Gli occhiali di Quattrocento arrivano a casa insieme ai piatti di foodora  


Anche nell’era della sharing economy riuscire a entrare nelle case dei consumatori rimane centrale per ogni brand. Ció che cambia rispetto al passato sono le modalità e le strategie di marketing finalizzate a centrare l’obiettivo. foodora, il servizio di food delivery attivo a Milano e Torino, e Quattrocento, società inserita da Forbes tra le startup più promettenti che produce occhiali Made in Italy, hanno deciso di unire le proprie forze in una partnership dedicata alla bellezza, alla tecnologia e al buon gusto. Da qualche giorno e fino alle prossime settimane, ordinando dal sito o dall’app foodora insieme al cibo si riceverà, infatti, anche una busta gialla, contenente 5 modelli diversi di sagome di occhiali Quattrocento e un buono sconto del 15% per eventualmente acquistarli. “foodora consegna piatti di qualità dai migliori ristoranti, preparati con ingredienti altamente selezionati grazie all’esperienza e alla maestria degli chef; il tutto fa sì che il nostro servizio replichi quasi integralmente l’esperienza di mangiare al ristorante. Per la prima volta invitiamo i nostri clienti a scoprire una realtà come quella di Quattrocento, riconosciuta a livello internazionale, che ha una cura per i dettagli e il servizio al cliente pari alla nostra.” commenta Matteo Lentini, co-Managing Director di foodora. “Ci è sembrato naturale associare il nostro servizio di qualità con una realtà interessante e innovativa come Quattrocento: una start-up improntata al Made in Italy e alla salvaguardia della tradizionale artigianalità italiana, dai design ricercati e ispirati al rinascimento. Un ulteriore valore aggiunto è dato dalla capacità di eliminare i costi di intermediazione: il prodotto è di alta qualità, ad un prezzo inferiore rispetto ai grandi marchi. E ora, grazie a foodora, è ancora più semplice trovare il modello più adatto a sé provandolo di persona nel comfort della propria casa e acquistarlo a un prezzo vantaggioso.” aggiunge Gianluca Cocco, co-Managing Director. “Quattrocento distribuisce i propri occhiali principalmente attraverso il proprio sito. Il servizio di paper try-on permette di ricevere direttamente a casa o in ufficio delle sagome in cartone che riproducono fedelmente le dimensioni della montatura, dando al cliente un’idea realistica di come sarà l’occhiale indossato sul proprio viso. Abbiamo scelto di lanciare gli occhiali di carta con foodora perché entrambi utilizziamo la tecnologia per distribuire un prodotto fisico di altissima qualità.” conclude Eugenio Pugliese, founder di Quattrocento.

Nautica: è più conveniente l’acquisto o il noleggio? Te lo dice Sailo


Sailo, uno dei più promettenti player del mercato della sharing economy e in particolare del boat sharing, ha creato un utilissimo strumento (Sailo Boat Calculator) accessibile online all’indirizzo https://www.sailo.com/calculator/cost-of-ownership che aiuta gli appassionati di nautica – sia a vela che a motore – a ben valutare i costi connessi alla proprietà di un’imbarcazione e quindi se è maggiormente conveniente acquistarla o noleggiarla. Il funzionamento del calcolatore di Sailo (TechStars nel 2015) è davvero straordinario per completezza, dettagli di fattori analizzati e per possibilità di personalizzazione. E’ possibile visualizzare, infatti, i costi, i potenziali ricavi da noleggio, le spese di manutenzione, le tasse, il costo di un eventuale finanziamento, le spese di registrazione, costi di attracco e ormeggio, carburante, manutenzione e altri piccolissimi dettagli che sommati tra loro possono permettere di effettuare un acquisto consapevole oppure una rinuncia avveduta. Ad esempio, un proprietario di una barca New York City based che sta valutando l’acquisto di un Jeanneau 49DS del 2005 per un costo di 235 mila US dollari dovrà sostenere costi totali di circa $ 443.000 se la barca viene venduta dopo 10 anni dall’acquisto. Questo scenario presuppone che il proprietario usi la barca di 18 giorni all’anno che corrisponde alla media di uso di un’imbarcazione da diporto negli Stati Uniti da parte di un armatore. Sailo, che è stata definita da Fortune l’Airbnb dei mari è una startup con sede a New York e a Miami che da circa 3 anni collega la domanda di chi vuole affittare un’imbarcazione con l’offerta degli armatori che possiedono una barca che nella maggior parte dei casi rimane per molto tempo ormeggiata in banchina. Il meccanismo di Sailo è quello consolidato del marketplace: attreverso il sito sailo.com avviene infatti il matching tra domanda e offerta. La società è stata fondata da 4 giovani ragazzi, Adrian Gradinaru (CEO), Magda Marcu (Operations & Finance), Delphine Braas (Marketing & Business Development) e Bogdan Batog (Engineering) di cui 2 con prestigiosi MBA alla Columbia University, con la volontà di riuscire a rendere la nautica accessibile a tutti e cercare di portare la sharing economy dalla terra ferma al mare. L’azienda a oggi ospita annunci di oltre 1500 imbarcazioni tra barche a vela, motoscafi e yacht localizzate nell’area New York, Cape Cod, Florida e San Diego ma anche Croazia, Portogallo e Grecia Tra le disponibilità offerte dagli armatori tramite il portale di Sailo  anche quella di trascorrere una giornata intera, al costo di US$ 1.000, tra le acque di Manhattan per godersi lo skyline di New York.

Deliveroo e Bookabook: crowdfunding, food delivery e editoria si incontrano a tavola


Deliveroo e Bookabook, la piattaforma di crowdfunding di libri, dopo il successo ottenuto dal progetto “Fame di lettura?” durante il weekend 15/17 hanno deciso di prolungare l’azione di marketing che prevede un libro in regalo per ogni ordine effettuato nei ristoranti che utilizzano il brand del canguro come servizio di food delivery. Come si legge, infatti, nel blog della società editrice effettuando una transazione con Deliveroo entro il 24 luglio (in uno dei ristoranti contrassegnati dall’icona dei libri) insieme al proprio ordine si riceverà in regalo un ebook edito da Bookabook da leggere sul proprio device. Bookabook è una piattaforma di crowdfunding (la raccolta fondi dell’era della sharing economy) del libro in Italia che nasce nell’aprile 2014 con due obiettivi: mettere i lettori al centro del processo di creazione del libro e dare agli autori una via d’accesso al mercato editoriale. La società nel 2014 è stata nominata nel Wired-Audi Innovation Award e nel 2015 è stata tra i finalisti al contest internazionale per l’innovazione in editoria, Renew the book. Da gennaio 2016 l’editore ha anche lanciato un social network degli scrittori, dove gli autori di Bookabook possono scambiare consigli e idee. Oltre ai libri che dal 15 al 17 luglio sono stati regalati in versione cartacea come Romanzo Còrso di Laurence Donnini, un giallo ambientato in Corsica e La Scoperta dell’Acqua Calda, un road movie ambientato in un condominio di periferia, si potrà leggere in formato ebook il pulp Deadflowers di Paola Tavella e Agostino Toscana, Corso Regina 68 di Camilla Bonetti, una Bridget Jones in salsa gianduia, e Enciclopedia dell’amore di Enzo Fileno Carabba, un’antologia sull’amore. 

Uber raggiunge il traguardo di 2 miliardi di corse effettuate 


Uber, uno dei maggiori player della sharing economy, ha completato più di 2 miliardi di corse. A dare l’annuncio, qualche minuto fa, è stato Travis Kalanick, CEO della società che ha sede a San Francisco. Il traguardo arriva appena sei mesi dopo l’annuncio del primo miliardo di corse effettuate. Ciò significa, quindi che la società di ride sharing ha completato in sei mesi lo stesso numero di corse completate nei precedenti sei anni. Kalanick nel suo post su Facebook ha scritto che la corsa numero “2 miliardi” tecnicamente sono state 147 perche tante sono stati i viaggi iniziati nello stesso secondo alle ore 4,16 GMT di sabato 18 giugno. Le corse che valgono questo prestigioso traguardo sono state effettuate in sedici paesi appartenerti a cinque continenti diversi: il viaggio più lungo è stato compiuto a Jakarta in Indonesia, mentre,  il più breve – soltanto 3 minuti –  è stato effettuato a Changsha in Cina. A ognuno dei 147 driver e ai loro rispettivi passegeri Uber, per festeggiare, ha regalato 450 dollari USA. Oggi Uber è presente in 450 città a livello globale, contro le 311 di un anno 

Video https://www.facebook.com/traviskal/

Tinaba presenta il primo ecosistema digitale fintech


Tinaba, l’ecosistema digitale pensato con l’obiettivo di mettere in connessione le relazioni umane con le esigenze economiche e le abitudini – di consumo e di risparmio – delle famiglie e dei giovani, ha presentato le innovative funzionalità che la rendono unica nel panorama internazionale delle società del fintech e che saranno introdotte sul mercato a partire dal prossimo autunno.
Tinaba, il cui capitale è attualmente detenuto da Sator Private Equity Fund – il fondo promosso da Sator S.p.A. che co-investirà anche direttamente nella società – è stata ideata per operare in connessione con un istituto bancario, coniugando innovazione nell’esperienza di acquisto e cultura del risparmio. Tinaba è già attiva in Italia grazie a un accordo in esclusiva siglato con Banca Profilo e prevede un’espansione internazionale in Europa e negli altri Paesi, stipulando alleanze in esclusiva con singoli istituti di credito. Tinaba riserverà a Banca Profilo e a tutte le banche partner la facoltà di sottoscrivere una quota del proprio capitale indicativamente pari al 5%.
Tinaba, acronimo di This Is Not A BAnk, è il frutto di oltre due anni di ricerca e sviluppo e ha coinvolto oltre sessanta persone. L’ecosistema digitale realizzato è basato interamente su una tecnologia italiana proprietaria che abilita le banche partner a servizi digitali innovativi e unici. L’ammontare dell’investimento è di oltre 30 milioni di Euro.
Tinaba si caratterizza come unicum in Italia e a livello internazionale:
– È gratuita: dovunque e per sempre, senza costi di transazione per ogni
trasferimento di denaro P2P, P2B e per i micropagamenti.
– È dove sei tu: ridefinisce il concetto di contactless. Per la prima volta il pagamento avviene non alla cassa ma dove si trova il cliente.
– È social: in un’unica app, un portafoglio digitale per tutte le esigenze di spesa, non solo personali ma anche social. È un ecosistema digitale aperto a tutta la famiglia, genitori e figli, anche non maggiorenni.
– È smart: permette un rapporto inedito tra merchant e cliente. Tinaba è partner del consumatore, lo accompagna nell’intera esperienza di acquisto, fino al pagamento ridefinendo il confine tra offline e online.Le nuove funzionalità sono state presentate presso la sede di Sator e Banca Profilo nel corso di una live experience durante la quale gli utenti hanno potuto provare alcune delle funzionalità di Timaba, tra cui cassa comune, partecipazione a progetti sociali,  crowdfunding, acquisto – senza dover passare dalla cassa – di un libro della Libreria Hoepli e o di un gelato Out Of The Box, o donazione a artisti di strada. 
Tinaba è già disponibile a invito sugli store Apple e Google Play, mentre a partire dall’autunno prossimo sarà disponibile per tutti. Tinaba, per le sue caratteristiche e le sue innovazioni di candida, quindi,  a diventare la startup di riferimento per i millennials, generazione Z e per l’era della sharing economy. 

UberEATS sta per arrivare in Italia e cerca due General Manager


Con un post pubblicato nella propria pagina Facebook, Uber ha annunciato che sta per arrivare in Italia UberEats, il servizio di consegna di pasti a domicilio lanciato dal colosso californiano della sharing economy.Per il suo arrivo in Italia la società USA sta ricercando due general manager uno su Milano è uno su Roma. Le candidature vengono raccolte tramite il sito web della società (link). UberEATS, che dopo una prima fase di sperimentazione si sta espandendo celermente in parecchie delle principali statunitensi, al momento è attiva in diciotto città tra cui a Atlanta, Austin, Chicago, Los Angeles, New York, San Francisco, Toronto, Whashington DC e in Europa a Barcellona, Parigi e da metà giugno a Londra. Nei prossimi mesi UberEATS inizierà una fase di sviluppo in Europa, Middle Est e Africa. Il funzionamento del servizio è molto semplice: tramite la app tradizionale Uber quando ci si trova all’interno delle aree coperte dal servizio verrà visualizzata una icona raffigurante un piatto, dopo averla cliccata basta scegliere il piatto preferito è  il luogo di consegna e il gioco è fatto. In pochi minuti il pasto sarà sulla tavola del cliente. I piatti sono preparati da ristoranti in grado di garantire i migliori sapori local. Il menu cambia tutti i giorni cosi da offire ai clienti Uber la possibilità di gustare sempre qualcosa di nuovo. Il costo dei menu acquistabili è variabile, mentre la consegna costa US$ 3 (US$ 4 per New York) ed è indipendente dal numero dei piatti da ordinare. Nel caso di ordini multipli effettuati contestualmente (ad esempio il classico pranzo tra colleghi di ufficio) tramite una specifica funzione dell’app sarà possibile dividere il conto in modo semplice e immediato cosi da parmettere a ognuno dei commensali di pagare quanto ordinato. In uno dei post fatti nei mesi scorsi da Uber sul proprio blog, la società USA ha informato che il servizio di delivery sta riscuotendo parecchi consensi: continuano a crescere il numero dei ristoranti che aderisce all’iniziativa e i tempi di consegna si stanno riducendo. Inoltre, recentemente, a Los Angeles è stato anche aggiunto il servizio brunch durante il fine settimana.

UberEATS (video) https://m.youtube.com/watch?v=CxkrBWxfHrE

A Catania arriva Enjoy: Fiat 500 e scooter MP3 Piaggio in sharing 


Da qualche giorno Catania è la nuova città in cui è possibile prendere in affitto una Fiat 500 o uno scooter Piaggio mp3 Enjoy. La città siciliana si aggiunge cosi a Milano, Roma, Firenze e Torino e diventa la prima città del sud Italia a introdurre il car sharing e lo scoter sharing free floating (a rilascio libero – forma di noleggio che consente di prendere e lasciare il mezzo prescelto in una qualsiasi via all’interno di un’area prestabilita). Enjoy è il car sharing realizzato da Eni in partnership con Fiat, Piaggio e Trenitalia. La flotta catanese sarà composta da 170 Fiat 500 e da 30 MP3 Piaggio. I 200 veicoli saranno prenotabile tramite l’app Enjoy e potranno essere rilasciati al termine dell’utilizzo all’interno dell’area coperta dal servizio che sarà di circa 30 kmq. Le Fiat 500 avranno libero accesso e transito nelle ZTL e potranno essere parcheggiate gratuitamente negli spazi delimitati dalle strisce blu, oltre a qualsiasi parcheggio consentito dal Codice della Strada. Altri parcheggi dedicati sono previsti all’interno di alcune stazioni di servizio Eni posizionate in zone strategiche e ad alta circolazione automobilistica della città. Tutte le Fiat 500 della flotta attiva a Catania saranno omologate euro 6 ed equipaggiate per trasportare in tutta comodità fino a quattro persone, mentre gli scooter MP3, progettati e sviluppati in stretta collaborazione tra Eni e il Gruppo Piaggio per lo specifico utilizzo in modalità sharing, garantiscono sicurezza e facilità d’uso, con limitazione della velocità massima a 90km/h, dotazione di due caschi posti sotto la sella e cuffiette igieniche monouso. Il costo del servizio, accessibile solo dopo l’iscrizione gratuita, è di 25 centesimi al minuto per le auto (per i primi 50 km, dopo i quali si applica anche il costo al km di 25 centesimi), oppure tariffa giornaliera 50 euro; 35 centesimi al minuto per gli scooter (per i primi 50 km, dopo i quali si applica anche il costo al km di 25 centesimi), oppure tariffa giornaliera 60 euro. Il costo è “all inclusive” perché comprende anche le spese di assicurazione, manutenzione, carburante e parcheggio. Per entrambi i mezzi c’è la possibilità di effettuare la “prenotazione estesa” che prevede i primi 15 minuti gratuiti e dal 16° al 90° una tariffa di 10 centesimi al minuto.Ad oggi Milano, Roma, Firenze e Torino hanno totalizzato complessivamente più di 470 mila iscritti e 7 milioni e 700 mila noleggi.


 

Gli italiani nel 2015 hanno guadagnato in media 138 € dalla vendita online di oggetti non più utilizzati 


Con l’inizio della bella stagione, milioni d’italiani si dedicano al cambio degli armadi e alle pulizie generali per disfarsi di tutte le cose che non usano più ed avere dunque una scusa plausibile per comprarne altre. Cosciente di questa pratica consolidata, eBay ha commissionato all’istituto di ricerca TNS un’indagine volta a scoprire le abitudini diffuse nel Bel Paese per quanto riguarda la vendita online delle cose inutilizzate. La ricerca acquista una valenza particolare anche alla luce della rapida diffusione che sta avendo anche in Italia la sharing economy e l’economia della condivisione. Lo studio, realizzato anche in Francia, Spagna, Austria e Belgio, ha innanzitutto confermato la tendenza degli italiani (45%) ad individuare almeno un momento durante l’anno in cui fare la cernita degli oggetti presenti in casa, al fine di disfarsi di quelli inutilizzati e fare in questo modo spazio a futuri nuovi acquisti. Inoltre, un terzo degli intervistati (34%) identifica la stagione primaverile come la più idonea allo svolgersi di questo rituale catartico. Di questi ultimi rassettatori seriali stagionali, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, la maggior parte non è costituita da classiche casalinghe con figli, ma bensì da giovani uomini fra i 25 e i 34 anni, senza figli e residenti al sud. In seconda battuta emerge come fra le varie possibili sorti a cui sono destinati gli oggetti scartati, oltre 8,5 milioni d’italiani scelgano quella della vendita online, attribuendo a questa soluzione 3 principali vantaggi quali rapidità, sostenibilità e ovviamente, la possibilità di guadagno. Anche in questo caso, i campioni di pulizie di primavera online sono maggiormente maschi (57%) e le regioni più attive sono Campania (35%), Toscana (34%) e Friuli (34%), mentre fra quelle che lo sono di meno, registriamo Calabria (18%), Molise (22%) ed Emilia Romagna (22%). Il guadagno annuo medio dei venditori digitali privati italiani si attesta a 138 €, non moltissimo se paragonato agli altri paesi europei, infatti i professionisti dell’incasso sono indiscutibilmente gli austriaci con i loro 174 € medi, seguiti da spagnoli (153 €) e belgi (141€), meno profittevoli delle nostre invece le vendite medie dei cugini francesi, che si fermano a quota 136 €. In generale, la classifica degli oggetti inutilizzati più venduti dagli italiani nel corso dell’anno passato vede i libri in vetta (18%), seguiti da abbigliamento e accessori (16%) e dagli smartphone (15%) che chiudono il podio. Tra uomini e donne sono comunque evidenti le differenze degli oggetti rimessi in circolo. Per quanto riguarda il gentil sesso il podio si compone nell’ordine di abbigliamento, libri e scarpe. Per quanto riguarda gli uomini, invece, al primo posto ci sono gli smartphone seguiti da libri e video game. Uomini e donne sono anche leggermente in disaccordo per quanto concerne le ragioni alla base della vendita “fai-da-te”. Se per gli uomini l’eventualità di vendere in autonomia origina principalmente da una prospettiva di guadagno (43% vs. media femminile: 33%), per le signore la ragione più importante coincide col concetto stesso di dare una seconda vita agli oggetti inutilizzati, evitando così di buttarli via (33% vs. media maschile: 27%). Solo in terza posizione per entrambi la possibilità pratica di fare spazio in casa (19%). 

UberPITCH: Uber lancia a Milano e Roma un contest per le startup


Uber, il colosso USA della sharing economy in collaborazione con United Ventures, fondo italiano di venture capital, ha lanciato un contest aperto alle start-up per raccogliere i migliori progetti di business che hanno come finalità il miglioramento della vita nelle città. Il progetto, denominato UberPITCH, si svolgerà in 37 città di 21 paesi in tutta Europa. In Italia le tappe sono due: il 30 maggio a Milano e l’1 giugno a Roma. Dalle 10 alle 13 in queste due città gli startupper avranno la possibilità di raccontare agli investitori partner del progetto la propria idea di business a bordo di una vettura Uber. Ognuno dei partecipanti avrà 10 minuti a disposizione per presentare il progetto della propria startup e avere un feedback dal venture capitalist. L’idea migliore avrà il supporto e la mentorship di United Ventures, e i più fortunati avranno la possibilità di andare a Berlino per parlarne con Travis Kalanick, il CEO di Uber. Per partecipare a UberPITCH occorre inviare la propria idea di business entro il giorno giovedì 26 (compreso) compilando questo form per la tappa milanese e quest’altro per la tappa romana. Tutti coloro che parteciperanno riceveranno da Uber un promocode che permetterà di sbloccare l’icona di UberPITCH e di richiedere tra le 10 e le 13 del giorno 30 maggio a Milano e del giorno 1 giugno a Roma una autovettura UberPITCH per poter incontrare l’investitore durante una corsa gratuita.

A Bari arriva la spesa sospesa

Foto welfarebari.info


Come raccontato da La Repubblica da qualche giorno a Bari Vecchia è attiva una lodevole iniziativa di condivisione volta a aiutare le famiglie più bisognose. Il progetto, che si chiama Social Network ed è promosso dal Caf di San Nicola-Murat e finanziato dall’assessorato comunale al Welfare, esporta il concetto del celebre caffè sospeso tanto in voga a Napoli alla spesa di prodotti alimentari e farmaci. In pratica in dieci esercizi commerciali del centro storico del capoluogo pugliese i clienti al momento dei loro acquisti potranno lasciare un contributo che servirà a “finanziare” la spesa di chi versa in condizioni economiche svantaggiate. Il progetto di Social Network comprende inoltre altri iniziative come aste di beneficienza, strumenti volti a garantire un pasto e un posto letto a chi ha poco o nulla e visite mediche specialistiche gratuite. Noi di SocialEconomy ci auguriamo che nell’era della sharing economy, in cui il concetto di condivisione è diventato cool, ci sia spazio per iniziative come questa e che la spesa sospesa possa rapidamente estendersi in tutta l’Italia.