Tinaba partner di 02 ICE, la pista di pattinaggio coperta più grande di Milano

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Tinaba, il nuovo ecosistema digitale che oltre a consentire trasferimenti di denaro, pagamenti, gestione delle spese quotidiane dal proprio smartphone, proietta il consumatore in un’esperienza d’acquisto personalizzata e innovativa è partner di 02 ICE, la più grande pista di pattinaggio coperta di Milano che sarà inaugurata domani. La struttura realizzata dalla Regione Lombardia sarà inaugurata domani e , come di consueto, sarà allocata all’interno della piazza del Palazzo della Regione. Scaricando l’app Tinaba e completando la registrazione si riceveranno subito cinque euro che permetteranno di pattinare gratis la prima volta. Inoltre, per tutto il periodo in cui la pista rimarrà aperta, i clienti Tinaba vivranno un’esperienza di acquisto unica potendo ordinare e pagare, con uno sconto calcolato in automatico, il proprio ingresso direttamente dal menù presente nell’ app saltando, quindi, la fila alla cassa. 02 ICE sarà aperta nei giorni feriali dalle 16.00 alle 21.30 mentre i festivi e prefestivi dalle 11.00 alle 21.30. Tinaba, che è molto di più di un digital wallet consente anche di realizzare progetti di crowdfunding, la raccolta fondi dell’era della sharing economy, in una modalità social, divertente e veloce. Le forza di Tinaba è rappresentata dalla semplicità e dal fatto di essere totalmente gratuita per tutti e per sempre. Anche un solo centesimo può essere trasferito senza alcun tipo di commissione, né per chi lo invia né per chi lo riceve. Tinaba può essere scaricata dall’app Store o da Google Play e per registrarsi occorrono soltanto 180 secondi. Tinaba, il cui capitale è attualmente detenuto da Sator Private Equity Fund – il fondo promosso da Sator S.p.A., è attiva in Italia grazie ad un accordo in esclusiva siglato con Banca Profilo. Tinaba nasce da diversi anni di ricerca ed è in continuo sviluppo si basa su una tecnologia italiana abilitante, che rende i servizi offerti distintivi e completamente nuovi rispetto a quelli già esistenti sul mercato. Allo sviluppo di Tinaba lavora un team di oltre sessanta persone.

Tinaba – Progetti Crowdfunding

https://www.youtube.com/watch?v=QuuAwcxiSYA

 

Europcar ha lanciato Ubeeqo, la prima piattaforma di mobilità integrata e corporate car sharing


Europcar, player di riferimento della mobilità in Europa presente in oltre 140 Paesi con uno dei più grandi network di autonoleggio al mondo ha da poco presentato al mercato italiano Ubeequo. 
Ubeeqo è una piattaforma, al momento attiva a Parigi e Londra, di mobilità integrata volta a fornire ai propri utenti un’autovettura nel momento del bisogno e una soluzione di corporate car sharing (il rent a car dell’era della sharing economy) che permette alle aziende clienti di ottimizzare la flotta aziendale e i costi ad essa legati. Ubeeqo dispone tra l’altro nel portafoglio prodotti di altre soluzioni innovative tra cui la possibilità per le aziende di convertire il benefit dell’auto aziendale in crediti di mobilità personale per il dipendente. Ubeequo è uno dei progetti di open innovation portato avanti da Europcar Lab, il laboratorio europeo di ricerca e sviluppo  nell’ambito della mobilità sostenibile del Gruppo Europcar, è stato creato per sottolineare l’attenzione Gruppo alla ricerca e all’innovazione; le idee sono spesso elaborate e sviluppate con il supporto di giovani talenti intercettati e accompagnati dall’azienda sul mercato.

Altro progetto creato da Europcar Lab è  E-Car Club una delle pietre miliari della storia dell’equity crowdfunding. La società britannica di carsharing elettrico che nel 2013 aveva raccolto 100 mila sterline tramite la piattaforma UK Crowdcube, è stata acquista dalla divisione avviata da Europcar nel 2015. 

Uber dal 7 al 14 dicembre donerà 1 euro all’Unicef per ogni corsa UberGIVING effettuata

Foto Uber #UberGIVING


Anche la sharing economy non si sottrae alle iniziative di solidarietà. Uber, il leader del ride sharing, per ogni corsa effettuata con #UberGIVING dal 7 al 14 dicembre 2016 donerà un euro all’Unicef per garantire  protezione, cure ed integrazione a bambini migranti e rifugiati che ogni giorno arrivano in Italia. In particolare le donazioni saranno a favore dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) che sono le principali vittime di trafficanti di esseri umani e vengono sottoposti a forme estreme di abusi e privazioni nel corso del viaggio. Principale obiettivo dell’Unicef e di Uber in Italia è proteggere e tutelare questi bambini che una volta raggiunti i paesi di destinazione si trovano ad affrontare minacce aggiuntive quali xenofobia e discriminazione. L’iniziativa di Uber non è la prima nel suo genere. Il programma di donazione UberGIVING ha, infatti, avuto in Italia un altro precedente nel settembre 2015 quando la celebre società californiana raccolse, grazie al supporto dei propri utenti, dieci container di beni di prima necessità a favore dei rifugiati. Altre iniziative, infine, si sono svolte dal 2015 in alcuni paesi in cui Uber è attiva come il Libano o la Spagna. 

Sharing economy, Confartigianato Liguria chiede regole uguali per tutti 


Sono  30.548 le micro e piccole imprese artigiane liguri potenzialmente interessate dalla sharing economy, l’economia collaborativa basata su modelli imprenditoriali che, facendo leva su piattaforme di collaborazione, creano un mercato aperto per l’uso temporaneo di beni o servizi. I dati (Unioncamere-Infocamere) emergono dall’ultima analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato, che colloca la Liguria al quarto posto in Italia per incidenza del numero di microimprese artigiane sul totale delle realtà liguri potenzialmente interessate dal fenomeno (pari al 35,3%). A livello provinciale, tra le incidenze maggiori c’è Savona, al secondo posto con il 41,1% e 6.428 microimprese interessate. Per ciò che riguarda gli altri territori liguri, Genova conta 15.793 realtà artigiane potenzialmente interessate dal fenomeno (l’incidenza è del 33,2%). A Imperia se ne contano 4.980 (il 39,1%), alla Spezia sono 3.408 (31,6%). “Un fenomeno cresciuto negli ultimi anni, anche come conseguenza della crisi economica, e spesso difficile da controllare anche a livello normativo” ha commentato Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria. Lo studio mostra anche quali sono i principali settori interessati. I servizi, sia quelli ai consumatori, sia quelli alle imprese, sono i più “gettonati” dalla sharing economy e, di conseguenza, rappresentano anche la realtà artigiana maggiormente interessata dal fenomeno. In Liguria si parla di circa 25 mila microimprese attive nei servizi al consumatore e oltre 800 nei servizi alle imprese. Seguono i trasporti, in cui si contano oltre 2.800 realtà artigiane toccate dal fenomeno. L’alimentare riguarda quasi 1.600 microimprese liguri, mentre formazione e cultura contano circa 190 realtà in regione. Una situazione che si rispecchia anche nel dettaglio provinciale: a Genova la stragrande maggioranza di imprese artigiane interessate dalla sharing economy è attiva nei servizi a imprese e persone (12.962 realtà). Lo stesso accade a Savona (5.526), a Imperia (4.494) e alla Spezia (2.856). Per quello che riguarda la mobilità, nel capoluogo ligure si contano 1.867 microimprese attive nei trasporti e interessate dall’economia collaborativa, mentre a Savona sono 398. A Imperia e alla Spezia sono, rispettivamente, 269 e 271. Infine, il terzo ambito più interessato è l’alimentare: 803 microimprese artigiane genovesi, 370 savonesi, 178 a Imperia e 229 nello spezzino.«Non abbiamo posizione preconcette contro la sharing economy – conclude Grasso – ma, essendo a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale, chiediamo che ci siano regole uguali per tutti».

In USA arrivano le gift card Uber

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Foto Uber

Il Natale si avvicina e anche la sharing economy pensa ai regali da mettere sotto l’albero. Uber, la celebre piattaforma di ride sharing, ha, infatti, messo in vendita sul proprio sito web delle gift card che a pieno titolo possono rientrare nella categoria “regali utili”. Le carte prepagate da regalare ai propri cari sono disponibili in quattro tagli (25,50,100 e 200 dollari USA)  e possono essere utilizzate da chi li riceverà sia per pagare le corse Uber sia per acquistare cibo tramite la piattaforma di food delivery UberEATS. Le carte possono essere utilizzate in tutte le città USA in cui Uber è attivo e non hanno scadenza o commissioni. Oltre che online, le carte regalo sono in vendita negli Stati Uniti in oltre trentacinque mila rivenditori tra ciu i punti di vendita di Kroger, Target e Wal-Mart. Le carte acquistabili tramite il sito web possono essere personalizzate sia nella grafica (si può anche inserire una foto propria) sia attraverso l’inserimento di un messaggio di auguri. Una volta acquistata si potrà poi scegliere l’invio al destinatario tramite mail oppure una formula di printing at home. Delle gitft card esiste, infine, anche la versione business (con tagli che arrivano fino a 500 US$) riservata alle aziende che vogliono regalare ai propri dipendenti un dono all’insegna della sharing economy.

C10 – Insieme a Coca-Cola per 10 città italiane: al via il civic crowdfunding per migliorare la qualità della vita in dieci capoluoghi italiani

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Foto Coca-Cola

L’iniziativa “C10– Insieme a Coca-Cola per 10 città italiane”, un progetto pilota che utilizza il civic crowdfunding, il mezzo per eccellenza per finanziare opere di pubblico interesse mediante l’attivazione delle comunità stesse, entra nel vivo. Coca-Cola Italia ha, infatti, selezionato, con il supporto dei partner DeRev e Fondazione EYU, i progetti vincitori che avranno tempo fino al 15 febbraio 2017 per raccogliere i fondi necessari attraverso la piattaforma di crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy, DeRev. Si tratta di dieci progetti ideati per creare un cambiamento e migliorare la qualità della vita degli abitanti di una comunità o un quartiere all’interno di uno dei dieci capoluoghi italiani (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona), coinvolti nell’iniziativa. Si va dai corsi di cucina, al teatro d’improvvisazione, all’integrazione sociale con la musica e l’apicoltura, fino al sostegno ai centri di aggregazione nei quartieri difficili. A Genova “Walk the line” punta a trasformare i piloni della Sopraelevata in una galleria d’arte a cielo aperto, a Napoli “LibriLiberi in Movimento”  vuole liberare libri e cultura, a Verona “La classe creativa”  mira a coinvolgere tutti gli appassionati di musica in un album con videoclip corale. Molti i progetti dedicati espressamente all’integrazione sociale: a Milano con “Protagoniste”  la cucina diventa veicolo di integrazione e occasione di formazione lavorativa, a Bari con “Bambini che insegnano ai bambini”  il gioco rappresenta un’occasione di scambio culturale, a Torino con Ortoalto AGAPI” l’agricoltura diviene un’opportunità di formazione e lavoro per un gruppo di migranti e a Palermo con Moms meeting  le donne e le mamme immigrate trovano uno spazio in cui fare amicizia e pensare al benessere e alla salute.La solidarietà si esprime in tutte le sue forme: a Bologna l’Ape Boutique (solidale) di “Re-Use on the Road”  regala il divertimento dello shopping (gratuito) a chi non ne ha la possibilità, a Roma lo spettacolo teatrale “Giro in carrozza” trasforma la disabilità in un emozionante percorso a due ruote, mentre a Firenze “Questa casa non è un albergo” aiuta gli adolescenti problematici a sviluppare il proprio talento. Coca-Cola Italia e i partner del progetto hanno messo a disposizione le proprie competenze e il proprio supporto per aiutare i partecipanti nella progettazione, realizzazione e gestione della campagna di crowdfunding e contribuiranno a promuovere e dare visibilità ai 10 progetti vincitori dell’iniziativa. Inoltre Coca-Cola Italia co-finanzierà i progetti più meritevoli che arriveranno a coprire almeno il 50% dell’obiettivo del crowdfunding con le proprie forze, supportandoli per raggiungere la cifra totale richiesta. È possibile contribuire al raggiungimento dell’obiettivo finanziario dei progetti selezionati per le dieci città con C10 con una donazione di qualsiasi importo con carta di credito o bonifico bancario accedendo al sito di DeRev tramite il link Coca-Cola.DeRev.com e seguendo la procedura di registrazione e pagamento per effettuare una donazione. “Le associazioni e i gruppi di cittadini che hanno risposto alla nostra chiamata proponendo i loro progetti hanno interpretato i concetti di inclusione sociale e cambiamento in una maniera molto coerente ai valori di cui si fa portatrice Coca-Cola” – afferma Vittorio Cino, Direttore Comunicazione di Coca-Cola Italia. “Siamo molto orgogliosi della partecipazione delle comunità locali e siamo certi che le stesse dimostreranno ancora maggiore impegno contribuendo al finanziamento dei progetti con il crowdfunding, strumento che per sua natura permette alle comunità coinvolte di agire direttamente per il cambiamento, supportando con una donazione il progetto locale e diventandone quindi essi stessi artefici”.

Successo su Kickstarter per il crowdfunding di Capsula, lo zaino ermetico galleggiante 


È partita da qualche giorno su Kickstarter il crowdfunding, la raccolta fondi dell’era della sharing economy, per sostenere il progetto di due innovatori italiani. Oggetto è uno zaino realizzato con materiali di ultima generazione, capace di proteggere gli oggetti al suo interno in qualsiasi circostanza. Il 3 novembre Imagination Farm USA, società di progettazione creativa e di design con sede a Houston, in Texas, fondata da Massimo Mellano e da Enrica Vagliani Gray, ha lanciato, infatti, su Kickstarter Capsula Backpack, uno zaino altamente innovativo realizzato, da un’idea del partner Angel Mond, con una tecnologia che lo rende completamente diverso da qualunque altro prodotto finora.Lo zaino Capsula Backpack è il risultato di un progetto tutto italiano che permette di conservare gli oggetti all’interno unendo sicurezza, praticità e stile. Nato nel laboratorio creativo della società a Milano, Capsula è caratterizzato da una elegante forma a parallelepipedo, con due comode maniglie e tracolla regolabile. Le caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere sono però altre. Capsula è, infatti, uno zaino completamente impermeabile all’acqua ed anche all’aria. Realizzato con materiali di nuova generazione ultra resistenti ed a tenuta stagna, è interamente termosaldato, dotato di una innovativa zip water-proof e di una valvola di gonfiaggio. Il risultato è un oggetto estremamente leggero, maneggevole e di volume variabile capace di resistere allo schiacciamento, completamente ermetico ed anche galleggiante. Basti pensare che può resistere senza alcun problema in immersione per 30 minuti alla profondità di un metro.Capsula è uno zaino capace di garantire anche nelle circostanze più estreme, la protezione di laptop, tablet, macchine fotografiche, occhiali e altri oggetti fragili, semplicemente sfruttando l’aria contenuta al suo interno. Capsula Backpack ha un design modulare che, attraverso un nuovo concetto di spazio, presenta al suo interno una suddivisione con contenitori rimuovibili chiamati capsule. Gli zaini e le borse da viaggio tradizionali fanno a gara per offrire il maggior numero di taschini e scomparti interni. Il risultato è che quasi sempre mal si adattano alle specifiche esigenze di ciascuno e si fa sempre fatica a ritrovare con rapidità ciò che si è riposto all’interno. Molto spesso inoltre capita di utilizzare il proprio bagaglio in situazioni diverse. Magari nel weekend per il proprio tempo libero e durante la settimana in un viaggio di lavoro. A chi non è mai successo di trovarsi alla domenica sera, in preda all’ansia, a svuotare e riempire nuovamente la propria borsa con la certezza di dimenticare qualcosa o di portarsi appresso qualcosa di inutile. La soluzione delle capsule interne ovvia a tutti questi problemi. Realizzate in cinque colori e misure diverse sono rivestite di uno speciale tipo di velcro che consente di fissarle e di staccarle con facilità alle pareti dello zaino. Questo materiale particolare, di cui è foderato anche tutto l’interno della borsa, è molto soffice al tatto ed interagisce soltanto con se stesso, non aggrappandosi a nessun altro tipo di tessuto. Il sistema di fissaggio consente inoltre di mantenere sempre un’equilibrata distribuzione del peso lungo la parete dello zaino quando lo si indossa. Le misure delle capsule sono studiate in modo da combaciare perfettamente fra di loro in innumerevoli combinazioni diverse con geometrie in stile “tetris”. In questo modo la suddivisione interna degli spazi può essere adattata di volta in volta ad ogni circostanza ed esigenza, consentendo infinite soluzioni di personalizzazione. Il colore è utile per ritrovare con facilità gli oggetti; e per “rifare i bagagli” non sarà più necessario svuotare e riempire tutti gli scomparti; basterà sostituire le capsule. Infine la cerniera a tenuta stagna è anche un elemento prezioso contro i furti, soprattutto in luoghi affollati, e, come se non bastasse, consente di mantenere costante la temperatura interna, trasformando lo zaino Capsula Backpack anche in un ottimo contenitore termico. Massimo Mellano, CEO di Imagination Farm USA: “Lo zaino Capsula si distingue per la valvola di gonfiaggio che lo trasforma in un airbackpack, rendendolo resistente agli urti e in grado di proteggere perfettamente tutto quanto è all’interno. Che si tratti di utilizzarlo come una borsa, come uno zaino o come una valigetta, siamo molto orgogliosi di Capsula. Pensiamo sia davvero la “borsa reinventata” e un modo per proteggere in sicurezza anche gli oggetti più fragili”. Capsula Backpack e gli altri prodotti della stessa linea – la borsa porta computer “Lap Top & Carry Bag” e quella per trasportare la macchina fotografica “Camera & Carry Bag” – possono essere prenotati in anteprima su Kickstarter, la più popolare piattaforma americana di crownfunding, che permette a innovatori e startupper di raccogliere i fondi necessari a sviluppare le proprie idee. La campagna su Kickstarter dal suo avvio  avvenuta il 3 novembre scorso e ha raccolto in meno di ventiquattr’ore i fondi posti come obiettivo minimo per dare vita al progetto e a oggi sono stati raccolti oltre quaranta mila US$. Alla conclusione della raccolta fondi, il 19 dicembre, partirà la realizzazione industriale del prodotto, che verrà successivamente consegnato a domicilio in tutto il mondo alle persone prenotate. Per poter avere in atemprima il backpack waterproof, anti crush and floating  Capsula occorre partecipare al reward crowdfunding e sostebere il progetto con almeno 169 US$. Le caratteristiche di Capsula lo rendono lo zaino l’ideale compagno di viaggio per gite avventurose, per viaggi in barca a vela o a motore o semplicemente per salvaguardare computer o macchine fotografiche durante una giornata di lavoro e spostamenti urbani. 

http://www.c4psul4.com

La videopresentazione su Youtube: http://bit.ly/2fzgeNp

 

Gig economy: Taskhunters, l’app che aiuta gli universitari a trovare un lavoro occasionale 


La gig economy, insieme alla sharing economy, continua senza sosta a attrarre l’interesse della business community. Ultima startup dei lavoretti è Taskhunters è la prima piattaforma in Italia che permette agli universitari di mantenersi agli studi, trovando lavori temporanei come: fare la spesa al supermercato, ritirare le camicie in tintoria, traslochi, commissioni in posta, dog sitter, assistenza informatica.
Tecnicamente Taskhunters è marketplace online di lavori occasionali attivo, al momento soltanto a Milano. Il funzionamento è semplicissimo: tramite l’app per smartphone di Taskhunters – disponibile per Android su Google Play e per iOS su Apple Store – gli utenti possono postare la propria richiesta indicando prezzo e condizioni, scegliendo tra più
categorie fra cui: shopping, faccende domestiche, assistenza personale, ritiro e consegna, pet care.
Gli studenti universitari possono candidarsi per svolgere queste attività, accettare il compenso o contrattare un importo più elevato. Chi posta l’offerta potrà scegliere a chi assegnare il lavoro, selezionando lo studente più adatto tra le persone che si sono proposte.
Una volta completato il lavoro, il pagamento si effettua online attraverso la piattaforma Stripe. Alla fine il committente e lo studente possono scriversi recensioni a vicenda per costruirsi una buona reputazione all’interno dell’applicazione.
Taskhunters sta sviluppando anche una versione “for business” che permetterà alle aziende e alle PMI di accedere al network di studenti per esternalizzare alcuni lavori temporanei. Nel 2017 gli obiettivi di Taskhunters sono: aumentare il numero di studenti, privati e aziende e lanciare l’app a Roma, Torino, Bologna e Padova. Dal 2018 al 2020 è previsto un piano di espansione in Europa: Londra, Lisbona, Madrid, Berlino e Parigi.
Taskhunters ha 4.000 iscritti ed è stata fondata da 4 ragazzi di Treviso di 29 anni: Lorenzo Teodori (CEO), Marco Premier, Francesco Piovesan, e Alberto Mora.
Taskhunters è una startup innovativa di Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana e di Itaka. “In Italia il 40% degli studenti sono alla ricerca di un lavoro mentre studiano e preferiscono lavori temporanei a un posto fisso”, ha dichiarato Lorenzo Teodori, Fondatore e CEO di Taskhunters. “La partnership con Digital Magics e Itaka per noi è una preziosissima opportunità, che sfrutteremo a pieno. Con la loro esperienza e il loro network, avremo tutti i mezzi necessari per far crescere la nostra startup e raggiungere gli obiettivi aziendali che ci siamo prefissati”.
“L’idea non è solo innovativa, ma ha una finalità sociale molto forte: aiuta gli studenti universitari, ma anche le famiglie e gli anziani nelle attività quotidiane”, dichiara Gabriele Ronchini, Amministratore Delegato di Digital Magics per il Portfolio Development. “Taskhunters ha un modello dalla scalabilità immediata: l’Italia sarà il trampolino di lancio per poi portare la startup in Europa. Abbiamo inoltre coinvolto Itaka come partner industriale per sviluppare il business di Taskhunters per le aziende”.“Fin dall’inizio abbiamo apprezzato il progetto di Taskhunters perché è complementare con le attività consolidate della nostra società”, afferma Matteo Feruglio, CEO di Itaka. “Stiamo lavorando attivamente con il team della startup e siamo convinti di poter dare un valore aggiunto concreto e fondamentale per sostenerne la crescita grazie alle relazioni con le imprese e le PMI italiane”.

Video https://m.youtube.com/watch?v=rQgUIuzOZ-w

Oggi è l’undicesimo Cyber Monday, ecco com’è nata la festa dell’eCommerce 


Oggi il mondo dell’eCommerce celebra il Cyber Monday. Ma com’è nato il Cyber Monday? In pieno spirito di sharing knwoledge, vi raccontiamo le origini di questa ricorrenza commerciale, fatta di sconti e promozioni. Il giorno, la cui data varia tutti gli anni, coincide con il lunedì successivo al Thanksgiving, il giorno del ringraziamento negli USA. Il termine fu coniato da Ellen Davis, Senior Vice President della National Retail Federation, la più grande associazione US di retailer.
Tutto ebbe inizio nel 2005 con un comunicato stampa di Shop.org dal titolo Cyber Monday Quickly Becoming One of the Biggest Online Shopping Days of the Year. Nel comunicato si scriveva – in riferimento al 2014 – che “Il 77% dei rivenditori online dichiaravano che le vendite aumentavano notevolmente il Lunedi dopo il Giorno del Ringraziamento”. Sempre nel 2005 il The New York Times scrisse: “Il nome Cyber ​​Monday nasce dalla constatazione che milioni di americani…freschi di un weekend di Thanksgiving passato a guardare le vetrine, il lunedì si connettevano a internet dal luogo di lavoro acquistando ciò che gli era piaciuto”. In questi 10 anni l’importanza del lunedì cibernetico, che segue di quarantott’ore il Black Friday, è progressivamente aumentata in concomitanza con la crescita degli acquisti online. Il fenomeno nato, quindi, oltreoceano sta prendendo campo anche in Europa, ogni anno infatti aumentano i merchant che offrono sconti e promozioni. In Italia a portare il Black Friday nel 2010 fu ePrice e da allora ogni anno “viene cancellato il record del precede”. Nel 2015, secondo i dati diffusi da Idealo, nel Cyber Monday l’incremento percentuale di traffico rispetto alle tre settimane precedenti e successive è stato del 40%. Sempre secondo Idealo le categorie di prodotti più ricercate nel 2015 sono state per lo più legate al settore tecnologico e, in dettaglio, a riscuotere il maggiore interesse sono stati console di gioco, robot da cucina, notebook, TV LED, obiettivi, fotocamere, smartphone, ultrabook e smartwatch. Secondo i dati elaborati da Adobe, nel lunedì dedicato allo shopping su internet, negli USA le vendite online hanno toccato nel 2015 il nuovo massimo storico giornaliero con 2,98 miliardi di dollari spesi.  Rispetto al 2014 si è, quindi, registrato un incremento del 12%. Chissà se in questo giorno iniziato da poco si supererà la fatidica quota dei US$ 3 miliardi. Al momento da parte degli operatori della sharing economy non si registrano promozioni e sconti. Nascerà in futuro un giorno della scontisisca per l’economia della condivisione o nei prossimi anni questi player, che vivono nell’online,  si uniranno ai big dell’eCommerce? 

Addio a Fidel Castro, la sua Cuba è stata la culla della sharing economy

Foto Google Maps


La morte di Fidel Castro ci induce una riflessione: Cuba, il paese che il leader politico ha governato per cinquantadue anni,  può essere considerata una delle nazioni che ha favorito e normato la sharing economy ante litteram. Molti anni prima dell’arrivo dei primi marketplace di sharing tra cui il più Airbnb, infatti, nell’isola che lui ha governato sono sorte le casas particulares e le paladares. A riprova di quanto noi di SocialEconomy abbiamo scritto in uno dei nostri primi post c’è quindi un legame che unisce i principi ispiratori del comunismo e l’economia partecipativa. Due esempi concreti di questo legame sono appunto le casas particulares, abitazioni di cubani che vengono condivise con turisti con l’obiettivo duplice di offrire agli stranieri un’esperienza di viaggio local touch  e di dare contemporaneamente agli isolani una forma supplementare di reddito (le basi del moderno home sharing) e le paladares, case in cui gli abitanti della nazione che ha in L’Avana la sua capitale ospitano a pranzo o cena i visitatori in cambio di un compenso esattamente ciò che avviane oggi con le piattaforme di social eating. Fidel Castro ha sempre incoraggiato e normato queste forme di economia creando una rete ufficiale che rendono riconoscibile ogni casa particulare. Il termine casas particulares, ossia abitazione privata, stato adottato in tutta Cuba dopo il 1997 , quando l’iniziativa del governo cubano di Fidel Castro ha permesso ai cubani di affittare camere ai turisti all’interno delle proprie abitazioni. Per poter svolgere queste attività ogni alloggio deve essere iscritto in un apposito registro e ottenere una licenza. Inoltre ogni proprietario di casa deve esporre fuori la porta un un cartello blu con scritto Arrendador Inscripto. Il fatto che Cuba ha sempre visto con favore l’economia della condivisione è confermato dall’apertura che il Governo locale ha avuto nei confronti di Airbnb a partire dall’aprile del 2015 quando uno speciale accordo ha consentito ai cittadini USA di alloggiare in appartamenti condivisi inseriti nella celebre piattaforma di condivisione di appartamenti che è stato poi esteso nel 2016 ai turisti provenienti da tutto il mondo. La stessa società californiana in occasione del viaggio del Presidente Barack Obama a Cuba aveva reso noti alcuni dati della sua presenza nell’isola: oltre 4 mila alloggi disponibili per un totale di 13 mila US citizen che nel corso del primo anno dallo sbarco nella patria di Fidel hanno scelto l’home sharing di Airbnb