Lo sciopero dei mezzi pubblici provoca il boom del car sharing. Ieri +33% a Roma e +32% a Milano

unnamed (2)La festa della donna di ieri 8 marzo è stata all’insegna degli scioperi dei mezzi pubblici. Per tanti italiani la soluzione più facile ed economica, per evitare di rimanere a piedi o attendere per ore un bus, è  stata il car sharing che ieri ha visto un incremento medio del 27% rispetto a mercoledì 1 marzo e del 24% rispetto al giorno precedente, martedì 7 marzo. A rivelarlo è URBI, l’app che riunisce i principali sistemi di mobilità urbana e condivisa – car, bike, scooter sharing, taxi, Uber e trasporto pubblico – con l’obiettivo di semplificare la fruizione dei servizi di urban mobilityA Roma, dove l’agitazione ha coinvolto bus, tram, metropolitane, ferrovie e linee periferiche, si è registrato l’aumento percentuale più alto: le vetture del car sharing sono state utilizzate dai romani 5.385 volte, il 33% in più rispetto a mercoledì 1 marzo e del 24% rispetto a martedì 7 marzo. A Milano invece boom di prenotazioni, salite fino a 10.101 nell’arco della giornata per i servizi di car sharing. Nonostante Atm di Milano avesse comunicato l’effettivo funzionamento di tutte e 5 le linee della metropolitana, l’aumento è stato pari al 32% rispetto al mercoledì precedente e del 24% rispetto a martedì 7 marzo. Anche l’utilizzo dell’app URBI è cresciuto del 43% durante la giornata di sciopero. Anche a Firenze URBI ha registrato un aumento dell’utilizzo del car sharing del 24% sul mercoledì della scorsa settimana e del 23% su martedì 7 marzo con 1.184 prenotazioni. A Torino la crescita registrata è stata invece del 5% e del 4% con 2.807 prenotazioni.  I dati elaborati da URBI sono stati ottenuti analizzando i servizi offerti da car2go, Enjoy, Share ‘n go, DriveNow e ZigZag nelle città di Roma, Milano, Torino e Firenze, considerando i viaggi compresi tra le 7.00 e le 19.00. I dati di Urbi mostrano, ancora una volta l’utilità dei servizi della sharing economy a vantaggio della mobilità urbana. 

8 marzo: Donne al volante….premiate da DriveNow

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DriveNow, il servizio di car sharing frutto della joint venture tra il Gruppo BMW e SIXT SE, in occasione della Festa della donna, ha deciso di festeggiare tutte le donne “al volante” con un’offerta unica. Solo per oggi infatti tutte le donne potranno iscriversi a DriveNow ad un costo speciale di € 4,99 e ricevere 15 minuti di bonus.  Il car sharing DriveNow conta su un un parco vetture di oltre 5.000 veicoli localizzati a Monaco, Berlino, Düsseldorf, Colonia, Amburgo, Vienna, Londra, Copenhagen, Stoccolma, Bruxelles e Milano su oltre 800 mila clienti. Questa iniziativa conferma l’attivismo del marketing delle società della sharing economy. 

 

Car sharing: DriveNow lancia Drive’n Save. La tariffa scontata subito disponibile anche a Milano su un numero selezionato di BMW e MINI

 

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A partire da ieri 1 marzo 2017 i clienti DriveNow possono usufruire di una nuova e opzione, la tariffa Drive’n Save, grazie alla quale il car sharing tedesco, frutto della joint venture tra il Gruppo BMW e SIXT SE, mette a disposizione alcune selezionate BMW e MINI a una tariffa speciale. Avvantaggiarsi di questa nuova opzione è facilissimo. Una volta collegati all’app mobile di DriveNow sarà sufficiente verificare quali delle auto all’interno della zona operativa verde presentano il simbolo “%” e, una volta individuate, visualizzare tra i dettagli del veicolo il prezzo speciale di noleggio, che varia da 20 a 24 centesimi al minuto per i modelli BMW serie 2 e i3 (94Ah) con Range Extender. Oltre a localizzare le auto sulla mappa, sarà possibile anche impostare il filtro “Solo Drive’n Save” tra le opzioni Offerte Speciali del menù Filtro Auto e godersi cosi una autovettura a prezzo scontato. “DriveNow è un servizio flessibile che anticipa la domanda reale e Drive’n Save è un ulteriore passo avanti in questa direzione”, sottolinea Andrea Leverano, Managing Director di DriveNow Italia. “I nostri fleet manager tengono monitorate tutte le nostre auto in tempo reale e, in questo modo, sono in grado di selezionare le vetture alle quali applicare le diverse offerte: i minuti bonus – nel caso dei veicoli che dalla zona operativa gialla hanno necessità di essere spostati in centro – o la nuova tariffa Drive’n Save. Come avviene nel resto d’Europa, scegliendo queste auto i nostri clienti ottengono un risparmio economico e contribuiscono ad un servizi più efficiente per tutti”.Il car sharing DriveNow conta su un un parco vetture di oltre 5.000 veicoli localizzati a Monaco, Berlino, Düsseldorf, Colonia, Amburgo, Vienna, Londra, Copenhagen, Stoccolma, Bruxelles e Milano su oltre 800 mila clienti.  Diversi studi dimostrano che un veicolo DriveNow sostituisce almeno tre auto private ed quindi un chiaro segno di come la sharing economy contribuisce a migliorare la situazione del traffico cittadino e, quindi, la vivibilità delle città.

Italia: durante lo sciopero dei taxi sono aumentati i download dell’app Uber su iPhone e GooglePlay 

La chart dei download dell’applicazione Uber su iPhone dal 15 al 19 febbraio 2017 (dati da Appannie.com)


Oggi Domenica 19 febbraio 2017 è il quarto giorno di sciopero in tutte le città italiane dei taxi per via dello stato di agitazione proclamato dai tassisti per protestare contro un emendamento del Milleproroghe che sposta al 31 dicembre 2017 per il servizio di noleggio con conducente l’entrata in vigore del “divieto di sosta in posteggio di stazionamento su suolo pubblico nei comuni ove sia esercito il servizio di taxi”. Essendo stata individuata dai tassisti italiani come pro Uber, questa norma ha fatto scattare giovedì 16 febbraio 2017 lo stato di agitazione dei taxi in tutta Italia. Ma come stanno reagendo i consumatori davanti alla quasi totale (i taxi stanno garantendo un servizio sociale per quelle categorie di individui che hanno difficoltà motorie) impossibilità di utilizzare i taxi per i propri spostamenti? Un valido indicatore per provare a capire il comportamento degli italiani può essere considerato la classifica dei download effettuati tramite AppStore e GooglePlay per scaricare l’app di Uber su Iphone (iOS) o dispositivi Android. Scorrendo i dati di Appannie, prestigiosa società USA di business intelligence che analizza il mercato delle applicazioni, si scopre che in Italia dal 15 febbraio 2017 (ultimo giorno in cui i taxi hanno effettuato regolare servizio nell’arco delle 24 ore) a oggi 19 febbraio 2017 i download in Italia della app Uber sono aumentati sia sui dispositivi iPhone che su quelli Android. Il dato lo si ricava dal ranking (classifica) delle app più scaricate. Su iPhone l’app Uber è, infatti, passata (nella classifica generale delle app più scaricate in Italia) dalla posizione numero 276 a quella numero 23. Inoltre guardando nel dettaglio il grafico dei download effettuati negli ultimi 7 giorni si scopre che l’app di Uber è riuscita a arrivare nelle prime ore di oggi domenica 19 febbraio fino alla diciottesima posizione del ranking. Per quanto riguarda le app scaricate da GooglePlay quella di Uber è arrivata, invece, nella classifica delle app “IT applications” alla posizione numero 248 scalando tantissime posizioni visto che il 15 febbraio si trovava oltre il cinquecentesimo posto. Il picco dei download dell’app Uber in concomitanza con lo sciopero dei taxi sarà un caso o è segno che nell’era della sharing economy per i consumatori, soprattutto quelli delle grandi città (Uber in Italia è attiva a Milano e Roma) esistono tante alternative (car sharing, bike sharing, car pooling e ride sharing ad esempio) che rendono meno efficace il tradizionale sciopero? 

La chart dei download dell’applicazione Uber su GooglePlay dal 15 al 19 febbraio 2017 (dati da Appannie.com)

Home sharing o hotel? L’associazione degli albergatori milanesi lancia il portale per confrontare i servizi e la sicurezza

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Sharing economy – o servizi old economy? Car sharing o auto di proprieta? Hotel o home sharing? A quest’ultimo interrogativo vuole dare una risposta l’associazione di categoria degli albergatori e degli operatori del turismo e della ricettività dell’Area Metropolitana di Milano – ATR Milano  –  Associazione Turismo e Recettività – che ha lanciato il sito web HotelVSAirbnb per mettere a confronto la sicurezza e i servizi dei tradizionali hotel rispetto a un soggiorno in un appartamento privato. In particolare, per quanto attiene i servizi il confronto proposto è  organizzato su cinque categorie: accoglienza, assistenza, spazi, quiete e orari. In tema di sicurezza, la comparazione tra alloggio in home sharing e hotel riguarda i gli aspetti di sicurezza degli impianti, prevenzione degli incendi, igiene e assicurazione per i danni.

 

Car2go conferma la propria leadership nel car sharing. Nel 2016 +27% di clienti in Italia 


Car2go, la società di car sharing del Gruppo Daimler, continua a crescere confermando la sua storia di successo a livello globale e il successo che la sharing economy sta riscuotendo nei principali paesi del mondo. Solo nel 2016, infatti, car2go ha aumentato del 43% il numero dei suoi iscritti in tutto il mondo raggiungendo così i 2,2 milioni di clienti che hanno effettuato, solo nell’ultimo anno, 22 milioni di noleggi (+21%), percorrendo 145,60 milioni di chilometri. Inoltre, ogni 1,4 secondi inizia un noleggio car2go nel mondo.

Berlino è la città con la più grande community car2go con oltre 175.000 clienti, mentre Madrid è la città che nel 2016 ha avuto la maggiore crescita a livello di utenti affiliati al servizio (+96.000 per un totale di 140.000 clienti).
Anche l’Italia continua a registrare numeri in costante crescita, dopo 3 anni e mezzo dal lancio del servizio, nel 2016, infatti, gli utenti sono aumentati del 27% e, oggi, sono 330.000 gli italiani che utilizzano il car sharing a flusso libero di car2go e che hanno percorso, a bordo dei 2.070 veicoli smart, 43 milioni di chilometri in totale. In particolare Roma è la città in cui il car sharing di Daimler ha riscosso maggior successo raccogliendo 134 mila utenti, seguita a breve distanza da Milano con 130 mila Milano rimane però in testa per quanto riguarda i Km percorsi, che hanno raggiunto quota 22 milioni. Questo risultato dipende anche dall’arrivo nella flotta meneghina dei 750 nuovi modelli di smart fortwo e dei 50 modelli forfour. Per il 2017 la società ha in serbo diverse novità  sia in Italia che nel mondo. Olivier Reppert, CEO of car2go Group, è, infatti, molto ottimista a questo proposito: “Quello del car sharing è un mercato sempre più dinamico e in crescita. Continueremo a implementare il nostro business anche durante quest’anno con nuove flotte, offerte e prodotti.” Klaus Entenmann, CEO di Daimler Financial Services AG, aggiunge: “Car2go è parte integrante della nostra offerta di mobilità e sempre più clienti usano i nostri servizi avendo un particolare obiettivo in comune: vogliono per la loro città una mobilità che sia moderna, flessibile e spontanea – senza dover possedere un’auto.”
Sviluppare servizi e soluzioni di mobilità innovative, rappresenta da sempre una delle grandi sfide del Gruppo Daimler, che dal 2008 è protagonista della sharing economy grazie al servizio car2go, che ha lanciato per primo un modello di car sharing mai sperimentato prima d’allora, ovvero quello a flusso libero. Partendo da un progetto pilota nella città tedesca di Ulm, car2go è diventato oggi il più grande servizio di car sharing, leader mondiale, presente in 26 realtà urbane tra Europa, Nord America e Cina, dove offre un servizio al passo coi tempi, che garantisce nuove possibilità di utilizzo e, al contempo, libertà di movimento. Un impatto, quello di car2go nella nostra società e nella vita di tutti i giorni, che è stato definito rivoluzionario e che ha trasformato il modo di vivere la città e la mobilità urbana.

Monitor flotte auto aziendali Cerved: ancora poco utilizzato il car sharing. Solo un’impresa su dieci con veicoli elettrici o ibridi

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Cerved, leader in Italia nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa e con Cerved Credit Management leader di mercato indipendente nell’offerta dei servizi relativi alla valutazione e gestione di posizioni creditizie, ha pubblicato il primo monitor sulle flotte automobilistiche aziendali. L’analisi si pone l’obiettivo di tracciare le tendenze e le previsioni sulle caratteristiche delle auto, le politiche di utilizzo e le scelte assicurative operate delle imprese. Il monitor di Cerved, che si basa su un campione composto da 3700 interviste ad imprese operanti nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi, è la prima fotografia del panorama nazionale relativo al mercato dei veicoli aziendali. Dallo studio emerge che in Italia, circa il 70% delle imprese con più di 100 addetti e un fatturato di oltre 50 milioni di euro dispone di una flotta aziendale. Le grandi imprese (oltre 250 addetti) hanno in dotazione una flotta mediamente composta da circa un centinaio di autovetture e una quarantina di furgoni. Il 44% del parco autovetture nazionale è composto da mezzi con cilindrate tra 1600 e 2000 cc, solo il 15% da autovetture superiori ai 2000 cc. Le automobili berlina sono le più̀ diffuse in questo mercato e coprono il 40% del parco auto, seguite da station wagon e citycar. L’84% delle auto aziendali è alimentata a diesel, percentuale che sale al 96% nel caso di veicoli commerciali leggeri. Le automobili maggiormente affidate ai dipendenti sono Fiat (37%), seguite da Audi (18%) e Bmw (17%). Anche i furgoni sono per la maggior parte Fiat (50%) seguiti da Iveco (21%) e Renault (9%). Guardando al futuro, il Monitor rivela che il 21% delle imprese pensa di rinnovare o ampliare il parco auto nei prossimi 12 mesi, mediamente le imprese cambiano un mezzo ogni 116.000 km e in tempi che si aggirano intorno ai 5 anni e mezzo dalla prima assegnazione. La modalità di fruizione preferita dalle imprese è l’acquisto diretto ma, pensando al futuro, sembra prendere il sopravvento il noleggio a lungo termine. Per quanto riguarda gli aspetti legati all’eco-sostenibilità, dall’analisi di Cerved emerge che l’84% del parco autovetture è alimentato a diesel, il 13% a benzina. Solo un’impresa su dieci si è già̀ dotata di auto elettriche o ibride. Ad oggi siamo ancora in una fase esplorativa per quanto riguarda il car sharing (strumento molto amato dai millennial dell’era della sharing economy e segmento nel  quale sono già attivi diversi car maker come Fiat, Mercedes e BMW con i rispettivi progetti Enjoy, Car2go e DriveNow) . Il car sharing, secondo quanto emerge dal report di Cerved, è, infatti,  scelta generalmente per i cosiddetti muletti assegnati ai dipendenti sprovvisti di auto. Per quanto riguarda la scelta della compagnia assicurativa, l’analisi rivela che l’81% delle imprese italiane si affida ad una sola compagnia e tende a non cambiarla per almeno due anni. Generalmente si verificano pochi sinistri causati: nonostante questo dato, le aziende tendono a stipulare polizze articolate e a dare particolare importanza all’estensione kasko. Sempre in termini di sicurezza, va sottolineato che ad oggi il 22% delle aziende italiane vuole sistemi di controllo come videosorveglianza, videoregistrazione e black box. Il Monitor completo può essere acquistato tramite il seguente   link: http://lp.buydirect.cerved.com/monitor-flotte/

 

Taxi: l’Antitrust accende un faro sui principali radiotaxi di Roma e Milano. Presunto ostacolo a MyTaxi e agli operatori che offrono servizi innovativi 


Nell’era dell’ascesa del car sharing, del ride sharing e delle altre varie forme di mobilità urbana tipiche della sharing economy, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato, a seguito di una segnalazione della società Mytaxi Italia, due procedimenti istruttori per possibile violazione del divieto di intese restrittive della concorrenza, nei confronti delle principali società di gestione del servizio radio taxi a Roma: Radiotaxi 3570 Soc. Coop., Cooperativa Pronto Taxi 6645 S.c., Samarcanda S.c., e a Milano: Taxiblu S.c. (02 4040) Yellow Tax Multiservice S.r.l.(02 6969), Autoradiotassi Soc. Coop.(02 8585) Secondo quanto si legge nella documentazione pubblicata dall’Autorità entrambi i procedimenti riguardano le clausole di esclusiva contenute negli atti che regolano i rapporti tra le società di gestione del servizio di radio taxi e i tassisti soci/aderenti. “Tali clausole, ove applicate ad una percentuale maggioritaria dei tassisti in un dato ambito territoriale (come accade a Roma e Milano), appaiono idonee ad ostacolare, se non ad impedire, – scrive L’Antitrust nel suo comunicato stampa – l’utilizzo simultaneo da parte dei singoli tassisti di vari intermediari per la fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi, ed in particolare ad ostacolare o rallentare l’ingresso nel mercato di nuovi operatori che offrono servizi innovativi di questo tipo come l’applicazione per smartphone e tablet gestita da Mytaxi Italia S.r.l., che mette direttamente in contatto l’utenza e i tassisti e offre anche un servizio di rating dell’offerta”.  MyTaxi Italia è la filiale italiana del un gruppo fondato nel giugno 2009 e che dal 2014, dopo la fusione con Moovel GmbH, appartiene al gruppo automobilistico tedesco Daimler AG. Mytaxi è attiva nella gestione di un’app per smartphone e tablet  che mette in collegamento diretto tassisti e utenti e opera in Italia, a Roma e a Milano, dal 2015.

DriveNow allarga la propria flotta in car sharing. In arrivo a Milano le BMW i3

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Foto tratta dal profilo Facebook di DriveNow

La sharing economy continua la sua espansione a Milano. DriveNow, il servizio di car sharing frutto della joint venture tra il Gruppo BMW e SIXT  attivo in Italia dall’ottobre del 2016 sta, infatti, per allargare la propria flotta di auto in condivisione presenti su Milano. Secondo quanto pubblicato dalla società tedesca sul proprio profilo Facebook nel capoluogo lombardo stanno, infatti, per essere introdotte le i3. La i3 è il primo modello elettrico prodotto in massa dalla BMW a partire dal 2013. Dal punto di vista stilistico la vettura propone un design di rottura rispetto alle vetture tipiche del marchio grazie alla carrozzeria a due volumi compatta e piuttosto sviluppata in altezza. DriveNow è una realtà già affermata in svariate metropoli europee, tra cui Monaco, Berlino, Düsseldorf, Colonia, Amburgo, Vienna, Londra, Copenhagen, Stoccolma e Bruxelles che grazie agli oltre 700 mila clienti in Europa è diventata una delle principali realtà di car sharing al mondo.

 

Sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd arriva Scuter, la prima startup della mobilità sostenibile

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Foto Scuter

La mobilità sostenibile coniugata con la sharing economy è il nuovo settore che tocca Mamacrowd, la piattaforma di equity crowdfunding di SiamoSoci. A utilizzare il portale alla ricerca di nuovi soci, infatti, è Scuter, la startup che ha ideato un veicolo intelligente pensato in ottica sharing per rivoluzionare la mobilità urbana. Il team, già esperto nel settore automotive, è guidato da Gianmarco Carnovale, imprenditore seriale, startup mentor e presidente di Roma Startup. Scuter è un veicolo elettrico coperto da brevetti, pensato per essere utilizzato a noleggio e parcheggiato ovunque, e pagato per il solo tempo di utilizzo. A caratterizzarlo è la propria la sua natura “ibrida”. Scuter si presenta come uno scooter, ma grazie alla cintura di sicurezza, alla struttura protettiva e alle tre ruote, può essere utilizzato senza casco, mantenendo il guidatore al sicuro sia in caso di incidente che di maltempo, e con qualsiasi patente di guida. L’altra rivoluzione risiede nella piattaforma sempre connessa al cloud tramite rete 3G, che si interfaccia con lo smartphone dell’utente per la gestione dei servizi, come l’indicare percorsi alternativi al traffico e la segnalazione del cambiamenti dei segnali stradali. Il team di Scuter è ora alla ricerca di 150 mila euro per sviluppare il proprio servizio B2B, attraverso flotte aziendali. I primi potenziali clienti saranno quindi aziende che hanno collaboratori che si muovono, come i servizi di delivery. In questo modo queste società potranno fornire ai propri dipendenti un mezzo che presenta diversi vantaggi: riduzione dei tempi di spostamento, possibilità di circolazione nelle ZTL, facilità di guida, il tutto a costi convenienti. L’obiettivo è partire dalla città di Roma per poi espandersi in Europa. Il processo di investimento in Scuter è semplice: è sufficiente registrarsi sul sito Mamacrowd.com, nella pagina “progetti” scegliere il profilo di Scuter (in cui è possibile trovarne le informazioni più importanti e visionare i documenti, come il business plan) e scegliere quanto investire. Dal momento che Scuter è una startup innovativa l’investimento dà diritto a detrazioni fiscali al 30%, sia per persone fisiche che giuridiche.  Al momento mamacrowd ha attive altre campagne di crowdfunding. Ad alcune settimane dall’apertura delle campagne, questa la situazione delle startup che cercano nuovi soci: Parterre: la startup che si occupa di TV interattiva, ha raccolto oltre 80 mila euro attraverso il crowdfunding. Gromia: la piattaforma che intende disintermediare il settore immobiliare, sulla piattaforma finora ha trovato 17 nuovi soci. PerFrutto: il progetto nata da un gruppo di docenti dell’Università di Bologna e che opera nel settore della frutticoltura di precisione ha raggiunto il 71% della campagna di crowdfunding. Felfil: nata sui banchi del Politecnico di Torino, la startup che ha creato un estrusore di per stampanti 3D ha oltrepassato in meno di un mese la metà della raccolta. Mamacrowd: Mamacrowd è la piattaforma di equity crowdfunding nata dall’esperienza di SiamoSoci, leader italiano per l’avvicinamento degli investitori al mondo del non quotato. Sulla piattaforma, certificata Consob, è possibile investire nelle migliori startup e PMI innovative italiane completamente online.