Taxi contro Uber: prosegue anche oggi lo sciopero dei tassisti italiani


Prosegue anche oggi 17 febbraio lo sciopero dei Taxi in tutta Italia (e quindi anche a Milano, Roma, Torino e Firenze) per protestare contro l’emendamento del Milleproroghe che secondo i tassisti favorisce Uber. Il testo normativo proroga a fine 2017 per il servizio di noleggio con conducente l’entrata in vigore del “divieto di sosta in posteggio di stazionamento su suolo pubblico nei comuni ove sia esercito il servizio di taxi”. Lo sciopero dei taxi a Milano non sta provocando particolari disagi visto il buon funzionamento dei mezzi pubblici e i tanti servizi della sharing economy tra cui il car e il bike sharing. Per coloro che invece dal centro del capoluogo lombardo devono recarsi all’aeroporto di Malpensa i mezzi che possono essere usati sono i bus in partenza dal piazzale della stazione centrale oppure lo stesso di ride sharing di Uber che al momento vede un prezzo ricompreso tra i 211 euro di UberBLACK e i 301 euro per un UberVAN. 

Le migliori destinazioni di viaggio 2017 secondo Lonely Planet

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Infografica by Stampaprint – www.stampaprint.net/it

Anche prima dell’avvento dell’era della sharing economy, i viaggi sono sempre stati una delle esperienze più condivise con amici, colleghi o familiari. Lonely Planet, la celebre case editrice che realizza famose guide per il viaggio, come ogni anno ha pubblicato la lista delle migliori destinazioni per il 2017 con l’obiettivo di condividere con tutti i viaggiatori i propri consigli. Come si nota dall’infografica realizzata per l’occasione da Stampaprint, per quanto riguarda i paesi i migliori dieci sono: Canada, Colombia, Finalandia, Dominica, Nepal, Bermuda (dove nel 2017 si celebrerà la America’s Cup di vela), Mongolia, Oman, Myanmar e Etiopia. Tra le migliori dieci città, invece, figurano: Bordeaux, Cape Town, Los Angeles, Merida, Ohrid, Pistoia, Seul, Lisbona, Mosca e Portland. L’ ultimo ranking  Lonely Planet riguarda le migliori dieci mete low cost. In tale ambito i consigli sono: Nepal, Namibia, Porto, Venezia, Debrecen, Belize, Marocco, Russia, la Penisola Bellarine in Australia e il Michigan superiore.

Uber lancia Movement lo strumento open data per migliorare la mobilità sostenibile nelle aree urbane [VIDEO]

Il colosso della sharing economy Uber ha annunciato che nelle prossime settimane metterà a disposizione di tutti i dati aggregati del traffico urbano generato tramite il GPS durante le proprie corse. Obbiettivo della società di ride sharing è quello di mettere a disposizione di istituzioni, enti di ricerca, Università e persone interessate a studiare i flussi della mobilità urbana delle città in cui Uber opera al fine di facilitare la comprensione e rendere più efficiente e sostenibile il sistema della urban mobility. Questo progetto di open data si chiama Uber Movement ed è stato reso noto tramite un blog post da Jordan Gilbertson, Product Manager e Andrea Salzberg, capo della politica dei trasporti. I dati di Uber potranno quindi essere usati da amministratori e comunità civiche al fine di comprendere l’effettivo flusso del traffico cittadino e aiutare, attraverso la lettura del dato, a effettuare nuovi investimenti consapevoli in infrastrutture sul tema della mobilità urbana. Il progetto è reso possibile grazie alle migliaia di dati che Uber ottiene dalle sue corse nelle oltre 450 città del mondo in cui opera. I dati, a tutela della massima privacy di clienti e autisti, saranno trattati in modo anonimo e in forma aggregata così da tutelare quella che da Uber viene definita una massima priorità. Uber Movement sarà quindi un sito web aperto in cui chiunque potrà studiare e analizzare questi dati per prendere delle decisioni consapevoli al fine di aumentare la qualità della vita delle città e dei cittadini che le animano.  Le prime tre città i cui flussi di traffico saranno resi noti da Uber saranno Manila a Melbourne a Washington, DC. Per queste tre città sul sito di Uber Movement sono già disponibili i primi studi è il Sindaco di Washington DC Muriel Bowser,si è detto entusiasta di aver potuto collaborare con Uber per questo progetto al fine di migliorare la congestione del traffico urbano e gli investimenti infrastrutturali a vantaggio dei cittadini e di coloro che visitano la capitale degli USA. Con Uber Movement si potrà quindi analizzare e confrontare le condizioni di viaggio nei diversi momenti della giornata, la variazione nei vari giorni della settimana o mesi dell’anno, e in che modo i tempi di percorrenza da punto a punto sono influenzati da grandi eventi, strade chiuse o altre cose che accadono in una determinata città. Nelle prossime settimane, Uber inviterà le agenzie di pianificazione e i ricercatori a accedere ai propri dati ed esplorare i tempi di percorrenza zona a zona, e presto renderà il sito gratuitamente a disposizione del pubblico. Con questo prodotto Uber metterà, quindi, a disposizione delle comunità quanto ha imparato nel corso degli ultimi sei anni e mezzo circa il futuro della mobilità urbana. Se si è interessati a lavorare con Uber su una partnership o su una ricerca utilizzando i dati di Movement si puo contattare Uber tramite la mail research@uber.com. Il progetto Uber Movement, spiegato anche in un video disponibile su YouTube, è quindi un esempio che dimostra come la sharing economy e il ride sharing unito ai big data, open data e innovazione possono offrire un contributo concreto ai Comuni, ai cittadini, ai ricercatori a vantaggio di una mobilità urbana sostenibile. 

Lo spot di Eugen Merher ignorato da Adidas ha collezionato oltre cinque milioni di visualizzazioni su YouTube 

Lo spot pubblicitario che Eugen Merher, uno studente tedesco, ha  realizzato e proposto a Adidas ha superato le cinque milioni (5,4 milioni per la precisione) di visualizzazioni su YouTube. Come SocialEconomy vi ha raccontato nei giorni scorsi, Merher non avendo ricevuto una risposta dal dipartimento di comunicazione del celebre brand sportivo, ha deciso di veicolare il proprio lavoro, dal titolo Break Gree , attraverso YouTube. In pochi giorni il suo video ha, così, raggiunto un gran numero di condivisioni ed è finito al centro dell’attenzione dei media di tutto il mondo. Lo spot in questione racconta la storia di un anziano maratoneta costretto a vivere in una casa di riposo che alla vista delle sue iconiche vecchie  scarpe da running ritorna a sorridere e vuole tornare a correre. Ogni suo tentativo viene, però, osteggiato dal personale della struttura sanitaria. Grazie all’aiuto dei compagni della casa di cura il maratoneta riesce comunque a realizzare il proprio sogno e a evadere dalla struttura per ricominciare a correre con le proprie Adidas. Il caso della pubblicità di Merher dimostra in modo chiaro come un contenuto media se ben fatto e di qualità può riscuotere un successo planetario anche senza l’appoggio di una grande azienda come è certamente Adidas. A Merher oltre che il merito di aver realizzato un video di qualità va riconosciuto il gesto di aver lasciato alla fine del video in primo piano il brand Adidas che sta così indirettamente ottenendo una grandissima visibilità malgrado abbia ignorato la proposta del creativo pubblicitario. 

Lo spot capolavoro di Eugen Merher ignorato dall’Adidas è tra i video più condivisi di questo inizio 2017

Realizzare contenuti virali in grado di emozionare il web è la sfida che anima ogni professionista della comunicazione. Riuscirci è davvero complesso e sono pochi i casi che riescono a raggiungere una grande condivisione in rete. In questo primi giorni del 2017 sta facendo parlare molto il caso Eugen Merher,uno studente tedesco che ha girato un cortometraggio che ha  poi proposto a Adidas come spot pubblicitario. Non avendo ricevuto una risposta dal dipartimento di comunicazione del celebre brand sportivo, Eugen ha deciso di veicolare il proprio lavoro, dal titolo Break Gree , attraverso la rete. In pochi giorni il suo video ha, così, raggiunto un gran numero di condivisioni ed è finito al centro dell’attenzione dei media di tutto il mondo. Lo spot in questione racconta la storia di un anziano maratoneta costretto a vivere in una casa di riposo che alla vista delle sue iconiche vecchie  scarpe da running ritorna a sorridere e vuole tornare a correre. Ogni suo tentativo viene, però, osteggiato dal personale della struttura sanitaria. Grazie all’aiuto dei compagni della casa di cura il maratoneta riesce comunque a realizzare il proprio sogno e a evadere dalla struttura per ricominciare a correre con le proprie Adidas. “Abbiamo cercato di inviare lo spot al dipartimento comunicazione di Adidas, ma non abbiamo avuto nessuna risposta” ha raccontato Merher all’Huffington Post. Siamo sicuri che adesso in Adidas c’è qualcuno che si sta mangiando le mani per aver perso l’occasione di ottenere una grande visibilità con questo spot che è davvero un capolavoro. 

Appello della Caritas Ambrosiana ai milanesi: a Natale invitate a pranzo chi è in difficoltà 


La condivisione non è soltanto quella economica che anima i player della sharing economy ma ne esiste una più alta: quella alla base della coesione sociale e della solidarietà. In questo filone si inserisce “Il pane spezzato, è più buono dell’aragosta”, la provocazione con cui Caritas Ambrosiana ha lanciato la quarta edizione dell’iniziativa di condivisione per le feste natalizie. L’appello dell’organismo diocesano è rivolto a coloro che abitano a Milano e agli abitanti della diocesi ambrosiana affinché nei giorni di festa aprano le porte di casa e condividano pranzi e cene, più o meno ricche e raffinate, con chi si trova in difficoltà. Sono graditi inviti a tavola per Natale, Capodanno e l’Epifania, ma sono ben accetti anche per i giorni che coprono l’intero periodo di festa. Saranno gli operatori di Caritas Ambrosiana a girare l’offerta alle persone che usufruiscono dei servizi di assistenza e a comunicare il nome dell’invitato a chi avrà aderito all’iniziativa. I cittadini che intendono partecipare all’iniziativa di charity “Il pane spezzato” devono dare la propria disponibilità, inviando una mail al Servizio Accoglienza Milanese: sam@caritasambrosiana.it. Gli operatori faranno poi giungere gli inviti ai propri utenti e richiameranno le famiglie per concordare i dettagli. L’ultimo Rapporto Povertà di Caritas Ambrosiana ha messo in luce proprio l’aumento della grave emarginazione. In un solo anno, tra il 2014 e il 2015, è cresciuto del 21,3% il numero dei senza tetto che si sono rivolti al Servizio Accoglienza Milanese. Un dato che trova conferma a livello nazionale dall’Istat, secondo cui proprio nel 2015 è stato registrato il picco di povertà assoluta più alto degli ultimi 10 anni, con 4,5 milioni di individui (1 milione e 582 mila famiglie) che non riescono ad accedere al paniere di beni e servizi essenziali.Inoltre chi cade nella povertà sempre più difficilmente si rialza e quindi resta intrappolato nel circuito dell’assistenza: nel 2015 le persone tornate per almeno due anni di seguito nello stesso centro di ascolto per chiedere aiuto sono state oltre la metà degli assistiti (51,2%), mentre all’inizio della crisi, nel 2008, erano meno di un terzo (32,1%). La povertà condanna i più deboli in una condizione di disagio che si protrae per sempre più tempo. Nel 2015 le persone senza lavoro continuano a essere la maggioranza degli assistiti (56,2%), ma ciò che colpisce è l’incremento delle persone con problemi di reddito, che dall’inizio della crisi sono passate dal 40,5% al 53,4%. “La crisi è stata un terremoto sociale: ha aperto una faglia dentro la quale sono finiti quelli che avevamo definito equilibristi, persone che stavano sospese sulla soglia delle povertà – ha sottolineato il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti -. Oggi sono proprio loro, in genere italiani ultracinquantenni, a fare più fatica a risalire dal baratro in cui sono caduti. Costoro sono anche le persone che hanno maggiori difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro e per questo vanno aiutate a recuperare il reddito, come si sta iniziando a fare coi nuovi provvedimenti del Governo, che valuteremo con attenzione. Subito dopo vengono i giovani che hanno lavori tanto precari e intermittenti che non riescono a sostenere i costi degli affitti, tantomeno accendere un mutuo, specie nelle aree urbane. Per loro andrebbe fatta innanzitutto una politica della casa all’altezza della situazione”.

Tinaba partner di 02 ICE, la pista di pattinaggio coperta più grande di Milano

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Tinaba, il nuovo ecosistema digitale che oltre a consentire trasferimenti di denaro, pagamenti, gestione delle spese quotidiane dal proprio smartphone, proietta il consumatore in un’esperienza d’acquisto personalizzata e innovativa è partner di 02 ICE, la più grande pista di pattinaggio coperta di Milano che sarà inaugurata domani. La struttura realizzata dalla Regione Lombardia sarà inaugurata domani e , come di consueto, sarà allocata all’interno della piazza del Palazzo della Regione. Scaricando l’app Tinaba e completando la registrazione si riceveranno subito cinque euro che permetteranno di pattinare gratis la prima volta. Inoltre, per tutto il periodo in cui la pista rimarrà aperta, i clienti Tinaba vivranno un’esperienza di acquisto unica potendo ordinare e pagare, con uno sconto calcolato in automatico, il proprio ingresso direttamente dal menù presente nell’ app saltando, quindi, la fila alla cassa. 02 ICE sarà aperta nei giorni feriali dalle 16.00 alle 21.30 mentre i festivi e prefestivi dalle 11.00 alle 21.30. Tinaba, che è molto di più di un digital wallet consente anche di realizzare progetti di crowdfunding, la raccolta fondi dell’era della sharing economy, in una modalità social, divertente e veloce. Le forza di Tinaba è rappresentata dalla semplicità e dal fatto di essere totalmente gratuita per tutti e per sempre. Anche un solo centesimo può essere trasferito senza alcun tipo di commissione, né per chi lo invia né per chi lo riceve. Tinaba può essere scaricata dall’app Store o da Google Play e per registrarsi occorrono soltanto 180 secondi. Tinaba, il cui capitale è attualmente detenuto da Sator Private Equity Fund – il fondo promosso da Sator S.p.A., è attiva in Italia grazie ad un accordo in esclusiva siglato con Banca Profilo. Tinaba nasce da diversi anni di ricerca ed è in continuo sviluppo si basa su una tecnologia italiana abilitante, che rende i servizi offerti distintivi e completamente nuovi rispetto a quelli già esistenti sul mercato. Allo sviluppo di Tinaba lavora un team di oltre sessanta persone.

Tinaba – Progetti Crowdfunding

 

Gig economy: Taskhunters, l’app che aiuta gli universitari a trovare un lavoro occasionale 


La gig economy, insieme alla sharing economy, continua senza sosta a attrarre l’interesse della business community. Ultima startup dei lavoretti è Taskhunters è la prima piattaforma in Italia che permette agli universitari di mantenersi agli studi, trovando lavori temporanei come: fare la spesa al supermercato, ritirare le camicie in tintoria, traslochi, commissioni in posta, dog sitter, assistenza informatica.
Tecnicamente Taskhunters è marketplace online di lavori occasionali attivo, al momento soltanto a Milano. Il funzionamento è semplicissimo: tramite l’app per smartphone di Taskhunters – disponibile per Android su Google Play e per iOS su Apple Store – gli utenti possono postare la propria richiesta indicando prezzo e condizioni, scegliendo tra più
categorie fra cui: shopping, faccende domestiche, assistenza personale, ritiro e consegna, pet care.
Gli studenti universitari possono candidarsi per svolgere queste attività, accettare il compenso o contrattare un importo più elevato. Chi posta l’offerta potrà scegliere a chi assegnare il lavoro, selezionando lo studente più adatto tra le persone che si sono proposte.
Una volta completato il lavoro, il pagamento si effettua online attraverso la piattaforma Stripe. Alla fine il committente e lo studente possono scriversi recensioni a vicenda per costruirsi una buona reputazione all’interno dell’applicazione.
Taskhunters sta sviluppando anche una versione “for business” che permetterà alle aziende e alle PMI di accedere al network di studenti per esternalizzare alcuni lavori temporanei. Nel 2017 gli obiettivi di Taskhunters sono: aumentare il numero di studenti, privati e aziende e lanciare l’app a Roma, Torino, Bologna e Padova. Dal 2018 al 2020 è previsto un piano di espansione in Europa: Londra, Lisbona, Madrid, Berlino e Parigi.
Taskhunters ha 4.000 iscritti ed è stata fondata da 4 ragazzi di Treviso di 29 anni: Lorenzo Teodori (CEO), Marco Premier, Francesco Piovesan, e Alberto Mora.
Taskhunters è una startup innovativa di Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana e di Itaka. “In Italia il 40% degli studenti sono alla ricerca di un lavoro mentre studiano e preferiscono lavori temporanei a un posto fisso”, ha dichiarato Lorenzo Teodori, Fondatore e CEO di Taskhunters. “La partnership con Digital Magics e Itaka per noi è una preziosissima opportunità, che sfrutteremo a pieno. Con la loro esperienza e il loro network, avremo tutti i mezzi necessari per far crescere la nostra startup e raggiungere gli obiettivi aziendali che ci siamo prefissati”.
“L’idea non è solo innovativa, ma ha una finalità sociale molto forte: aiuta gli studenti universitari, ma anche le famiglie e gli anziani nelle attività quotidiane”, dichiara Gabriele Ronchini, Amministratore Delegato di Digital Magics per il Portfolio Development. “Taskhunters ha un modello dalla scalabilità immediata: l’Italia sarà il trampolino di lancio per poi portare la startup in Europa. Abbiamo inoltre coinvolto Itaka come partner industriale per sviluppare il business di Taskhunters per le aziende”.“Fin dall’inizio abbiamo apprezzato il progetto di Taskhunters perché è complementare con le attività consolidate della nostra società”, afferma Matteo Feruglio, CEO di Itaka. “Stiamo lavorando attivamente con il team della startup e siamo convinti di poter dare un valore aggiunto concreto e fondamentale per sostenerne la crescita grazie alle relazioni con le imprese e le PMI italiane”.

Video https://m.youtube.com/watch?v=rQgUIuzOZ-w

Oggi è l’undicesimo Cyber Monday, ecco com’è nata la festa dell’eCommerce 


Oggi il mondo dell’eCommerce celebra il Cyber Monday. Ma com’è nato il Cyber Monday? In pieno spirito di sharing knwoledge, vi raccontiamo le origini di questa ricorrenza commerciale, fatta di sconti e promozioni. Il giorno, la cui data varia tutti gli anni, coincide con il lunedì successivo al Thanksgiving, il giorno del ringraziamento negli USA. Il termine fu coniato da Ellen Davis, Senior Vice President della National Retail Federation, la più grande associazione US di retailer.
Tutto ebbe inizio nel 2005 con un comunicato stampa di Shop.org dal titolo Cyber Monday Quickly Becoming One of the Biggest Online Shopping Days of the Year. Nel comunicato si scriveva – in riferimento al 2014 – che “Il 77% dei rivenditori online dichiaravano che le vendite aumentavano notevolmente il Lunedi dopo il Giorno del Ringraziamento”. Sempre nel 2005 il The New York Times scrisse: “Il nome Cyber ​​Monday nasce dalla constatazione che milioni di americani…freschi di un weekend di Thanksgiving passato a guardare le vetrine, il lunedì si connettevano a internet dal luogo di lavoro acquistando ciò che gli era piaciuto”. In questi 10 anni l’importanza del lunedì cibernetico, che segue di quarantott’ore il Black Friday, è progressivamente aumentata in concomitanza con la crescita degli acquisti online. Il fenomeno nato, quindi, oltreoceano sta prendendo campo anche in Europa, ogni anno infatti aumentano i merchant che offrono sconti e promozioni. In Italia a portare il Black Friday nel 2010 fu ePrice e da allora ogni anno “viene cancellato il record del precede”. Nel 2015, secondo i dati diffusi da Idealo, nel Cyber Monday l’incremento percentuale di traffico rispetto alle tre settimane precedenti e successive è stato del 40%. Sempre secondo Idealo le categorie di prodotti più ricercate nel 2015 sono state per lo più legate al settore tecnologico e, in dettaglio, a riscuotere il maggiore interesse sono stati console di gioco, robot da cucina, notebook, TV LED, obiettivi, fotocamere, smartphone, ultrabook e smartwatch. Secondo i dati elaborati da Adobe, nel lunedì dedicato allo shopping su internet, negli USA le vendite online hanno toccato nel 2015 il nuovo massimo storico giornaliero con 2,98 miliardi di dollari spesi.  Rispetto al 2014 si è, quindi, registrato un incremento del 12%. Chissà se in questo giorno iniziato da poco si supererà la fatidica quota dei US$ 3 miliardi. Al momento da parte degli operatori della sharing economy non si registrano promozioni e sconti. Nascerà in futuro un giorno della scontisisca per l’economia della condivisione o nei prossimi anni questi player, che vivono nell’online,  si uniranno ai big dell’eCommerce?