Il crowdfunding può sostenere la ricerca universitaria: l’esempio di Pavia e Siena per combattere l’inquinamento da pesticidi


È iniziata da qualche giorno su WeAreStarting la campagna di equity crowdfunding, il finanziamento collettivo tipico della sharing economy, promossa da Noxamet, spin-off nato dalla collaborazione tra i team di ricerca delle Università degli Studi di Pavia e di Siena sul progetto “Biotechnology” promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
I due team universitari, il primo specializzato in chimica bioinorganica e il secondo in farmacologia, hanno sviluppato una nuova tecnologia per abbattere l’uso dei fitofarmaci (i pesticidi) normalmente impiegati nella filiera agricola industriale.
La famiglia di molecole che rivoluzionerà il mondo dell’agricoltura si chiama “metallo-nonoati”, composti che consentono di modulare e potenziare il rilascio del monossido di azoto.
“Una scoperta recente che – come conferma la Prof. Lucia Morbidelli, responsabile del Team di ricerca dell’Università di Siena – nasce in ambito cardiovascolare con l’applicazione innovativa di molecole donatrici di monossido di azoto quali vasodilatatori per ridurre il rischio di infarti, per poi rivelarsi, dopo tre anni di studio, anche un’importante innovazione in ambito agroalimentare in sostituzione dei pesticidi tossici per l’ambiente e per l’uomo”.
Una soluzione efficace – come afferma il Prof. Enrico Monzani, responsabile del Laboratorio di Chimica Bioinorganica dell’Università di Pavia – confermata dagli esperimenti con piante infettate che “grazie al trattamento con metallo-nonoati, sono in grado di resistere alle infezioni”.
Una soluzione sicura per l’uomo e l’ecosistema. Le nuove molecole brevettate da Noxamet – come afferma il Prof. Luigi Casella, coordinatore del Team di ricerca dell’Università di Pavia potranno segnare la”fine dei fitofarmaci inquinanti, somministrando alle piante il monossido di azoto, una piccola molecola gassosa utilizzata in natura dalle stesse piante per difendersi da agenti patogeni quali virus, funghi e parassiti”. Introdurre i metallo-nonoati significa, quindi, salvaguardare l’ambiente visto che secondo il Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2016 condotto da ISPRA cresce la percentuale di prodotti fitosanitari inquinanti nelle acque. Noxamet avvia la sua prima campagna di equity crowdfunding su WeAreStarting, con l’obiettivo di raccogliere 130 mila euro utili per lo sviluppo della startup. È possibile partecipare al crowdfunding con un quota investimento minima di 100 euro.
“Per noi lanciare una campagna per una PMI Innovativa è un importante traguardo – afferma Carlo Allevi, founder e operations manager del portale italiano di WeAreStarting – siamo fieri di sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative per l’ambiente, costruendo un ponte tra Università e investitori. Con la recente estensione del crowdfunding a tutte le 136 mila PMI italiane ci sarà la possibilità di finanziare ancora più progetti del mondo green, con conseguente impatto positivo per il territorio e la società”. 

Il crowdfunding salva il cane appartenuto a Justin Bieber 

Foto gofundme


Si è chiuso con successo il crowdfunding, la raccolta fondi collettiva tipica della sharing economy, destinato a assicurare le cure a un chow chow di sette mesi ammalato di una grave forma di displasia all’anca. Il cane di nome Tod, era appartenuto alla star della musica Justin Bieber e da questo regalato per mancanza di tempo per accudirlo a un ballerino della sua crew di nome Cj Salvador. Il nuovo proprietario, una volta adottato Todd, ha scoperto che l’animale avrebbe avuto bisogno di un delicatissimo intervento e per sostenerne i costi, pari a 8 mila US dollari, ha avviato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma USA gofundme. Secondo quanto si può leggere sul sito di gofundme, 6 mila dollari USA sono arrivati da una persona di nome Jayden Smith che alcuni media hanno ipotizzato essere il figlio dell’attore Will Smith che si chiama proprio Jayden. Dopo l’intervento l’attuale proprietario ha ringraziato chi ha sostenuto il crowdfunding con il proprio contributo, scrivendo su Facebook: “Ringrazio tutti, non potevo proprio accettare di dover sopprimere il mio amato cagnolino”. Todd nei mesi scorsi era diventato una star di Instagram e dei media (che avevano ipotizzato che la pagina fosse stata aperta proprio dal cantante pop) in quanto il suo profilo @toddtheatud aveva raggiunto in poche ore oltre 30 mila fan sul celebre social network delle foto. Diversi video del cane sono presenti su YouTube e godono di migliaia di visualizzazioni. 

È pugliese la startup che con gli scarti delle olive vuole prevenire, trombosi, arterioscelorosi e tumori. Al via la campagna di crowdfunding per raccogliere 500 mila euro


Passare dal laboratorio alla produzione industriale grazie all‘equity crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy.  Questo è l’obiettivo di Bioenutra, una startup che a sede in Puglia, a Ginosa  in provincia di Taranto precisamente, fondata nel 2014 da un gruppo di tecnici e professionisti che hanno investito le loro risorse e il loro know-how per realizzare un’impresa che ha la missione di migliorare lo stile di vita dell’uomo, valorizzando sottoprodotti di origine naturale al fine di sviluppare e produrre prodotti ad alto valore aggiunto per il mercato nutraceutico, cosmetico, farmaceutico ed alimentare. Già a partire dal 2014 la start-up ha condotto delle prove di produzione su scala di laboratorio utilizzando come materia prima il succo di spremitura delle olive (meglio noto come Acque di Vegetazione), prodotto dai frantoi oleari come sottoprodotto della produzione dell’olio extra vergine di oliva. L’attività di ricerca è stata proficuamente supportata dalla collaborazione dei Dipartimenti di Farmacia – Scienze del Farmaco (DFFS) e Scienze Agro-Ambientali e Territoriali (DISAAT) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Grazie a questa intensa attività sperimentale è stato messo a punto un processo naturale, basato su biotecnologie e senza l’aggiunta di solventi, che consente di ottenere, dalla suddetta matrice di origine olearia, un estratto ricco di principi attivi polifenolici ed in particolare di una preziosissima molecola: l’idrossitirosolo. Come risulta da innumerevoli studi clinici internazionali, le proprietà benefiche dei polifenoli, grazie alla loro azione antiossidante, possono determinare importanti effetti antinfiammatori, cardiotonici, astringenti, dimagranti, protettivi, depurativi, antivirali e antitumorali. Inoltre, L’EFSA, European Food and Safety Authority, ha riconosciuto nel 2011 l’azione di contrasto svolta dall’idrossitirosolo contro l’ossidazione LDL, quindi contro il processo responsabile dell’attivazione dei meccanismi che promuovono la formazione del trombo e della patologia arteriosclerotica.Grazie alle proprietà dei polifenoli, il prodotto ottenuto ha destato significativo interesse, soprattutto da parte degli operatori del settore cosmetico e nutraceutico orientati al mercato nature. Dovendo passare dalla fase di sperimentazione a quella di produzione vera e propria, Bioenutra si accinge a costruire le infrastrutture produttive e ad acquistare gli impianti e le apparecchiature necessarie per realizzare un impianto pilota, su scala semi-industriale, per la produzione di principi attivi polifenolici, ottenuti appunto dallo sfruttamento dei sottoprodotti naturali di origine agricola ed agroindustrial. L’iniziativa di Bioenutra fornisce un contributo alla risoluzione di annosi problemi legati allo smaltimento dei sottoprodotti dell’agroindustria, e in particolare delle acque di vegetazione generate dalla produzione dell’olio extra vergine di oliva. Grazie all’innovativo processo produttivo messo a punto dai tecnici e ricercatori di Bioenutra sarà possibile, quindi, valorizzare i sottoprodotti di origine naturale al fine di sviluppare e produrre prodotti ad alto valore aggiunto trasformando quindi una fonte di criticità ambientale in una importante risorsa da utilizzare a fini produttivi. Per consentire la concreta realizzazione del proprio progetto, per implementare le ulteriori attività di ricerca e per condurre una efficace azione di marketing, Bioenutra ha lanciato una raccolta di equity crowdfunding sul portale MuumLab, con l’obbiettivo di raccogliere sul mercato 500 mila euro offrendo agli investitori quote di partecipazione societaria. Il portale MuumLab è autorizzato CONSOB e opera in collaborazione con la BCC San Marzano. 

Con Homeland e Airbnb la sharing economy debutta nelle serie TV


L’agente della CIA Carrie Mathison  (Claire Danes) protagonista della fortunatissima serie TV Homeland  nella nuova stagione ricoprirà anche il ruolo di host di una casa Airbnb. In questo modo la sharing economy esordisce nel celebre genere televisivo che sta riscuotendo tanto interesse in Italia e nel mondo. In un articolo pubblicato dal New York Times si aggiunge che l’appartamento che Carrie Mathison offre sul celebre sito di home sharing è situato a Brooklyn. Brian Chesky, fondatore di Airbnb, con un tweet ha subito rilanciato la notizia. Homeland racconta le sorti dell’agente della CIA Carrie Mathison impegnata insieme ai colleghi a combattere il terrorismo internazionale. La sesta stagione, composta da 12 puntate, di Homeland debutterà in USA il 15 gennaio 2017 sul canale via cavo SHOwtime. In Italia il debutto della nuova stagione è previsto su Fox – visibile su Sky – a partire da Marzo. 

Uber lancia Movement lo strumento open data per migliorare la mobilità sostenibile nelle aree urbane [VIDEO]

https://youtube.com/watch?v=bszvEIMVsIc%3Frel%3D1%26fs%3D1

Il colosso della sharing economy Uber ha annunciato che nelle prossime settimane metterà a disposizione di tutti i dati aggregati del traffico urbano generato tramite il GPS durante le proprie corse. Obbiettivo della società di ride sharing è quello di mettere a disposizione di istituzioni, enti di ricerca, Università e persone interessate a studiare i flussi della mobilità urbana delle città in cui Uber opera al fine di facilitare la comprensione e rendere più efficiente e sostenibile il sistema della urban mobility. Questo progetto di open data si chiama Uber Movement ed è stato reso noto tramite un blog post da Jordan Gilbertson, Product Manager e Andrea Salzberg, capo della politica dei trasporti. I dati di Uber potranno quindi essere usati da amministratori e comunità civiche al fine di comprendere l’effettivo flusso del traffico cittadino e aiutare, attraverso la lettura del dato, a effettuare nuovi investimenti consapevoli in infrastrutture sul tema della mobilità urbana. Il progetto è reso possibile grazie alle migliaia di dati che Uber ottiene dalle sue corse nelle oltre 450 città del mondo in cui opera. I dati, a tutela della massima privacy di clienti e autisti, saranno trattati in modo anonimo e in forma aggregata così da tutelare quella che da Uber viene definita una massima priorità. Uber Movement sarà quindi un sito web aperto in cui chiunque potrà studiare e analizzare questi dati per prendere delle decisioni consapevoli al fine di aumentare la qualità della vita delle città e dei cittadini che le animano.  Le prime tre città i cui flussi di traffico saranno resi noti da Uber saranno Manila a Melbourne a Washington, DC. Per queste tre città sul sito di Uber Movement sono già disponibili i primi studi è il Sindaco di Washington DC Muriel Bowser,si è detto entusiasta di aver potuto collaborare con Uber per questo progetto al fine di migliorare la congestione del traffico urbano e gli investimenti infrastrutturali a vantaggio dei cittadini e di coloro che visitano la capitale degli USA. Con Uber Movement si potrà quindi analizzare e confrontare le condizioni di viaggio nei diversi momenti della giornata, la variazione nei vari giorni della settimana o mesi dell’anno, e in che modo i tempi di percorrenza da punto a punto sono influenzati da grandi eventi, strade chiuse o altre cose che accadono in una determinata città. Nelle prossime settimane, Uber inviterà le agenzie di pianificazione e i ricercatori a accedere ai propri dati ed esplorare i tempi di percorrenza zona a zona, e presto renderà il sito gratuitamente a disposizione del pubblico. Con questo prodotto Uber metterà, quindi, a disposizione delle comunità quanto ha imparato nel corso degli ultimi sei anni e mezzo circa il futuro della mobilità urbana. Se si è interessati a lavorare con Uber su una partnership o su una ricerca utilizzando i dati di Movement si puo contattare Uber tramite la mail research@uber.com. Il progetto Uber Movement, spiegato anche in un video disponibile su YouTube, è quindi un esempio che dimostra come la sharing economy e il ride sharing unito ai big data, open data e innovazione possono offrire un contributo concreto ai Comuni, ai cittadini, ai ricercatori a vantaggio di una mobilità urbana sostenibile. 

Lo spot di Eugen Merher ignorato da Adidas ha collezionato oltre cinque milioni di visualizzazioni su YouTube 

Lo spot pubblicitario che Eugen Merher, uno studente tedesco, ha  realizzato e proposto a Adidas ha superato le cinque milioni (5,4 milioni per la precisione) di visualizzazioni su YouTube. Come SocialEconomy vi ha raccontato nei giorni scorsi, Merher non avendo ricevuto una risposta dal dipartimento di comunicazione del celebre brand sportivo, ha deciso di veicolare il proprio lavoro, dal titolo Break Gree , attraverso YouTube. In pochi giorni il suo video ha, così, raggiunto un gran numero di condivisioni ed è finito al centro dell’attenzione dei media di tutto il mondo. Lo spot in questione racconta la storia di un anziano maratoneta costretto a vivere in una casa di riposo che alla vista delle sue iconiche vecchie  scarpe da running ritorna a sorridere e vuole tornare a correre. Ogni suo tentativo viene, però, osteggiato dal personale della struttura sanitaria. Grazie all’aiuto dei compagni della casa di cura il maratoneta riesce comunque a realizzare il proprio sogno e a evadere dalla struttura per ricominciare a correre con le proprie Adidas. Il caso della pubblicità di Merher dimostra in modo chiaro come un contenuto media se ben fatto e di qualità può riscuotere un successo planetario anche senza l’appoggio di una grande azienda come è certamente Adidas. A Merher oltre che il merito di aver realizzato un video di qualità va riconosciuto il gesto di aver lasciato alla fine del video in primo piano il brand Adidas che sta così indirettamente ottenendo una grandissima visibilità malgrado abbia ignorato la proposta del creativo pubblicitario. 

Lo spot capolavoro di Eugen Merher ignorato dall’Adidas è tra i video più condivisi di questo inizio 2017

Realizzare contenuti virali in grado di emozionare il web è la sfida che anima ogni professionista della comunicazione. Riuscirci è davvero complesso e sono pochi i casi che riescono a raggiungere una grande condivisione in rete. In questo primi giorni del 2017 sta facendo parlare molto il caso Eugen Merher,uno studente tedesco che ha girato un cortometraggio che ha  poi proposto a Adidas come spot pubblicitario. Non avendo ricevuto una risposta dal dipartimento di comunicazione del celebre brand sportivo, Eugen ha deciso di veicolare il proprio lavoro, dal titolo Break Gree , attraverso la rete. In pochi giorni il suo video ha, così, raggiunto un gran numero di condivisioni ed è finito al centro dell’attenzione dei media di tutto il mondo. Lo spot in questione racconta la storia di un anziano maratoneta costretto a vivere in una casa di riposo che alla vista delle sue iconiche vecchie  scarpe da running ritorna a sorridere e vuole tornare a correre. Ogni suo tentativo viene, però, osteggiato dal personale della struttura sanitaria. Grazie all’aiuto dei compagni della casa di cura il maratoneta riesce comunque a realizzare il proprio sogno e a evadere dalla struttura per ricominciare a correre con le proprie Adidas. “Abbiamo cercato di inviare lo spot al dipartimento comunicazione di Adidas, ma non abbiamo avuto nessuna risposta” ha raccontato Merher all’Huffington Post. Siamo sicuri che adesso in Adidas c’è qualcuno che si sta mangiando le mani per aver perso l’occasione di ottenere una grande visibilità con questo spot che è davvero un capolavoro. 

La sharing economy a fumetti: dopo il successo di Pop Porno MissMoon e Angelina ritornano in libreria

La Sharing Economy a fumetti – Foto Hop Edizioni

MissMoon e Angelina, dopo la felice esperienza di PopPorno, tornano sugli scaffali delle librerie per parlare di sharing economy. Il titolo della nuova pubblicazione a fumetti di Valentina Ferri e Elena Triolo è Condividi! La sharing economy è…il futuro! (Hop edizioni).  Questa volta Angelina – anche solo per appartenenza generazionale – darà del filo da torcere a una Miss curiosa di apprendere i meccanismi della nuova economia della condivisione e le dinamiche alla base. Il libro è diviso in sezioni e insegna come condividere idee, casa, auto, cultura, divertimento,nelle sue pagine è, inoltre, contenuta una sorta di galateo della sharing economy. Elena Triolo accompagna il testo con illustrazioni che sintetizzano in sketch brillanti un mondo affascinante ancora in costruzione. Nel volume ci sono anche le pillole culturali di MissMoon (dal baratto alla nascita delle Comuni, dalla nozione di capitale sociale fino allo sharing inconsapevole o ante litteram in film e libri per arrivare alle ipotesi legislative di regolamentazione di questa forma della new economy. La guida nelle sue 128 pagine si sofferma sugli aspetti valoriali dell’economia di scambio e sulla predisposizione d’animo da avere per beneficiarne realmente. 

Le prime camere d’albergo in vendita su Airbnb saranno quelle della catena di lusso di Alain Ducasse

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Airbnb e Châteaux & Hôtels Collection – Ducasse Entreprise Partner hanno annunciato di aver siglato una partnership strategica che ruota intorno alla visione comune del concetto di viaggio come eccelleza di ospitalità. Grazie all’accordo raggiunto alcune camere degli alberghi facenti parte della Châteaux & Hôtels Collection in Francia, potranno essere prenotate su Airbnb. Questa è  la prima volta che il leader dell’homesharing sigla un’intesa con un brand dell’hotellerie. Emmanuel Marill, a capo della filiale francese di Airbnb ha dichiarato: “Siamo lieti di siglare una partnership con un’azienda sinonimo di sogno per molti viaggiatori con cui condividiamo lo stesso impegno per offrire un’esperienza unica e locale”. Alaine Ducasse è uno dei principali chef al mondo con le 21 stelle Michelin collezionate durante la propria carriera. Le sue attività imprenditoriali spaziano dalla ristorazione all’hotellerie impiegando circa 1.400 persone. Oltre all’accordo Chatueux  & Hôtels Collection ha creato in esclusiva per la community di Airbnb, quattro esperienze di viaggio, che si inseriscono nella sezione Trips della celebre società della sharing economy, che consentiranno agli utenti di scoprire in modo autentico e moderno il meglio dell’ospitalità gourmet:

• Visita al mercato di Parigi con lo chef Gilles Epie, prima di scoprire la sua cucina a Citrus Etoile. 
• Visita alla fabbrica di cioccolato di Alain Ducasse con Nicolas Berger. 
• Introduzione a Mixology con Marjolaine Arpin prima di assaggiare la cucina di Champeaux, sotto la tettoia della Halles. 
• Accesso al backstage della scuola di cucina di Alain Ducasse con Alexandra Legrand, Direttore
l’istituzione, con il programma di degustazione di vini, lezione di cucina e pranzo.  Alain Ducasse, presidente del Châteaux & Hôtels Collection nel commentare l’accordo raggiunto ha dichiarato che la sua società “difende l’ospitalità contemporanea”. Gli hotel Chateaux & Hotels Collection metteranno a disposizione di Airbnb le loro camere più rappresentative ed esclusive a iniziare dagli iconici alberghi di Parigi.