La sharing economy può aiutare a combattere l’astensionismo elettorale? Per le presidenziali USA nasce VoterDrive che offrirà corse gratis Uber per recarsi al seggio


Come raccontato da autorevoli osservatori statunitensi l’astensionismo, soprattutto quello dei millennial, corre il rischio di essere il vero ago della bilancia nella sfida presidenziale USA che vede fronteggiarsi l’ex Sottosegretario alla Difesa Hillary Clinton e il magnate Donald Trump. Molti sarebbero, infatti, i giovani che,rimasti orfani del loro beniamino Bernie Sanders, starebbero pensando di non recarsi alle urne. Per combattere o almeno ridurre questo fenomeno, VoterDrive LLC ha annunciato il lancio del servizio VoterDrive ™ on-demand, un programma di get-out-the-voto (GoTv) bipartisan volto a fornire una facilitazione di trasporto a quei cittadini USA che vorranno recarsi alle urne per le elezioni presidenziali che si svolgeranno il prossimo 8 novembre. Coloro che parteciperanno all’iniziativa riceveranno una corsa gratuita da e per il seggio tramite Uber, il colosso della sharing economy. “VoterDrive porta una soluzione del 21 ° secolo ad un grave problema di fronte la nostra democrazia, la scarsa partecipazione al voto”, ha dichiarato Rich Masterson, CEO di VoterDrive. “La vita moderna si è evoluta in modo profondo dopo l’ultima volta, nel 2008, che abbiamo avuto una competizione aperta per la presidenza. Utilizzando la piattaforma  di Uber, VoterDrive fornirà agli elettori una corsa gratuita da e per il seggio (fino a US $ 10 per corsa). Gli interessati potranno richiedere la pianificazione del viaggio attraverso il sito VoterDrive.us. L’iniziativa di VoterDrive nasce dal fatto che meno del 60% degli aventi diritto si è recato alle urne nel 2012, in calo dal 62,3% rispetto al 2008. Secondo il Pew Research Center, gli Stati Uniti si classificano al trentunesimo 35 paesi per affluenza alle urne tra le trentacinque nazioni democratiche altamente sviluppate. Come raccontato recentemente in un articolo dal Washington Post soltanto il 41% dei millennial USA è sicuro di andare a votare per le presidenziali americane perche ha una bassa opinione dei due principali candidati, mentre,come ha notato la CNN, Hillary Clinton sembra avere un problema molto evidente con l’elettorato giovane. Per capire se la sharing economy, l’economia condivisa tanto amata dai millenials, riuscirà a avere un impatto, in ogni caso positivo perché volta a favorire l’espressione della democrazia partecipativa, occorrerà attendere le analisi successive al voto. 

Uber cerca persone disposte a effettuare consegne a domicilio

Uber, il colosso della sharing economy, ha pubblicato sul proprio sito un annuncio relativo alla ricerca di persone su Milano disposte a fare consegne per suo conto. L’annuncio, anche se non  dovrebbe essere relativo al servizio UberEATS, la consegna di pasti a domicilio che la società californiana sta per lanciare a Milano. Agli interessati Uber chiede la disponibilità per un paio di ore a pranzo, a cena e nel week end. Per poter essere selezionati da Uber occorre disporre di una bici o di uno scooter. Sull’annuncio non viene specificato il quadro retributivo ma si scrive che coloro che aderiranno alla chiamata otterranno “ottimi pagamenti”. Per fare le consegne per conto di Uber è necessario essere maggiorenni, essere in grado di sollevare pacchi di 15 chilogrammi e avere tutti i documenti in regola del mezzo prescelto. Per iniziare a fare le consegne occorre iscriversi a questo link e passare a ritirare lo zaino termico con il quale verranno fatte le consegne. UberEATS, che dopo una prima fase di sperimentazione si sta espandendo celermente in parecchie delle principali statunitensi, al momento è attivo in ventitré città USA tra cui a Atlanta, Austin, Chicago, Los Angeles, New York, San Francisco, Toronto, Whashington DC e in Europa a Barcellona, Parigi e Londra, in Asia a Dubai, Singapore e Tokyo, in Africa a Johannesburg e in Australia a Adelaide, Brisbane, Melbourne, Perth e Sydney. Secondo rumor, nei prossimi mesi UberEATS continuerà nell’ulteriore sviluppo della propria presenza. Il funzionamento del servizio è molto semplice: tramite la app tradizionale Uber, quando ci si trova all’interno delle aree coperte dal servizio, viene visualizzata una icona raffigurante un piatto. una volta cliccata basterà scegliere il piatto preferito è  il luogo di consegna e il gioco è fatto. In pochi minuti il pasto sarà sulla tavola del cliente. I piatti sono preparati da ristoranti in grado di garantire i migliori sapori local e il menu cambia tutti i giorni cosi da offrire ai clienti Uber la possibilità di gustare sempre qualcosa di nuovo. Curiosando tra gli annunci di lavoro relativi alle posizione al momento aperte si ricava che UberEATS prevede di lanciare il proprio servizio anche a Roma. Al momento le posizione aperte (consultabili a questo link) sono le seguenti: Community Support Rappresentative, General Manager su Milano e General Manager, Marketing Manager, Operation Manager Courier, Operation Manager Restaurants, e un Restaurant Partnership Manager  su Roma. Infine, UberEATS è alla ricerca di ristoranti che vogliono affiliarsi al proprio servizio di consegna. Sul sito www.ubereats.com è possibile per tutti i ristoratori inviare la propria domanda di iscrizione. Tra i vantaggi che vengono evidenziati primeggia quello relativo all’aumento dei volumi di vendita, e quindi l’espansione, per quei ristoranti che in altre città del mondo hanno aderito al sistema di Uber per il take away/delivery del food.

Con Uber e Airbnb anche la sharing economy supporta gli italiani colpiti dal terremoto


Anche la sharing economy sta facendo sentire in modo concreto la propria solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto che si è verificato poco più di24 ore fa nel centro Italia. Uber, il celebre servizio di ride sharing, sta promuovendo, in coordinamento con Avis, le donazione di sangue a favore di coloro che durante le varie scosse che hanno colpito Amatrice, Accumoli e gli altri centri,sono rimasti feriti. Per facilitare le donazioni di plasma, la società californiana ha pensato di rimborsare a tutti i propri utenti che orbitano su Roma la corsa da e per i centri Avis della Capitale. Anche il mondo dell’home sharing,con il suo principale attore Airbnb, si è schierato vicino ai terremotati. La società USA ha ,fin dalle prime ore dopo il sisma, attivato là procedura Disaster response initiative che da la possibilità di poter mettere a disposizione (per gli host) la propria abitazione a vantaggio degli sfollati (i guest) che potranno richiedere così gratuitamente un alloggio attraverso la piattaforma. Al momento gli alloggi disponibili fino all’11 settembre sono ventisette. La procedura di solidarietà di Airbnb ha visto la luce per la prima volta nel 2012 quando Hurricane Sandy si abbattè sulle coste statunitensi. Per poter offrire o richiedere un alloggio su Airbnb il link è il seguente: https://www.airbnb.it/disaster/centralitalyearthquake

Fusione tra UberChina e DiDi: nasce in Cina il colosso del ride sharing 


Con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook Travis Kalanick, CEO di Uber ha ufficializzato oggi la fusione tra UberChina e la rilavale DiDi Chuxing. Al termine dell’operazione UberChina sarà, con il 20% del capitale, il più grande azionista di DiDi. Uber, uno dei colossi della sharing economy, era arrivata in Cina poco più di due anni fa e da allora si è espansa in 60 città realizzando circa 40 milioni di corse a settimana. “Come imprenditore ho imparato che per avere successo si debba porre ascolto alla propria testa oltre che seguire il proprio cuore” ha scritto Kalanick ai sui collaboratori spiegando le motovazioni che l’hanno spinto a siglare l’accordo con il big player del ride sharing cinese.  Secondo quanto riporato da Bloomberg l’operazione dovrebbe valere 35 miliardi di dollari USA. Come SocialEconomy vi aveva raccontato, DiDi lo scroso maggio aveva annunciato con un comunicato stampa che Apple aveva investito nella società 1 miliardo di US dollari durante un round di finanziamento. Nel comunicato diffuso allora si leggeva che grazie a questo investimento, Apple diventa un investitore strategico di DiDi e si unisce a Tencent, Alibaba e altri soci chiave per aiutare ulteriormente la missione di DiDi di costruire una piattaforma di ride sharing in grado di servire centinaia di milioni di automobilisti e passeggeri cinesi

Uber raggiunge il traguardo di 2 miliardi di corse effettuate 


Uber, uno dei maggiori player della sharing economy, ha completato più di 2 miliardi di corse. A dare l’annuncio, qualche minuto fa, è stato Travis Kalanick, CEO della società che ha sede a San Francisco. Il traguardo arriva appena sei mesi dopo l’annuncio del primo miliardo di corse effettuate. Ciò significa, quindi che la società di ride sharing ha completato in sei mesi lo stesso numero di corse completate nei precedenti sei anni. Kalanick nel suo post su Facebook ha scritto che la corsa numero “2 miliardi” tecnicamente sono state 147 perche tante sono stati i viaggi iniziati nello stesso secondo alle ore 4,16 GMT di sabato 18 giugno. Le corse che valgono questo prestigioso traguardo sono state effettuate in sedici paesi appartenerti a cinque continenti diversi: il viaggio più lungo è stato compiuto a Jakarta in Indonesia, mentre,  il più breve – soltanto 3 minuti –  è stato effettuato a Changsha in Cina. A ognuno dei 147 driver e ai loro rispettivi passegeri Uber, per festeggiare, ha regalato 450 dollari USA. Oggi Uber è presente in 450 città a livello globale, contro le 311 di un anno 

Video https://www.facebook.com/traviskal/

UberEATS sta per arrivare in Italia e cerca due General Manager


Con un post pubblicato nella propria pagina Facebook, Uber ha annunciato che sta per arrivare in Italia UberEats, il servizio di consegna di pasti a domicilio lanciato dal colosso californiano della sharing economy.Per il suo arrivo in Italia la società USA sta ricercando due general manager uno su Milano è uno su Roma. Le candidature vengono raccolte tramite il sito web della società (link). UberEATS, che dopo una prima fase di sperimentazione si sta espandendo celermente in parecchie delle principali statunitensi, al momento è attiva in diciotto città tra cui a Atlanta, Austin, Chicago, Los Angeles, New York, San Francisco, Toronto, Whashington DC e in Europa a Barcellona, Parigi e da metà giugno a Londra. Nei prossimi mesi UberEATS inizierà una fase di sviluppo in Europa, Middle Est e Africa. Il funzionamento del servizio è molto semplice: tramite la app tradizionale Uber quando ci si trova all’interno delle aree coperte dal servizio verrà visualizzata una icona raffigurante un piatto, dopo averla cliccata basta scegliere il piatto preferito è  il luogo di consegna e il gioco è fatto. In pochi minuti il pasto sarà sulla tavola del cliente. I piatti sono preparati da ristoranti in grado di garantire i migliori sapori local. Il menu cambia tutti i giorni cosi da offire ai clienti Uber la possibilità di gustare sempre qualcosa di nuovo. Il costo dei menu acquistabili è variabile, mentre la consegna costa US$ 3 (US$ 4 per New York) ed è indipendente dal numero dei piatti da ordinare. Nel caso di ordini multipli effettuati contestualmente (ad esempio il classico pranzo tra colleghi di ufficio) tramite una specifica funzione dell’app sarà possibile dividere il conto in modo semplice e immediato cosi da parmettere a ognuno dei commensali di pagare quanto ordinato. In uno dei post fatti nei mesi scorsi da Uber sul proprio blog, la società USA ha informato che il servizio di delivery sta riscuotendo parecchi consensi: continuano a crescere il numero dei ristoranti che aderisce all’iniziativa e i tempi di consegna si stanno riducendo. Inoltre, recentemente, a Los Angeles è stato anche aggiunto il servizio brunch durante il fine settimana.

UberEATS (video) https://m.youtube.com/watch?v=CxkrBWxfHrE

UberPITCH: Uber lancia a Milano e Roma un contest per le startup


Uber, il colosso USA della sharing economy in collaborazione con United Ventures, fondo italiano di venture capital, ha lanciato un contest aperto alle start-up per raccogliere i migliori progetti di business che hanno come finalità il miglioramento della vita nelle città. Il progetto, denominato UberPITCH, si svolgerà in 37 città di 21 paesi in tutta Europa. In Italia le tappe sono due: il 30 maggio a Milano e l’1 giugno a Roma. Dalle 10 alle 13 in queste due città gli startupper avranno la possibilità di raccontare agli investitori partner del progetto la propria idea di business a bordo di una vettura Uber. Ognuno dei partecipanti avrà 10 minuti a disposizione per presentare il progetto della propria startup e avere un feedback dal venture capitalist. L’idea migliore avrà il supporto e la mentorship di United Ventures, e i più fortunati avranno la possibilità di andare a Berlino per parlarne con Travis Kalanick, il CEO di Uber. Per partecipare a UberPITCH occorre inviare la propria idea di business entro il giorno giovedì 26 (compreso) compilando questo form per la tappa milanese e quest’altro per la tappa romana. Tutti coloro che parteciperanno riceveranno da Uber un promocode che permetterà di sbloccare l’icona di UberPITCH e di richiedere tra le 10 e le 13 del giorno 30 maggio a Milano e del giorno 1 giugno a Roma una autovettura UberPITCH per poter incontrare l’investitore durante una corsa gratuita.

Apple investe 1 miliardo di US dollari in DiDi, la rivale cinese di Uber


DiDi Chuxing, uno dei principali player cinesi della sharing economy e rivale in Cina di Uber nel mercato del ride sharing, ha annunciato con un comunicato stampa che Apple ha investito 1 miliardo di US dollari durante il round di finanziamento in corso. Il miliardo di dollari investito da Apple rappresenta il più grande investimento singolo mai effettuato in DiDi. Nel comunicato si legge che grazie a questo investimento, Apple diventa un investitore strategico di DiDi e si unisce a Tencent, Alibaba e altri soci chiave per aiutare ulteriormente la missione di DiDi di costruire una piattaforma di ride sharing in grado di servire centinaia di milioni di automobilisti e passeggeri cinesi.Cheng Wei, fondatore e CEO di DiDi, ha dichiarato che “L’approvazione da parte di Apple è un enorme incoraggiamento e fonte d’ispirazione per un’azienda di quattro anni. DiDi lavorerà duramente con i nostri piloti e partner globali per mettere a disposizione di tutti i cittadini scelte di mobilità flessibili e affidabili, e aiutare le città a risolvere i problemi di trasporto, ambientali e occupazionali “. Secondo quanto riportato da Reuters Tim Cook, CEO di Apple, è convinto che l’investimento possa dare nel corso del tempo un forte ritorno. DiDi, che nel 2015 ha effettuato 1,4 miliardi di corse, oggi viaggia sul ritmo di oltre 11 milioni di ride quotidiani. DiDi lavora con oltre 14 milioni di proprietari di auto e conducenti cinesi e ha una quota di mercato dell’87% per quanto attiene le chiamate di un auto con conducente (private car halling) e del 99% nel segmento delle chiamate taxi (taxi halling) . 

 

A Los Angeles se chiami Uber potrebbe arrivare Batman in Lamborghini 


A Los Angeles in questi giorni sta accadendo un evento che sta lasciando a bocca aperta molti utenti Uber, uno dei pionieri della sharing economy. Infatti, lo youtuber Josh Paler Lin – regolamente iscritto come driver su Uber con una Toyota Prius – al posto di andare a prendere i propri clienti con la macchina di ordinanza si presenta travestito da Batman a bordo di una Lamborghini nera. Su YouTube il suo divertente video ha già raccolto quasi 5 milioni di visualizzazioni.
Video https://www.youtube.com/watch?v=YPrRKn7qo8c 

Altroconsumo, agli italiani piace in sharing

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Una sharing economy sostenibile, inclusiva dei diritti dei consumatori e aperta a leggi che la promuovano invece che ingessarla. Questa la sintesi dell’incontro, prima tappa del percorso che a settembre 2016 culminerà nel Festival Altroconsumo al Castello Sforzesco a Milano #IOCONDIVIDO, svoltosi oggi presso l’università Bocconi. Durante la tavola rotonda sono stati diversi gli elementi dell’economia della condivisione che sono stati trattati  grazie ai contributi di Airbnb, Collaboriamo.org, DeRev, Gnammo, Netcomm, Uber e agli li esponenti dell’Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica che lavorano sulla proposta di legge per regolamentare i servizi in sharing. Parte centrale del dibattitto è stata l’analisi condotta da Altroconsumo  Sharing economy: quando il valore è partecipato, condotta su un campione di 8.679 consumatori europei (2.336 in Italia). Per qanto riguarda l’Italia dallo studio emerge che il 62% ha partecipato almeno una volta a esperienze di consumo collaborativo. Tra chi ha provato esperienze di mobilità e alloggi si dichiara molto soddisfatto l’80% del campione. La non partecipazione è ricondotta a mancanza di necessità (61%) e alla barriera degli aspetti informativi (43%). Solo un quarto di chi non ha mai partecipato ha citato come motivo la sfiducia nelle persone. Dalla ricerca emerge anche la spaccatura prodotta dal digital divide e dell’alfabetizzazione tecnologica: l’utilizzo è maggiore infatti al di sotto dei 37 anni (76%).