Elezioni in Spagna, Podemos ha raccolto €2,2 milioni con il crowdfuding 

  

Podemos

 
Oggi si celebrano le elezioni politiche in Spagna. Tra i partiti che si stanno sfidando c’è Podemos che a differenza degli altri schieramenti ha fatto ricorso al crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy, per finanziare la propria campagna elettorale. A livello politico i contendenti sono il Partito Popolare PP con Mariano Rajoy, i socialisti del PSOE guidati dall’economista Pedro Sanchez, Podemos di Pablo Iglesias e Ciudadanos di Alberto Rivera. Come SocialEconomy vi aveva raccontato qualche mese fa questa strada del finanziamento collettivo era stata già seguita per le elezioni in Andalusia. Per le elezioni politiche nazionali Podemos, partito capeggiato da Pablo Iglesias, ha raccolto complessivamente 2,2 milioni di Euro con la formula del microcredito, un modello di crowdfunding conosciuto come crowdlending o social lending, che permette di realizzare un progetto grazie ai prestiti del popolo del web. Le ragioni che hanno spinto Podemos a utilizzare questa forma di finanziamento sono l’indipendenza (da chiunque e quindi anche dalle banche), l’innovazione e la trasparenza. Il buon esito della scelta di rivolgersi al web, l’obiettivo prefissato di raccolta dichiarato da Segundo González Garcia -responsabile finanza di Podemos – in un articolo de L’Espanol era di 2 milioni di euro, è confermato anche dal superamento di 1 milione di Like della pagina Facebook del movimento politico. 

Talent Garden e Digital Magics lanciano E-Tailers 2015: concorso per le startup del retail innovation e e-commerce

etailers

Talent Garden, il più grande network europeo di coworking focalizzato sul settore digitale e Digital Magics, venture incubator quotato in Borsa Italiana sul segmento su AIM hanno lanciato E-TAILERS 2015: la più importante call for idea rivolta a tutte le startup early stage che stanno sviluppando modelli di business innovativi e originali nei settori del retail innovation, e-commerce e mobile commerce, sistemi di pagamento e soluzioni logistiche innovative per trovare le migliori idee italiane in grado di creare disruption nei mercati italiani ed europei. Fra tutte le idee che decideranno di concorrere, inviando la propria candidatura tramite il sito http://e-tailers.digitalmagics.com/,  saranno selezionati dieci progetti che parteciperanno a Milano il 18 e il 19 novembre a workshop e programmi di formazione dedicati (5 passi fondamentali per costruire un e-commerce di successo, Facebook ADV per l’e-commerce, tecnologie e SEO per l’e-commerce) organizzati da TAG Innovation School e da PrestaShop, presso il nuovo campus di coworking TAG Milano Calabiana.
Il 20 novembre ci sarà una sessione di mentorship per lo sviluppo dell’idea con il team di Digital Magics e dopo i vari fondatori delle idee selezionate presenteranno il proprio progetto a una giuria di esperti che decreterà le migliori startup di E-TAILERS 2015.

Tra i partner dell’iniziativa figurano PrestaShop, leader delle soluzioni open source per l’e-commerce, TAG Innovation School, la scuola del digitale e dell’innovazione fondata da Talent Garden, Corriere Innovazione, testata del Gruppo Rizzoli Corriere della Sera, che affronta quotidiianamente temi legati all’innivazione, sharing economy e coworking, IBM, Innogest SGR, Ninja Marketing e Zanox.
I premi in palio sono: 2.500 Euro di prodotti sul marketplace PrestaShop; un anno di advertising sul circuito zanox; sinergie formative con TAG Innovation School per accompagnare la crescita dei business vincitori. A tutte le startup in possesso dei requisiti, verrà data la possibilità di inviare la candidatura per aderire ai programmi IBM per le startup e ottenere crediti sull’utilizzo del Cloud IBM. Inoltre le dieci start-up partecipanti avranno l’opportunità di: essere valutate da Digital Magics per il programma di accelerazione dell’incubatore essere valutate da Innogest SGR per un eventuale investimento.

Per partecipare occorre inviare la propria candidatura all’indirizzo http://e-tailers.digitalmagics.com/ entro l’11 novembre 2015.

#SaveRummo: condividere una foto per manifestare solidarietà al pastificio Rummo

  

Questa volta la sharing economy non c’entra nulla. Si parla di solidarietà al tempo dei social network. Su Facebook, Twitter e altri celebri piattaforme social nelle ultime ore è scattata una gara per manifestare solidarietà al pastificio Rummo e ai suoi 150 dipendenti gravemente colpito dall’alluvione che si è abbattuto sulla zona di Benevento la notte tra il 14 e il 15 novembre. L’iniziativa di solidarietà è partita da un “evento” promosso su Facebook in cui si invitano gli internauti a supportare la storica azienda di Benevento. Le mosse per sostenere una delle principali aziende del sud Italia sono poche e semplici: basta comprare un pacco di pasta, fotografarlo e poi condividere lo scatto sui social con l’hastag #saveRummo. All’appello al momento hanno aderito 41 Mila persone. L’azienda da parte sua ha diffuso uno statement in cui dichiara: “Basta guardare i volti degli operai per capire quanto sia grave quello che è successo”. A manifestare il loro sostegno anche alcuni personaggi noti come Selvaggia Lucarelli e Fiorello.

Ecco le 16 società che per Credit Suisse potrebbero beneficiare del boom della sharing economy

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La sharing economy sta certamente influenzando e modificando le abitudini dei consumatori di larga parte del mondo e conseguenzialmente sta attranedo l’interesse di parecchi investitori. In un report del 18 settembre, Credit Suisse ha analizzato, con il lavoro degli analisti Eugene Klerk, Richard Kerseley e Marcello Prato, questo fenomeno fornendo una panoramica dei settori che a loro avviso sono suscettibili di essere colpiti dall’ulteriore espansione dell’economia della condivisione. Gli analisti hanno preso in esame i settori, sotto-settori e le imprese che sono altamente esposte al concetto di condivisione e quelle che possono avere un’esposizione parziale al fenomeno. I settori individuati inizialmente dalla ricerca di Credit Suisse sono quelli del Transport, Travel & Leisure, Business service, Financial e quelli non classificati ma con aderenze al tema della condivisione. Successivamente sono stati individuati i sotto-settori più promettenti: Auto, Insurance, Bicycle, Hotel, Logistic, Recruitment, Office sharing, P2P lending, Pre-owned good e Social media. Infine, per ogni subsector sono state individuate le società quotate in borsa che potrebbero beneficiare del trend positivo della sharing economy.

Ecco l’elenco delle sedici aziende su cui Credit Suisse si aspetta di vedere un effetto positivo dall’aumento del business condiviso: Auto: Avis Budget, Axa e Hertz; Bycicle: JC Decaux e Shimano; Hotel: HomeAway e TripAdvisor; Logistic: Amazon.com; Recruitment: Linkedin; Office sharing: Regus; P2P Lending: LendingClub e Visa; Pre owned good: EBay e MercadoLibre; Social media: Facebook e Yelp.

Nel report vengono spiegate anche le motivazioni che hanno spinto gli analisti della banca svizzera a includere queste società tra quelle che potrebbero risentire positivamente dell’effetto sharing economy. Avis Budget e Hertz potrebbero beneficiare del maggiore utilizzo del car sharing, mentre, Axa potrebbe subire un positivo effetto del fatto che società come Uber potrebbero volere una polizza globale per i propri veicoli. L’espansione del bike sharing potrebbe, invece, portare benefici a JC Decaux in quanto “uno dei più grandi operatori a livello mondiale” e Shimano che da produttore di componenti per bici potrebbe ricevere un beneficio indiretto. Per quanto riguarda il settore Hotel ricadute positive potrebbero esserci su HomeAway e su TripAdvisor che secondo gli analisti potrebbe “ampliare la propria offerta alla condivisione di alloggi”. Per il settore della logistica Amazon.com potrebbe avre un‘espansione nei delivery service e nella  proposta di beni di seconda mano. Per quanto attiene i servizi a supporto del business Linkedin potrebbe avere benefici dal P2P staffing mentre Regus ne potrebbe avere per via della domanda di spazi di lavoro in condivisione. Per il settore finanziario le attenzioni positive si concentrano su LendingClub e Visa come sistemi alternativi ai tradizionali per ottenere finanza. Su EBay e MercadoLibre si scrive che entrambe le aziende potrebbero beneficiare della crescita della condivisione (e vendita) di merci di seconda mano. Infine, Facebook e Yelp possono trarre beneficio dal fatto che le società della sharing economy utilizzano i social media per sviluppare e espandere la propria offerta.