteri con pilota. In particolare Airbus, che recentemente ha aperto una propria sede anche nella Silicon Valley, fornirà a  Uber alcuni velivoli per un primo progetto pilota. Il servizio sarà lanciato in occasione del Sundance Film Festival che si svolgerà a Park City (Utah) dal 21 al 31 gennaio. L’interesse di Uber per gli elicotteri non è certamente nuovo: gia nel 2013 la società californiana aveva lanciato in occasione dell’Independence Day un servizio per condurre i propri clienti da Manhattan a New York all’Est Hamptons. Inoltre a Dubai nella parte finale del 2015 la stessa Uber ha lanciato il servizio UberCHOPPER, attivo tutti i giorni dalle 10 alle 16,30, che consente di fare un giro di 20 minuti nei cieli degli Emirati Arabi Uniti al costo di 530 Dirham a persona (circa 130 Euro) per un gruppo di sei persone. Altre iniziative simili erano state lanciate dal leader del rideshating sia a Cape Town in Sudafrica sia sempre in terra emiratina in occasione del Gran Premio di Formula 1 di Abu Dhabi a Yas Island. I servizi di viaggi in elicottero di Uber, che avvengono selezionanti all’interno della app la modalità UberCHOPPER, comprendono anche il servizio di pick-up con auto della compagnia USA che accompagna i clienti all’eliporto da cui avviene il decollo. 

 

 

Anche per la Commissione Europea la sharing economy potrebbe sostenere la crescita economica dell’Eurozona

  
Secondo quanto riportato dall’agenzia internazionale Bloomberg, l’UE nei prossimi mesi verificherà se la legislazione nazionale degli Stati membri sta ostacolando la normativa comunitaria in tema di servizi dell’economia della condivisione. A tal fine nei prossimi mesi si svolgeranno incontri con i singoli Stati dell’Unione per verifcare lo stato dell’arte della legislazione nazionale dei diversi stati in tema di servizi della sharing economy. “Abbiamo bisogno di un dialogo con gli Stati membri, al fine di aumentare la loro consapevolezza che c’è una contraddizione che potrebbe avere un impatto negativo per la crescita economica del loro paese”, ha detto il Vice Presidente della Commissione Europea Jyrki Katainen in un’intervista. “Se sono in contraddizione con la legislazione UE, allora useremo la nostra politica di applicazione per assicurare il rispetto del diritto dell’Unione”. Oggi nei paesi dell’Eurozona si registrano approcci diversi sulle nuove tecnologie, a tal proposito Bloomberg ricorda le azioni legali promosse contro Francia, Spagna e Germania da Uber che giudica alcune norme di questi stati in materia di trasporto contrarie alle normative comunitarie.  “Il modo più economico per stimolare l’economia è quando si crea un nuovo mercato”, ha detto Katainen, sempre secondo quanto riportato da Bloomberg. “Ci sono un sacco di aziende che utilizzeranno questa opportunità. È il modo in cui possiamo stimolare l’economia e aumentare gli investimenti in modo sostenibile senza utilizzare il denaro dei contribuenti”. In pratica, secondo uno dei massimi rappresentanti dell’esecutivo europeo la sharing economy, e quindi società come Uber e Airbnb, potrebbe dare un impulso all’economia dei paesi dell’Eurozona il cui Pil resta indietro rispetto a quello degli Stati Uniti dal 2012.  Le dichiarazioni del Vice Presidente della Commissione Europea oltre a essere una buona notizia per i big player della sharing economy,quali ad esempio Airbnb e Uber, è sicuramente una buona nuova anche per i consumatori europei che finalmente possono sperare in una legislazione europea unica in tema di servizi dell’economia condivisa e quindi dell’ulteriore proliferare del concetto di libera concorrenza. “L’Unione Europea deve assumere il ruolo di leader”, ha affermato Mark MacGann, head of public policy for Europe, the Middle East and Africa di Uber. “I tanti giovani disoccupati in paesi come la Spagna non perdoneranno l’Unione Europea se considera la nuova economia collaborativa come un problema da risolvere piuttosto che un’opportunità da cogliere”.

Sidecar, l’antenato di Uber, chiude i servizi di ride sharing e di delivery 

 

Sidecar – Instragram

 
La fine del 2015 per Sidecar, l’antenato di Uber, è conciso con la cessazione delle attività di delivery e di ride sharing. Il 31 dicembre dello scorso anno la società fondata da Sunil Paul and Jahan Khanna ha, infatti, gettato la spugna su queste due tipologie di servizi offerti dopo aver cercato di competere contro i due giganti della sharing economy Lyft e Uber. A dare la notizia sono stati gli stessi due fondatori tramite un post su Medium. La società, basata a San Francisco è attiva dal 2012, dopo la fase di startup si era rilanciata nel 2014 offrendo ai propri clienti servizi completatari quali la ricarica della batteria del proprio smartphone e bevande a bordo. Secondo quanto riportato da Crunchbase, la società ha raccolto da investitori privati (tra cui  Union Square Ventures, Avalon Ventures, Lightspeed Venture Partners, Google Ventures e il patron di Virgin Sir Richard Branson) in totale 35 milioni di US Dollari. Nel dare l’annuncio della fine dei servizi di ride sharing e di delivery i due co-fondatori di Sidecar hanno rivendicato di essere stati dei pionieri in fatto di mobilità condivisa e hanno aggiunto che la cessazione di queste sue attività non significa la fine della società e hanno annunciato novità per il 2016. 

GM investe US$ 500 milioni in Lyft, il principale concorrente di Uber

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General Motors e Lyft, uno dei colossi della sharing economy e principale competitor di Uber, hanno annunciato di aver siglato un accordo strategico che prevede l’investimento di US$ 500 milioni da parte del produttore di auto nel capitale della società di ride sharing al fine di sostenere l’ulteriore sviluppo della società e la creazione di un network on demand di auto senza conducente. Grazie all’intesa, GM diventerà il fornitore privilegiato delle auto adibite al servizio Lyft tramite la creazione in varie città degli USA di rental hub. Il Presidente di GM Dan Ammann ha dichiarato: “Vediamo il futuro della mobilità connesso, senza soluzione di continuità e autonomo”, lavorando insieme “crediamo di poter implementare con successo questa visione in modo più rapido.” John Zimmer, presidente e co-fondatore di Lyft, ha dichiarato: “Lavorando con GM, Lyft continuerà a aprire nuove esperienze di trasporto che portano un cambiamento positivo nella nostra vita quotidiana. Insieme costruiremo un futuro migliore attraverso la ridefinizione del concetto di proprietà delle auto tradizionali”.

In Italia potrebbe slittare di un anno la nuova normativa sul ride sharing

  
Secondo indiscrezioni riportate da alcuni media il Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 23 dicembre scorso conterrebbe una norma che riguarda indirettamente la sharing economy. Secondo le indiscrezioni di stampa il testo del Decreto Legge conterrebbe, infatti, una proroga di un anno del termine per adottare norme “tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi”. In pratica slitterrbbe di un anno la legge volta a disciplinare l’utilizzo dei servizi di ride sharing. Nel Comunicato ufficiale del Governo Italiano nella parte in cui si elencano i principali interventi prorogati col Decreto del 23 dicembre non si menziona questo provvedimento. Per questo motivo bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per essere sicuri di quanto riportato dalle indiscrezioni. La normativa volta a fare chiarezza su uso dei mezzi destinati al trasporto pubblico era molto attesa dai tassisti italiani che, come risaputo, non vedono di buon occhio la concorrenza di quegli operatori che come Uber hanno avuto un effetto disruptive sul mercato del trasporto urbano. Mentre Londra, come SocialEconomy vi ha raccontato più volte, sta affrontando il tema della regolamentazione dei nuovi servizi di trasporto cittadini, l’Italia, invece, potrebbe aver deciso di prendere tempo.

Flight sharing, la Corte d’Appello di Washington costringe Flytenow all’atterraggio di emergenza

 

Flytenow

 
Erano stati in molti a pensare che dopo biciclette, auto e scooter la nuova frontiera dello sharing economy  potesse riguardare gli aerei. A pensarla diversamente sono però due Istituzioni USA che hanno, con le
proprie decisioni, di fatto bloccato i servizi di flight sharing di Flytenow. Flytenow, il primo servizio di condivisione di voli alla Uber, ha dovuto infatti fermarsi in seguito alla decisione della Corte d’Appello di Washington che ha confermato la decisone presa in passato dalla Federal Aviation Administration (FAA), l’ente dell’aviazione statunitense. Il motivo su cui si fonda la decisione è il seguente: negli Stati Uniti i piloti non in possesso di licenza di volo per fini commerciali, tranne rare eccezioni come ad esempio colleghi di lavoro che vogliono dividere il percorso aereo, non possono trasportare passeggeri a fini di lucro e nemmeno per condivisione delle spese. Inoltre, non è possibile fare attività promozionale per pubblicizzare i propri servizi di flight sharing neanche se la finalità è esclusivamente quella di condividere i costi del carburante. Per semplificarla ulteriormente i piloti senza licenza commerciale possono trasportare solo family & friends senza alcuna finalità commerciale. Flytenow secondo quanto riportato da Techcrunch ha detto che valuterà la possibilità di presentare un ulteriore ricorso.  

Uber, dopo 2 settimane di successi chiude la Linea U di Roma

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Uber – Linea U

Ieri si è concluso progetto di mobilità partecipata della Linea U di Uber. L’idea era stata lanciata dal player della sharing economy a Roma in occasione dell’avvio del Giubileo. Linea U, rimasta attiva dalle 8 alle 20 dal 10 al 24 dicembre, ha messo in contatto 9 punti della città al costo fisso di 5 euro a corsa. Le fermate della Linea U sono state piazza Euclide, piazza Fiume, piazza dei Cinquecento (Termini), San Giovanni, Piramide, stazione Trastevere, Sant’Andrea della Valle, Castel Sant’Angelo e piazza Mazzini. Il percorso è stato il risultato della consultazione lanciata da Uber, tramite il sito web dedicato, www.linea-u.it.  Durante le due settimane di attività Linea U ha rappresentato per romani, turisti e pellegrini una valida alternativa agli altri servizi di trasporto urbano disponibili a Roma, visto anche che secondo alcuni studi in questa città nelle ora di punta solo il 28% della domanda complessiva di mobilità trova soddisfazione.
La società californiana nell’annunciare su Twitter la prevista conclusione del servizio ha annunciato di essere pronta a intraprendere nuove sfide. 

  

Partnership tra Uber e Facebook. Sarà possibile chiamare un’auto tramite Messenger

https://youtu.be/Dj4f1d-EZy4

  

 Uber attraverso un post sul proprio blog ha annunciato una partnership con Facebook che consentirà agli utenti di poter richiedere una macchina del big player della sharing economy attraverso Messenger, il servizio di chat della società guidata da Mark Zuckerberg. In pratica l’utente Facebook senza lasciare l’app della società diventata famosa per i Like potrà prenotare una corsa senza aver bisogno di scariccare la principale app  di ride sharing. Il dialogo con Uber avverrà come una vera e propria conversazione privata e sempre tramite la chat sarà possibile inviare a Uber la propria localizzazione oppure condividere la propria posizione e il percorso con amici o colleghi.

Per utilizzare questa nuova funzione di Messenger è necessario scaricare l’ultima release di Messenger, iniziare una conversazione con Uber toccando l’icona “Auto” oppure con il tasto more (“…”) per accedere alla nuova funzione “Trasporti” all’interno di qualasisi conversazione Messenger o cliccando su un indirizzo scritto all’interno di una convrsazione Messenger e selezionado “request a Ride”. Per gli utenti Facebook che non hanno ancora un profilo Uber nessun problema: sarà possibile registrarsi su Uber all’interno di Messenger in una manciata di secondi. La prima corsa realizzato grazie a Messenger sarà gratuita (con un massimale di US$ 20). Coloro che sono già utenti Uber potranno collegare il proprio profilo con il loro account esistente in Messenger e avviare la richiesta di una corsa in modo immediato.  Il servizio al momento sarà attivo soltanto in USA ma potrebbe essere esteso presto in altri paesi. Su YouTube è visibile il video tutorial. 

 

Londra, Uber continua a opporsi alle possibili nuove regole sul ride sharing

https://www.youtube.com/watch?v=4Vvo6cAUppE&feature=youtu.be
  Uber, il gigante della sharing economy, continua la sua campagna #KeepLondonMoving lanciata per manifestare il dissenso verso le possibili novità normative che l’autorità dei trasporti di Londra (Tfl) vorrebbe introdurre. Dopo aver lanciato una petizione, di cui SocialEconomy vi ha dato notizia nei mesi scorsi, questa volta la società californiana di ride sharing ha scelto YouTube come piattaforma per far sentire la sua voce. Il video racconta in modo ironico quali sarebbero le conseguenze dell’attesa obbligatoria di cinque minuti (che con la nuova normativa scatterebbe anche nel caso di disponibilità immediata dell’auto) prima dell’inizio della corsa. Al momento le visualizzaioni sono state circa 60 mila. L’iniziativa di Uber arriva mentre l’autorità inglese sta svolgendo una consultazione pubblica online per verificare con gli abitanti della capitale Uk l’introduzione di nuove norme che secondo Uber rechrebbero un grave svantaggio a Londra, ai suoi citadini e ai suoi utenti.