Rock & Roll Ride: le auto classiche in car sharing

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foto Rock & Roll Ride

Un servizio simil Uber per le auto storiche e supercar? L’idea è venuta a Brandon Moossy e Richard Rawlings, due ragazzi di Austin in Texas. Per realizzarla i due hanno organizzato un crowdfunding su Kickstarter con l’obiettivo di raccogliere almeno 50 mila dollari US – in totale gli investimenti che i due americani devono fare ammontano a oltre $500 mila – al fine di  terminare lo sviluppo dell’app (per dispositivi Apple e Android) che renderebbe possibile la nascita del servizio. Il nome della loro iniziativa, che vuole facilitare il ride sharing e il car sharing delle quattro ruote classiche, storiche, supercar, o exotic car per un giro in solitario o in condivisione, è Rock & Roll Ride. Nelle intenzioni dei fondatori di Rock&Roll Ride c’è quella di offrire tramite il servizio da loro ideato, che si basa su una app che geolocalizza le vetture e che rende possibile il matching domanda/offerta, la possibilità ai proprietari di auto speciali di mettere a reddito il proprio bene, proprio come già succede nell’era della sharing economy con le imbarcazioni tramite Sailo o Boatbound o le abitazioni tramite Airbnb o Wimdu, e al contempo quello di permettere agli amatori delle auto speciali di levarsi lo sfizio di un giro su una Cadillac, una Ferrari o altre automobili ever green. I due statunitensi hanno anche pensato a una serie di accortezze quali un processo di registrazione che verifica solvibilità e patente del richiedente e l’assicurazione che copre danni al mezzo o procurati a terzi. Per quanto riguarda la città in cui lanciare il servizio sul sito della società è stato aperto un contest e quindi saranno gli utenti a deciderlo: al momento è in testa Hashburn seguita da Austin e Dallas.

Germania, nella patria dell’auto cresce il car sharing

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La Germania è indiscutibilmente la patria dell’auto, li sono nate Mercedes-Benz, BMW, Audi, Porsche e Wolkswagen, proprio per questo motivo è interessante capire lo sviluppo che il car sharing sta avendo in questo paese. Recentemente, Bundesverband CarSharing (BCS) – l’ associazione che raggruppa i player dell’auto in condivisione che operano in Germania – ha reso noto uno studio in cui si analizza l’andamento del mercato e un ranking delle città tedesche con più automobili condivise. Nel complesso, l’offerta car sharing è migliorata in quasi tutte le città considerate: le postazioni carsharing sono arrivate a 490, 110 in più rispetto all’ultimo anno; il car sharing free floating (car2go e DriveNow per esempio) compre 11 città. A livello di citta la classifica, che prende in esame tutti i comuni tedeschi con più di 50 mila abitanti, mostra un podio composto da Karlsruhe con 2,15 veicoli in sharing ogni 1.000 abitanti, Stoccarda (1,44/1.000 abitanti) e Francoforte (1,44/1.000 abitanti).Tra le città con più di un milione di abitanti è Colonia a guidare la classifica con 1,15 mezzi ogni 1.000 cittadini seguita da Monaco di Baviera (settimo posto assoluto) con un rapporto auto in condivisione/1.000 abitanti pari a 0,98. Lo studio inoltre mostra che il fenomeno carsharing in Germania non riguarda soltanto le città medio grandi ma anche i comuni più piccoli: . Friburgo è la quinta città, Tubinga la sesta, Heidelberg ottava, e Gottinga decima. Tutte queste sono davanti a Berlino che figura all’undicesimo posto con 0,85 auto in sharing ogni 1.000 abitanti.

Click&Boat, il boat sharing francese cresce e vuole espandersi in tutto il mondo

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Dopo aver presentato dodici “Uber del mare”, SocialEconomy ha deciso di approfondire l’argomento del boat sharing incontrando Edouard Gorioux, socio fondatore di Click&Boat.

Per iniziare: ci presenta Click&boat? Come è nata l’idea?
Click&Boat è il leader europeo nel mercato del noleggio barche peer to peer. Dopo BlaBlaCar, e Airbnb, Click & Boat offre ai proprietari di barche di far rendere la propria imbarcazione affittandola attraverso una piattaforma sicura e user-friendly. Click&Boat è il risultato di un fatto ovvio: milioni di barche nei porti europei sono utilizzate solo per pochi giorni all’anno. Inoltre, i proprietari delle imbarcazioni devono farsi carico di considerevoli costi annuali (ogni anno i costi ammontano a circa il 10% del prezzo della barca per una media, quindi, di circa 5000 € per imbarcazione).

Le piace la definizione “Uber del mare”?
Più che “Uber del mare” preferiamo il confronto con Airbnb perché noi colleghiamo gli affittuari agli armatori che non si dedicano a tempo pieno a questa attività, ma utilizzano Click & Boat per ridurre i costi annuali delle proprie barche.

L’economia della condivisione è un mercato in rapida crescita, è cosi anche quello del boat sharing?
Certamente. Click&Boat è cresciuto di oltre il 1000% tra il 2014 e il 2015. Uno studio recente mostra che oltre il 40% dei proprietari di barche in Francia sta pensando di affittare la propria barca per ridurre i costi annuali. Considerando che soltanto in Francia ci sono un milione di proprietari di barche si capisce che il mercato che collega gli armatori alle persone che vogliono affittare una barca è molto vasto.

Un elemento comune a molto business in sharing è la disintermediazione. La condivisione di una barca tende a disintermediare le società di charter?
L’unico obiettivo di Click&Boat è quello di collegare più facilmente e in modo più smart il proprietario di una imbarcazione con l’affittuario. Click&Boat è molto diverso dalle società di charter. Siamo concorrenti, perché condividiamo lo stesso mercato, ma Click&Boat porta più persone alla nautica.

Chi sono i principali player del boat sharing in Europa e nel mondo?
Negli Stati Uniti: Boatbound. In Europa: Incrediblue e Bluewago. Oggi Click&Boat è il leader di mercato in Europa per il noleggio di barche 100% peer-to-peer.

In termini di domanda da parte degli utenti, il mercato europeo del boat sharing è grande?
Per essere onesti, è un mercato davvero giovane ma che sta crescendo sempre più velocemente. In Europa ci sono più di 10 milioni di imbarcazioni immatricolate, inoltre, e le persone sono sempre più propense a utilizzare piattaforme P2P come Airbnb, BlaBlaCar e il carsharing. Noi crediamo che il mercato del boat sharing possa raggiungere un livello superiore ai duecento milioni di Euro in meno di 5 anni.

Puo darci alcuni dati che illustrano il mercato del boat sharing in Francia e in Europa?
Oggi Click&Boat ha più di 25 mila utenti in Europa e sta crescendo sempre più velocemente. In Francia le barche registrate sono più di 1 milione (rispetto agli oltre 10 milioni di imbarcazioni presenti in tutta Europa). Click&Boat ha pagato ai proprietari oltre 2,5 milioni di Euro nel 2015 e come detto in meno di cinque anni ci aspettiamo che in Europa il mercato della condivisione delle barche possa raggiungere i 200 milioni di Euro.

Come va la sharing economy in Francia?
Sta crescendo molto in fretta. BlaBlaCar ha raggiunto oltre 20 milioni di utenti e quasi tutti conoscono Airbnb e Drivy (car sharing). Media e analisti finanziari si aspettano in Francia una crescita molto veloce dell’economia della condivisione.

Negli Stati Uniti Cruzin e Boatsetter qualche mese fa si sono fuse, secondo voi è possibile qualche altro deal tra le società di boat sharing?
Certamente. L’obiettivo di Click&Boat è quello di consolidare il mercato peer-to-market in Europa e nel mondo. Per questo è molto probabile che Click&Boat farà deal con altre società per crescere più velocemente e per aprirsi verso nuovi mercati in tutto il mondo. In particolare stiamo guardando all’Italia, Olanda, Germania e USA.

Lyft investe a Nashville e riceve i consensi di tutte le istituzioni locali. Un esempio da imitare

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Lyft, la celebre società USA di ridesharing, ha scelto Neshville per la propria sede regionale in Tennessee. Leggendo il post con il quale è stato dato l’annuncio, a colpire l’attenzione non è tanto la notizia dell’apertura dei nuovi uffici ma l’ottimismo con il quale le diverse Istituzioni locali hanno accolto questa scelta della società.
“Vogliamo ringraziare Lyft per l’investimento a Nashville per la sua sede regionale e per i posti di lavoro significativi che l’azienda genererà nel Middle Tennessee – ha dichiarato il Governatore del Tennessee Bill Haslam – Sappiamo che le aziende hanno la possibilità di scegliere dove fare affari, e questo annuncio supporta il nostro obiettivo di diventare la location numero uno nel sud-est per posti di lavoro di alta qualità”. Dello stesso tenore l’accoglienza del Sindaco di Nashville Megan Barry: “L’annuncio odierno di Lyft mette in evidenza il fatto che Nashville stia rapidamente diventando nota come centro per l’innovazione e la tecnologia. Abbiamo lavorato per ricomprendere il ridesharing come una componente importante di un sistema di trasporto diversificato e robusto che aumenta le opzioni per i residenti e turisti. Ringrazio Lyft per il suo investimento a Nashville e per portare più posti di lavoro tecnologici e di alta qualità nella nostra città”. L’onda di ottimismo contagioso non finisce qui:
“Il Tennessee è impegnato ad aiutare le imprese innovative come Lyft a crescere e prosperare in un ambiente favorevole alle imprese, e sono grato per i nuovi posti di lavoro e gli investimenti che Lyft porta al nostro stato” ha dichiarato Randy Boyd, Commissioner of Economic and Community Development. Gli fa eco Ralph Schultz, Presidente e CEO della Camera di Commercio di Nashville:
“Siamo grati a LYFT per investimento della società. Lyft ha notevolmente ampliato le opzioni di mobilità per i pendolari e per i milioni di visitatori del Music City”. “Congratulazioni a LYFT sulla sua decisione di localizzare la sua sede regionale a Nashville, Tennessee” ha commentato John Bradley, Tennessee Valley Authority Senior Vice President Economic Development.
Credete che in Italia davanti a un annuncio simile di un qualunque player della sharing economy avremmo assistito a un entusiasmo di questo tipo dei massimi rappresentati delle Istituzioni locali? Noi di SocialEconomy, con l’augurio di essere smentiti prima possibile, purtroppo pensiamo di no.

Uber lancia un nuovo servizio di carpooling

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Uber ha annunciato tramite il proprio blog di aver lanciato uberCOMMUTE, un servizio di carpooling completamente nuovo in quanto pensato avendo come punto di riferimento i driver. Il servizio che partirà dalla citta cinese di Chengdu consente ai conducenti di condividere il costo del viaggio con altre persone. Il motto scelto è “Il carpooling con la semplice pressione di un tasto”. Il funzionamento è semplice: i driver inseriscono il percorso che intendono fare, questo sarà contestualmente mostrato ai rider che avranno quindi la possibilità di salire a bordo lungo il tragitto. Uber ha scelto la Cina per testare il servizio per via di una domande crescente da parte di driver e rider di servizi di mobilità innovativi. Tra gli auspici di Uber quello di allargare a altre città il servizio. uberCOMMUTE va ad affiancare il servizio UberPOOL (in Cina il servizio prende il nome di People’s Uber+), il carpooling della principale società di ride sharing al mondo, oggi attivo in dodici città di cui cinque cinesi (Chengdu, Hangzhou, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen). Tra le altre città in cui UberPOOL è presente figurano New York, San Francisco, Los Angeles, San Francisco e Parigi. Ultima metropoli, in ordine temporale, in cui la società californiana ha lanciato il servizio, è Bangalore in India.

A Milano arriva lo scooter in condivisione

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Milano è sempre più sharing. Da oggi infatti, dopo le biciclette e le auto, all’ombra della madonnina si potranno condividere anche gli scooter. A lanciare l’iniziativa è Enjoy, la società dell’ENI che poco meno di due anni fa era partita dal capoluogo lombardo con il servizio di car sharing basato sulle 500 di Fiat. Gli scooter messi a disposizione degli utenti al momento sono 150 MP3 di Piaggio ognuno dei quali è equipaggiato di due caschi. Per accedere al servizio, che costa 35 centesimi al minuto, bisogna avere almeno 21 anni e essere in possesso di una patente A o B.

Arriva a Milano il primo car sharing elettrico a flusso libero

Il 15 giugno arrivano a Milano le prime 100 Equomobili Share ’Ngo, il primo servizio in Europa di car sharing elettrico a flusso libero – senza cioè l’obbligo di riportare le auto alle colonnine di ricarica.
Una particolarità del servizio, annunciato oggi dal Comune di Milano, è il sistema tariffario personalizzato in base alle caratteristiche dell’utente: mamme, pendolari, studenti fuori sede e coloro che vivono lontano dalle fermate della metropolitana e del passante saranno agevolati con sconti e servizi dedicati appositamente alle loro necessità.
Inoltre, dall’una di notte alle sei del mattino, per le donne l’Equomobile è gratis.
Altra novità sono i ‘premi di merito’ previsti, per esempio, per chi fa un lavoro di pubblica utilità, o vende la propria auto privata, lavora in co-working, o porterà a lavare l’auto (mezza giornata gratis nel week end).

Il nuovo car sharing si servirà delle auto elettriche Equomobili ZD di Share ’Ngo, ideate da Alfredo Bacci (ingegnere per oltre 30 anni in Fiat) ed Ettore Chimenti (ex responsabile marketing di Piaggio).
I veicoli sono a due posti, possono raggiungere una velocità di 80 chilometri orari e hanno un bagagliaio di 300 litri. E’ già possibile registrarsi al servizio attraverso il sito www.equomobili.it, al costo di 10 euro di iscrizione. Per chi si registra  entro il 14 giugno, è previsto un buono di 500 minuti (da utilizzare per un massimo di 3 ore al giorno entro il 31 dicembre 2015).