Google, Facebook e la sharing economy celebrano la festa della mamma


Al pari di Facebook e Google anche la sharing economy festeggia la Festa della Mamma. In USA Lyft, la società di ride sharing con sede a San Francisco, per la giornata di oggi ha deciso di facilitare il regalo più gradito dalle mamme: una visita del proprio figlio. Dalle 5 di questa mattina fino alle 22 nelle città in cui Lyft opera, inserendo il codice FAILPROOF al momento della prenotazione tramite app sarà applicato automaticamente uno sconto del 30% sulla corsa. L’offerta è valida solo per i primi 1.000 utenti, ogni cliente ne potrà beneficiare soltanto una volta e il massimo sconto è di 10 US$. Lyft inoltre ha anche diffuso un video tramite il proprio blog e YouTube per raccontare questa sua promozione e festeggiare le mamme. Su Facebook invece per oggi tra le ematicon presenti nelle reaction sarà disponibile un fiore. Così accanto all’emblematico Like e alla muove faccine sarà possibile inviare un virtuale fiorellino viola alla propria mamma.  Una funzione simile è stata introdotta anche su Messenger: cliccando sul fiore il messaggio scritto sara così contornato da una cornice floreale. Inoltre sulla chat di Mark Zuckerberg sono stati introdotti degli adesivi che raccontano in immagini l’amore materno. Google invece per festeggiare il Mother’s Day ha realizzato un doodle che ricorda molto quello realizzato per la festa del papà: l’immagine ritrae le scarpe di una mamma con affianco gli scarpini del bimbo appoggiate su un zerbino di casa dove campeggia la scritta Google. 

Messenger – Festa della Mamma

Google – il Doodle per la Festa della Mamma

Facebook – Festa della Mamma

GM investe US$ 500 milioni in Lyft, il principale concorrente di Uber

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General Motors e Lyft, uno dei colossi della sharing economy e principale competitor di Uber, hanno annunciato di aver siglato un accordo strategico che prevede l’investimento di US$ 500 milioni da parte del produttore di auto nel capitale della società di ride sharing al fine di sostenere l’ulteriore sviluppo della società e la creazione di un network on demand di auto senza conducente. Grazie all’intesa, GM diventerà il fornitore privilegiato delle auto adibite al servizio Lyft tramite la creazione in varie città degli USA di rental hub. Il Presidente di GM Dan Ammann ha dichiarato: “Vediamo il futuro della mobilità connesso, senza soluzione di continuità e autonomo”, lavorando insieme “crediamo di poter implementare con successo questa visione in modo più rapido.” John Zimmer, presidente e co-fondatore di Lyft, ha dichiarato: “Lavorando con GM, Lyft continuerà a aprire nuove esperienze di trasporto che portano un cambiamento positivo nella nostra vita quotidiana. Insieme costruiremo un futuro migliore attraverso la ridefinizione del concetto di proprietà delle auto tradizionali”.

Lyft investe a Nashville e riceve i consensi di tutte le istituzioni locali. Un esempio da imitare

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Lyft, la celebre società USA di ridesharing, ha scelto Neshville per la propria sede regionale in Tennessee. Leggendo il post con il quale è stato dato l’annuncio, a colpire l’attenzione non è tanto la notizia dell’apertura dei nuovi uffici ma l’ottimismo con il quale le diverse Istituzioni locali hanno accolto questa scelta della società.
“Vogliamo ringraziare Lyft per l’investimento a Nashville per la sua sede regionale e per i posti di lavoro significativi che l’azienda genererà nel Middle Tennessee – ha dichiarato il Governatore del Tennessee Bill Haslam – Sappiamo che le aziende hanno la possibilità di scegliere dove fare affari, e questo annuncio supporta il nostro obiettivo di diventare la location numero uno nel sud-est per posti di lavoro di alta qualità”. Dello stesso tenore l’accoglienza del Sindaco di Nashville Megan Barry: “L’annuncio odierno di Lyft mette in evidenza il fatto che Nashville stia rapidamente diventando nota come centro per l’innovazione e la tecnologia. Abbiamo lavorato per ricomprendere il ridesharing come una componente importante di un sistema di trasporto diversificato e robusto che aumenta le opzioni per i residenti e turisti. Ringrazio Lyft per il suo investimento a Nashville e per portare più posti di lavoro tecnologici e di alta qualità nella nostra città”. L’onda di ottimismo contagioso non finisce qui:
“Il Tennessee è impegnato ad aiutare le imprese innovative come Lyft a crescere e prosperare in un ambiente favorevole alle imprese, e sono grato per i nuovi posti di lavoro e gli investimenti che Lyft porta al nostro stato” ha dichiarato Randy Boyd, Commissioner of Economic and Community Development. Gli fa eco Ralph Schultz, Presidente e CEO della Camera di Commercio di Nashville:
“Siamo grati a LYFT per investimento della società. Lyft ha notevolmente ampliato le opzioni di mobilità per i pendolari e per i milioni di visitatori del Music City”. “Congratulazioni a LYFT sulla sua decisione di localizzare la sua sede regionale a Nashville, Tennessee” ha commentato John Bradley, Tennessee Valley Authority Senior Vice President Economic Development.
Credete che in Italia davanti a un annuncio simile di un qualunque player della sharing economy avremmo assistito a un entusiasmo di questo tipo dei massimi rappresentati delle Istituzioni locali? Noi di SocialEconomy, con l’augurio di essere smentiti prima possibile, purtroppo pensiamo di no.

In USA la sharing economy stenta a conquistare la fiducia dei viaggiatori business

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I viaggiatori d’affari statunitensi stanno tardando a utilizzare i servizi di sharing economy. Questa la “sentenza” che emerge dalla ricerca condotta su mille persone che viaggiano per lavoro da On Call International, una delle principali società di gestione del rischio di viaggio. Solo il 12% dei viaggiatori d’affari intervistati hanno usato un servizio di ride sharing come Uber e Lyft come alternativa al taxi durante un viaggio di lavoro. Inoltre, solo il 4% hanno soggiornato in un alloggio prenotato tramite Airbnb per un viaggio d’affari preferendo invece il soggiorno in hotel. I risultati dello studio indicano che le preoccupazioni attinenti alla sicurezza possono contribuire al poco utilizzo dei servizi sharing, anche se molti viaggiatori business ritengono questi servizi altrettanto sicuri come quelli dei tradizionali concorrenti della old economy. Secondo l’indagine, solo il 7% dei business traveler intervistati reputa più sicuro Uber rispetto al taxi, mentre soltanto il 2% ritiene la sistemazione prenotata tramite Airbnb più sicura rispetto al pernottamento alberghiero. Nonostante queste preoccupazioni sul tema della sicurezza, molti viaggiatori d’affari ritengono, comunque, l’economia della condivisione altrettanto sicura al pari dei corrispondenti servizi tradizionali. La maggioranza (55%) degli intervistati ritiene che i taxi e i servizi autorizzati come Uber sono parimenti sicuri, mentre il 44% crede che il pernottamento in un albergo presenta la stesso livello di rischio di un alloggio Airbnb, affermando, in ogni caso, che entrambe queste due opzioni sono sicure. Nel frattempo, i datori di lavoro sembrano indifferenti all’utilizzo da parte dei propri dipendenti dei servizi dell’economia condivisa: il 91% dei viaggiatori d’affari affermano che il loro datore di lavoro non ha mai fornito protocolli o linee guida di sicurezza per l’utilizzo questi servizi durante un viaggio d’affari, mentre, il 73% dice che la società per la quale lavorano non ha mai approfondito la possibilità di utilizzare i servizi sharing durante una trasferta di lavoro.

La sharing economy negli USA sta conquistando i business traveler

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Certify, una delle principali società statunitensi di gestione delle note spese aziendali, ha annunciato oggi i risultati del rapporto che analizza le spese aziendali effettuate in USA nel secondo trimestre 2015. Lo studio, che si basa su dati provenienti da milioni di note spese di viaggiatori business analizzate dalla società con sede nel Maine, prende in esame le abitudini di consumo di tale utenza nelle categorie food, alloggio, noleggio auto, e compagnie aere. Dai dati resi noti emerge in modo chiaro che l’economia della condivisione è entrata tra le abitudini di chi viaggia per lavoro. Uber, infatti, continua a mietere consensi e nei mesi di aprile, maggio e giugno 2015 ha “raccolto” il il 55% del totale della spesa per il trasporto a terra contro il 43% dei Taxi (nel primo trimestre il servizio Taxi rappresentava il 53% del totale contro il 46% di Uber). Per la prima volta quindi Uber ha superato i Taxi. Le città più gettonate, sulla base del totale delle note spese analizzate da Certify, dai i clienti Uber, sono San Francisco (79%), seguita da Dallas (60%) e Los Angeles (54%). Oltre a Uber le altre società della sharing economy che ottengono la preferenze dei viaggiatori business sono Lyft, che si è accaparrata nel secondo trimestre 2015 l’1% del totale delle entrate del trasporto a terra registrando quindi una crescita del 153% rispetto al primo trimestre 2015 e Airbnb. Quest’ultima rispetto ai primi tre mesi del 2015 ha registrato un incremento del 143% e ha fatto segnare una permanenza media di 3,8 notti contro le 2,1 degli alberghi. Le città con la più alta percentuale di prenotazioni Airbnb per i viaggiatori d’affari sono San Francisco (558 US dollari di spesa media per soggiorno) seguita da Chicago (US$ 248), Seattle (US$ 221), Miami (US$ 139) e Tampa (US$103).