E’ stato presentato oggi presso la sede del Comune di Milano il portale Open Homes Rifugiati (http://bit.ly/2sM3tVu) realizzato da Airbnb, uno dei colossi della sharing economy, e la collaborazione con Comunità di Sant’Egidio – Community of Sant’Egidio e Refugees Welcome Italia. L’iniziativa è pensata per rendere più semplice ai milanesi aprire le porte della propria casa e accogliere temporaneamente rifugiati che hanno già ottenuto il riconoscimento del loro status. L’iniziativa Italy #OpenHomes Rifugiati è in sintonia con l’idea di accoglienza diffusa che il Comune del capoluogo lombardo sta operando sul territorio della Città metropolitana e in sintonia con la rete di famiglie solidali che l’isitutzione guidata da Beppe Sala ha costituito. L’iniziativa è un esempio concreto di come la sharing economy può contribuire in modo concreto a migliorare la vita dei cittadini e dei migranti.
Archivi tag: comune di milano
Smart city: con il crowdfunding civico del comune di Milano sedici progetti diventano realtà
Si è concluso con successo il primo esperimento di crowdfunding civico del Comune di Milano. Ammontano, infatti, a oltre 330 mila euro i fondi raccolti sulla piattaforma Eppela, la prima piattaforma in Italia di reward crowdfunding. Come previsto dal bando di cui SocialEconomy vi aveva raccontato a novembre 2015, la somma raccolta viene raddoppiata grazie all’apporto dell’Amministrazione comunale arrivando così a complessivi 660 mila euro a disposizione dei sedici progetti scelti dal web come meritevoli di essere finanziati. “I risultati positivi raggiunti in questi nove di mesi di sperimentazione, con l’89% di progetti proposti promossi dalla rete e oltre 300mila euro raccolti tra gli utenti del web, dimostrano come oggi sia possibile, grazie al crowdfunding, ipotizzare scenari di finanziamento diversi dal contributo pubblico per supportare i progetti sociali e nuove start-up” cosi l’assessore alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani che prosegue :”Il crowdfunding civico si è rivelato una risorsa preziosa, non solo per la possibilità di raccogliere dei fondi, ma anche per la diffusione attraverso la rete delle iniziative in corso d’opera. Una sorta di amplificatore in chiave “social” di idee, progetti e iniziative pensate da associazioni no profit e soggetti che nei prossimi mesi opereranno concretamente nel sociale per migliorare la vita dei milanesi”. “Dall’unione pubblico-privato – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – possono nascere grandi progetti e questa prima esperienza di crowdfunding comunale ne è la dimostrazione. La cifra raccolta e che il Comune raddoppierà, permetterà lo sviluppo di idee nuove nell’ambito dei servizi alla persona, della rigenerazione culturale e sociale urbana, del recupero e della riqualificazione di luoghi della città”. Ad aver contribuito al successo dell’iniziativa sono stati i 1492 utenti della rete, 624 donne e 714 uomini, che hanno contribuito su Eppela al raggiungimento degli obiettivi di raccolta. Sono stati 154, invece, i contributi giunti da società private, associazioni, cooperative o altri soggetti giuridici. il contributo singolo più alto è stato di 6 mila euro donati da una cooperativa sociale al progetto “Il cantiere dell’Ortica”. Il progetto che ha raccolto la cifra più alta con le sole donazioni è stato “Cinewall”, con oltre 50mila euro. “Grazie all’impegno del Comune di Milano, tra le città italiane più innovative ed Eppela, il crowdfunding civico non è più materia del futuro, ma indispensabile strumento del presente per la convivenza urbana- ha dichiarato Nicola Lencioni, amministratore delegato di Eppela- il nostro esperimento ha inaugurato una nuova via per riavvicinare i cittadini e le comunità locali all’amministrazione pubblica”.
I sedici progetti promossi e finanziati dal web, che testimoniano come la sharing economy possa essere uno strumento in grado di supportare servizi di utilità pubblica, sono i seguenti:
LA CASA SULL’ALBERO: 6.500 euro raccolti per la costruzione dello “spazio Gorlini”, una casa sull’albero per stimolare la socializzazione.
CHILD EXPLORER: 10 mila euro per ideare una App, uno smartwatch e un pervasive game per realizzare un servizio per la protezione e monitoraggio dei bambini all’interno della città.
ECOLAB: LA FABBRICA DELLE IDEE: 15 mila euro per realizzare un mercato agricolo che integra la vendita on line dei prodotti biologici con le attività delle startup della green economy.
POMODORTI URBANI: 20mila euro per ideare un orto condiviso nello spazio abbandonato di via Baschenis a Quarto Oggiaro.
GLI ALTRI SIAMO NOI: 20 mila euro dalla rete per realizzare una mostra ricolta alle scuole sul tema del pregiudizio e la discriminazione.
#TIFACILITALAVITA: 20 mila euro per la promozione di due spazi (in via Capuana 3 e in corso San Gottardo 41) dove rivolgersi per ottenere informazioni utili a esplificare la vita quotidiana come ad esempio la ricerca di una babysitter da condividere con le mamme del quartiere.
COSTRUIRE L’IMPROVVISO: 28mila euro dar vita a uno spazio pubblico di aggregazione nella cascina Torrette con tre aree: green, ICT e sviluppo di comunità per restituire alla città uno spazio che favorisca processi di incontro e relazione.
LE ISOLE DI WENDY: 30mila euro per creare uno spazio pensato per le mamme che dopo la maternità vogliono incontrarsi, confrontarsi, reinventarsi e progettare nuovi percorsi.
SO LUNCH: 40mila euro per realizzare una piattaforma che mette in contatto chi è a casa all’ora di pranzo e cucina con chi lavora nelle vicinanze e vuole mangiare in maniera genuina e conviviale.
SICUREZZA D’ARGENTO: 44mila euro per comporre un servizio professionale di sicurezza a distanza, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni, dedicato ad anziani autosufficienti, ma potenzialmente fragili e soli in casa.
IL CANTIERE DELL’ORTICA: 44,5mila euro per creare una moderna officina delle arti per offrire strumenti avanzati e innovativi ai futuri talenti.
GALLAB: 50 mila euro per un laboratorio di falegnameria e officina.
CN-SMART L’HUB: 60mila per la smart city concepita dall’Associazione comunità Nuova di Don Gino Rigoldi, per la realizzazione di laboratori di formazione professionale, improntati ai mestieri tradizionali, una piattaforma web per generare opportunità di lavoro e una “Scuola delle competenze”, per condividere esperienze e ricevere in cambio servizi.
MEDICINEMA: 70mila euro per il cinema in corsia. Il progetto che utilizza pellicole famose come terapia di sollievo nelle strutture ospedaliere, con programmi mirati per pazienti e familiari.
FACCIAMO LA FESTA ALLA MAFIA!: 98mila euro per realizzare un ‘Giardino Accogliente’, trasformando i terreni incolti attorno a Casa Chiaravalle (bene confiscato alla criminalità organizzata) in un’area verde dove dar vita a laboratori didattici, feste, concerti e eventi per tutti.
CINEWALL: 100mila euro per un progetto di realizzazione di uno spazio non convenzionale nel quale promuovere la cultura del cinema.
Con Airbnb e il Comune di Milano la sharing economy sposa il sociale
Il Comune di Milano e Airbnb, uno dei principali player della sharing economy, hanno annunciato l’avvio di un nuovo progetto volto ad accogliere gratuitamente i parenti dei degenti in cura presso gli ospedali milanesi ma anche a supportare Casa di Accoglienza Donne Maltrattate, che ha recentemente festeggiato 30 anni di attività nel fornire un’occasione di lavoro per le donne fuoriuscite da un percorso di maltrattamenti e violenze.
“Si tratta di un progetto innovativo e inclusivo che fa seguito all’inaugurazione dello spazio diurno in Via Ripamonti 202, ‘Ri-Milano. Ricaricarsi e Ripartire’, messo a disposizione dell’iniziativa dal Comune di Milano a luglio 2015 – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Università e Ricerca Cristina Tajani -. Il forte sostegno di Airbnb al progetto dimostra come la valorizzazione degli operatori della sharing economy attuata da Milano stia giocando un ruolo fortemente positivo nel dare risposte ai bisogni delle persone e a rendere i cittadini ancora più solidali”.
Il progetto, ideato e coordinato dal Comune di Milano in stretta collaborazione con la Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate, sarà gestita dalla cooperativa I Sei Petali, sorta per gestire il servizio. Il programma consiste nel mettere a disposizione delle famiglie che arrivano a Milano per brevi periodi, per assistere i propri parenti in cura presso un istituto di cura milanese, alloggi gratuiti. Airbnb vuole così sostenere ancora una volta il ruolo della donna e le organizzazioni che lottano contro la violenza domestica e aiutano chi è riuscito a uscirne, in tutto il mondo. Airbnb coprirà interamente i costi di soggiorno mettendo a disposizione coupon di viaggio e la community contribuirà offrendo prezzi agevolati.
Sono già 100 gli host Milanesi che, nelle prime 24 ore, hanno scelto di unirsi a questo importante progetto, offrendo alle famiglie un prezzo di soggiorno agevolato. La cooperativa I sei Petali, nata in seno a CADMI, grazie a un gruppo di donne ospiti offre una serie di servizi e supporterà la logistica e la gestione dell’ospitalità e delle prenotazioni per queste famiglie.
“Siamo entusiasti di poter fare leva sull’unicità delle risorse che Airbnb contribuisce a mettere al servizio del bene comune, – ha dichiarato Matteo Stifanelli, Country Manager Airbnb Italy – come il nostro brand, il nostro prodotto e la nostra community di host fondata innanzitutto su un profondo senso di ospitalità. Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sei Petali saremo in grado di offrire a molte persone la possibilità di accedere ad un posto che possano chiamare casa anche in un periodo così delicato della loro vita”.
“Grazie alla Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate che ci ha affiancato nella realizzazione di questo progetto e al Comune di Milano che lo ha reso possibile, posso finalmente dire che sono orgogliosa di rappresentare le donne che, con questa impresa, hanno l’opportunità di ricostruire, rinnovare, aggiornare le proprie competenze professionali e iniziare un’attività lavorativa innovativa per il territorio” ha dichiarato Nadia Cezza, Presidente della Cooperativa I Sei Petali.
A Milano parte il baratto amministrativo

Foto Comune di Milano
Nell’era della sharing economy, il Comune di Milano rafforza la propria attenzione al sociale e al welfare della città con l’adozione del Baratto Amministrativo, pratica collaborativa prevista dal decreto “Sblocca Italia” che coniuga il rispetto delle regole nel pagamento dei tributi con la tutela sociale.Il Comune del capoluogo lombardo ha, infatti, pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande (link: https://goo.gl/4jfo1A), da parte di cittadini che si trovano in condizioni di morosità incolpevole, per accedere al baratto ed estinguere così i debiti con l’Amministrazione, prestando un’attività lavorativa temporanea come la manutenzione e l’abbellimento di beni comunali. Gli interessati hanno 60 giorni di tempo per presentare domanda. Il baratto è possibile per estinguere debiti maturati fino al 2013 e per un valore minimo di 1.500 euro, riferiti a tributi comunali quali Ici, Imu, Tarsu, Tares e Tari, violazioni al Codice della strada (le classiche multe dei vigili urbani) o a entrate patrimoniali quali canoni e proventi per l’uso dei beni comunali, corrispettivi e tariffe per la fornitura di beni e la prestazione di servizi. “Milano – ha spiegato la vicesindaco e assessore al Bilancio Francesca Balzani – è la prima grande città italiana che avvia questa modalità di collaborazione con i cittadini capace di coniugare solidarietà con equità. Il rispetto delle regole nel pagamento di sanzioni o tributi è fondamentale, dal momento che tali risorse sostengono la capacità del Comune di erogare i servizi ai cittadini. Ci sono però situazioni particolari in cui possono trovarsi i contribuenti e il baratto rappresenta un’opportunità importante per chi è in difficoltà economica”. Per accedere al baratto, infatti, è necessario dimostrare che l’impossibilità di pagare è legata alla perdita o alla riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare a causa di licenziamento, riduzione di reddito consistente (oltre il 30%) per cassa integrazione o riduzione di orario di lavoro, mancato rinnovo del contratto, cessazione di attività libero professionale, problemi di salute o variazioni nella composizione del nucleo familiare che provocano la riduzione del reddito. I requisiti di base richiesti sono la residenza nel Comune di Milano o la titolarità di una ditta individuale con sede a Milano, la cittadinanza europea o, per i cittadini stranieri, il possesso di permesso di soggiorno valido, avere almeno 18 anni, non essere destinatario di sentenza passata in giudicato, decreto penale di condanna per alcuni reati o delitti – ad esempio contro la Pubblica amministrazione, il patrimonio o l’ordine pubblico – avere un Isee non superiore a 21mila euro ed essere in condizioni psico-fisiche adeguate per svolgere l’attività del baratto. Per presentare domanda si può scaricare e compilare il modulo presente sul sito del Comune o ritirarlo negli uffici dell’anagrafe e nei Consigli di Zona. Per ciascuna ora di lavoro prestata viene riconosciuto il valore di 10 euro in analogia alla prestazione netta riconosciuta dal voucher Inps. E’ prevista la copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi connessa all’attività e per gli infortuni. Palazzo Marino ha identificato i primi progetti per il “Baratto amministrativo”. In particolare, la pulizia e lo sgombero di cantine, la tinteggiatura di locali e scale, la verniciatura della recinzione e un intervento straordinario di pulizia dei pavimenti in pietra nella sede della Zona 4, la tinteggiatura dei locali di ingresso della Zona 6, il rifacimento dei servizi igienici del Cam Jacopino in Zona 8, nonchè vari interventi di tinteggiatura in diversi Cam (Pecetta, Lampugnano, Lessona e Jacopino) della stessa Zona. Ulteriori progetti saranno identificati e inseriti nei prossimi avvisi pubblici. L’Amministrazione ha anche pubblicato un avviso pubblico per individuare operatori, associazioni o imprese che potranno svolgere l’importante ruolo di tutor o di sponsor nella gestione dei progetti del “Baratto amministrativo”. In particolare, compito del tutor sarà quello di coadiuvare l’Amministrazione in tutto il percorso, dalla selezione delle candidature, all’affiancamento dei cittadini nello svolgimento del lavoro fino al controllo delle prestazioni svolte. La relazione finale del tutor sarà la base per il rilascio, a cura di Palazzo Marino, dell’attestazione del buon esito del baratto. Gli sponsor saranno invece partner preziosi dell’Amministrazione, alla quale potranno offrire un finanziamento oppure materiali e altre forniture funzionali allo svolgimento del baratto.
A Milano sorgerà un distretto smart e sharing
Milano si conferma una delle città più virtuose in tema di sharing economy e smart city. Un distretto smart a energia zero. È questo il cuore del progetto Sharing Cities che nei prossimi cinque anni vedrà la collaborazione tra Milano, Londra e Lisbona, presentato all’Urban center ieri dall’assessore Cristina Tajani (Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca), assieme all’assessore Alessandro Balducci (Urbanistica), all’assessore Pierfrancesco Maran (Mobilità e Ambiente) e a Donatella Sciuto, Prorettore del Politecnico di Milano. Il consorzio formato dalle tre città si è infatti aggiudicato il bando europeo “Soluzioni per città e comunità intelligenti che integrano i settori dell’energia, trasporti e ICT attraverso progetti pilota”, inserito all’interno del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. Sharing Cities coinvolge Londra (capofila del progetto), Milano e Lisbona e le tre città follower Bordeaux, Burgas e Varsavia, che replicheranno i modelli proposti dalle città a guida del consorzio, e si propone di adottare un approccio innovativo per rispondere ad alcune delle principali sfide ambientali: come abbattere le emissioni di carbonio di edifici e mezzi di trasporto e come migliorare la qualità dell’aria. “Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo risultato assieme a Londra e Lisbona – ha commentato l’assessore alle Politiche per il lavoro e Sviluppo economico Cristina Tajani -. Per noi adesso comincia una grande sfida, che è al tempo stesso un’opportunità per la città. Gli interventi previsti si concentreranno nell’area tra Porta Romana e Vettabbia, già in fase di riqualificazione. Questa sarà la zona pilota su cui lavoreremo con una serie di azioni che in futuro potrebbero essere estese ad altri distretti della città. Collaboreremo con i nostri partner di progetto per rendere il distretto individuato sempre più smart e lo faremo coinvolgendo attivamente i cittadini”.”Questo progetto – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Alessandro Balducci – si svilupperà in una parte di Milano in grande trasformazione grazie alla straordinaria operazione voluta dalla Fondazione Prada, al nuovo campus universitario della Bocconi, all’intervento Symbiosis che si inseriscono in un tessuto urbano esteso da aree semicentrali alla periferia. L’applicazione, con una forte regia pubblica, dell’approccio smart-city a questo brano di città consentirà di dare supporto e mettere in rete una serie di interventi di grande interesse, rendendolo un laboratorio di trasformazione ed innovazione per l’intera città”. “La nostra città sul tema delle sharing cities ha conosciuto negli ultimi 3 anni un’evoluzione straordinaria – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran – e nei prossimi 5-10 anni sarà ancora più evidente. Abbiamo affiancato alle infrastrutture beni immateriali come i mezzi di trasporto in condivisione, che sono ormai entrati a far parte delle abitudini quotidiane dei cittadini. Il prossimo passo sarà personalizzare i servizi in base alle esigenze di chi li usa. Questo progetto, che ha visto il coinvolgimento di Comune, associazioni, università ed enti privati, va proprio in questa direzione, individuando i servizi di sharing di cui i residenti del quartiere Porta Romana/Vettabbia avranno bisogno nei prossimi anni. E’ un progetto ambizioso, in cui Milano si dimostra ancora una volta avanguardista a livello nazionale e internazionale”. Il progetto riceverà un contributo europeo complessivo di 25 milioni di euro. Circa 8,6 milioni saranno destinati al partenariato locale della città di Milano e di questi circa 2,1 milioni di euro saranno introitati dal Comune. Tre gli ambiti di lavoro attorno a cui si snoderà Sharing Cities: un ambito dedicato alle persone, che prevede attività di coinvolgimento dei cittadini per la co-creazione di servizi di condivisione a integrazione del quartiere. Per incentivare la partecipazione attiva sarà anche sviluppato un sistema premiante per incoraggiare comportamenti virtuosi. L’ambito dedicato al luogo si concentrerà sulle misure di efficientamento energetico degli edifici. Sono previsti interventi su 5 edifici di proprietà mista e su 2 edifici pubblici del complesso di via San Bernardo, per un totale di 25mila mq di unità residenziale. Inoltre saranno sviluppati sistemi di gestione energetica integrata e installati 300 lampioni intelligenti wi-fi dotati di sensori di vario tipo. Saranno messe in campo anche nuove modalità di sharing mobility: a disposizione degli abitanti del distretto ci saranno 60 veicoli di car sharing elettrico disponibili in strada più due auto a disposizione del car sharing condominiale, 150 bici elettriche per un totale di 14 nuove stazioni, 76 punti di ricarica di colonnine elettriche (20 a ricarica rapida), 125 stalli di parcheggio intelligenti e 10 veicoli elettrici condivisi destinati al trasporto merci. Infine un ambito sarà dedicato allo sviluppo di una piattaforma urbana di condivisione per la gestione dei dati provenienti da una vasta gamma di fonti (ad esempio i sensori o le statistiche tradizionali) e si avvarrà di uno standard comune da replicare su diverse città. Per la realizzazione di Sharing Cities, il Comune di Milano potrà contare sull’apporto di numerosi partner: Fondazione Politecnico di Milano, AMAT, ATM, Politecnico di Milano, Poliedra, Cefriel, Teicos UE S.r.l., Future Energy , Kiunsys S.r.l., NHP S.r.l, Legambiente Onlus, Ricerca sul Sistema Energetico (RSE SPA), A2A S.p.A., A2A Reti Elettriche, Selene, Siemens Spa.
“La tecnologia come fattore abilitante – ha commentato infine il Prorettore del Politecnico di Milano Donatella Sciuto – capace di innovare processi, prodotti e servizi e di supportare i comuni e le amministrazioni locali nella co-progettazione di una città intelligente: è questo l’impegno assunto con determinazione dal Politecnico di Milano e il suo ruolo all’interno del progetto Sharing Cities. Il Politecnico di Milano, prima università tecnica in Italia, è per la città di Milano un grande laboratorio di sperimentazione e di innovazione, un forte collante tra i soggetti che contribuiscono alla definizione di smart city: governo e istituzioni, cittadini, sistema delle imprese e aziende”.
A Milano arriva la cena sospesa. Carlo Cracco testimonial

La Cena Sospesa
Traendo ispirazione dalla tradizione napoletana del caffè sospeso, la Caritas Ambrosiana, il Comune di Mlano, Confcommercio, La Federazione Italiana Pubblici Esercizi e L’EPAM stanno promuovendo La Cena Sospesa. Obiettivo dell’iniziativa, che vede lo chef stellato Michelin Carlo Cracco come testiminial di una campagna pubblicitaria, è di donare un pasto a tuti coloro che hanno perso il lavoro nella lunga crisi economica che sta attraversando il Paese. Il funzionamento è molto semplice: andando in uno dei ristoranti che aderisce all’iniziativa si potrà offrire un pasto a chi non può pagarselo effettuando una donanzione, di qualsiasi entità, che contribuirà all’acquisto di ticket restaurant solidali “La Cena Sospesa” del valore di 10 euro ciascuno. Le offerte potranno essere fatte sia inserndo in una busta la propria donazione sia attraverso l’app Hype Wallet disponibile per dispostitivi IOS e Android. La Caritas Ambrosiana, attraverso la propria rete di operatori, distribuiranno i buoni pasto ai disoccupati che si stanno riqalificando per trovare un nuovo posto di lavoro. Chi li riceverà potrà spenderli per consumare un pasto o acquistare generi alimentari. Durante le festività natalizie 2015 La Cena Sospsesa raddoppia: per ogni euro donato un altro euro sarà aggiunto dagli enti promotori dell’iniziativa. La Cena Sospesa è un progetto nato durante EXPO 2015 proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della nutrizione e della solidarietà. La lista dei 28 ristoranti aderenti, tra cui spiccano nomi emblematici della ristorazione milanese quali il Savini, Sadler e il Ristorante Cracco, è possibile scaricarla a questo link oppure può essere visualizzata attraverso una mappa interattiva. Visto anche che Milano è diventata negli ultimi mesi la capitale italiana della condivisione e della sharing economy e che la cucina sia oramai diventata una tendenza assoluta su tutti i mezzi d’informazione, SocialEconomy si augura che la lista dei ristoranti possa aumentare velocemente e che l’iniziativa diventi stabile nel tempo.
La Campagna pubblicitaria La Cena Sospesa pubblicata sul Corriere della Sera
Sharing economy: la mobilità condivisa a Milano (infografica)
SocialEconomy, in occasione della Collaborative Week (che oggi 13 novembre e domani ospiterà Milano Sharing City) che si sta svolgendo a Base Milano, un’area Ex-Ansaldo di oltre 6000 metri quadri sita in via Tortona, ha realizzato una infografica per raccontare lo sviluppo che sta avendo la sharing economy nel capoluogo lombardo. In particolare nell’infografica, che si basa su dati resi noti dal Comune di Milano, si prende in esame il fenomeno della mobilità condivisa.
Su indiegogo il crowdfunding per un film italiano sugli homeless
E’ partito il 5 novembre su Indiegogo il crowdfunding per la realizzazione del film Pane dal cielo, primo lungometraggio di Giovanni Bedeschi, regista e produttore italiano che da tempo è impegnato in attività di volontariato a contatto con il mondo dei senza dimora. Il film vuole essere un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’emergenza degli homeless che a Milano è particolarmente forte. Il progetto ha il patrocinio del Comune di Milano (Direzione centrale politiche sociali e cultura della salute) e della Fondazione Pubblicità Progresso. “In questi luoghi frequentati dai senza dimora ho potuto vedere e ascoltare storie straordinarie ed emozionanti di persone a cui è bastato veramente poco per trovarsi in mezzo a una strada: papà separati, pensionati con il minimo della pensione, imprenditori falliti, operai senza lavoro dopo la chiusura della loro fabbrica.. Ho sentito il dovere morale di dare voce alle loro storie, non solo perché questi individui non hanno i mezzi per farlo, ma anche perché si tratta di una situazione in cui, purtroppo, qualunque persona “normale” potrebbe ritrovarsi. Occorre affrontare questa verità e dare una risposta concreta per risolvere l’emergenza “, dice Giovanni Bedeschi.
Del film sono stati già creati un teaser di venti minuti e un trailer che Bedeschifilm ha autoprodotto e finanziato, grazie ai quali la casa di produzione ha raggiunto un accordo per la distribuzione dell’opera presso le sale d’essai in tutta Italia e nella Svizzera italiana. Il soggetto, scritto da Sergio Rodriguez, racconta la storia di due senzatetto tra le vie di Milano e di un evento particolare, il ritrovamento di un neonato in un cassonetto, che sconvolgerà le loro vite. Tra gli attori protagonisti, Paola Pitagora, Sergio Leone, Donatella Bartoli, Gigi Piola.
Dato che il film verrà prodotto in modo indipendente dalla casa di produzione Bedeschifilm, è stata lanciata, con l’obiettivo di raccogliere 250 mila Euro, una campagna di crowdfunding – la raccolta fondi dell’era della sharing economy – sulla piattaforma Indiegogo. Per dare il proprio contributo c’è tempo fino il 15 dicembre. A oggi, quando mancano 35 giorni alla deadline, sono stati raccolti 3.990 euro. I proventi generati dal film saranno donati a due fondazioni milanesi entrambe attive nell’ambito della solidarietà ai senza dimora. Il sito dedicato al film è: www.panedalcielo.com.
Intervista video al Regista Giovanni Bedeschi
http://www.panedalcielo.com/it/video/intervista-bedeschi/ZB-MlQ3Rc4o
Milano adotta il baratto amministrativo
Nell’era della sharing economy, il Comune di Milano rafforza la propria attenzione al sociale e al welfare della città con l’adozione del Baratto Amministrativo, provvedimento con cui i cittadini milanesi, entro precisi limiti, potranno permutare il proprio debito con lavori di pubblica utilità.
L’iniziativa, che entra di diritto nella categoria della social economy, resa possibile dal Decreto Sblocca Italia, sarà attiva dal gennaio 2016. Da allora i milanesi in difficoltà economiche e che risultano, per cause di forza maggiore (morosità incolpevole) insolventi con il Comune, potranno ricevere dei vantaggi fiscali partecipando col proprio tempo alla gestione dei beni pubblici. Per esempio contribuendo alla pulizia di strade, edifici e spazi verdi, o attivandosi con interventi di decoro urbano e valorizzazione dei quartieri.
Si potrà accedere al Baratto Amministrativo per estinguere morosità relative a tributi comunali (come ici, imu o la tassa rifiuti), multe ed entrate patrimoniali (per esempio affitti e rette scolastiche) per debiti pregressi fino al 2013 e con valore minimo di 1.500 Euro. A richiedere questa forma di condivisione lavoro/debito potranno essere le persone fisiche e i titolari di ditta individuale residenti nel capoluogo lombardo con un ISEE fino a 21.000 Euro. Con questa iniziativa Milano diventa
la prima grande città d’Italia a adottare questa formula di baratto già sperimentato in alcuni piccoli centri.
A Milano si sperimenta la sharing economy a misura di bambino
Bikemi, il sistema di bike sharing attivo nel Comune di Milano, inaugurerà domenica prossima una rastrelliera che si compone di ventuno biciclette junior. Il servizio vuole essere una sperimentazione. All’interno del Parco Sempione dalle ore 11 del 20 settembre le famiglie avranno la possibilità di testare il servizio Junior Bikemi. La rastrelliera sarà posizionata vicino a Nevicata14 proprio di fianco a una nuova piattaforma di biciclette per adulti. I bimbi nella giornata di domenica potranno quindi insieme ai genitori trascorrere momenti all’interno del polmone verde di Milano e nelle sue immediate vicinanze.
L’iniziativa è certamente lodevole perché va nella direzione delle esigenze degli utenti e dello sviluppo ulteriore dei servizi sharing pensati dal Comune di Milano. Noi di Socialeconomy speriamo che il servizio dopo la fase di test possa progredire e allargarsi in altre zone di Milano magari insieme ad altre iniziative che coniugano l’economia della condivisione con i bambini e le famiglie.