Google: ecco le tendenze dei consumatori italiani per lo shopping di Natale

Se nonostante il clima il Black Friday è stato un momento caldo, è importante sapere che le ricerche legate agli acquisti di Natale sono almeno il quadruplo. È solo una delle grandi tendenze che Google vede con l’avvicinarsi della festività più importante dell’anno. I dispositivi mobili sono ormai l’alleato di riferimento; le recensioni video e l’unboxing crescono vertiginosamente; i regali si cercano sempre più in anticipo e si comprano sempre più tardi. Una strategia integrata tra online e negozio fisico è diventata la prima necessità per una campagna di successo.

Si cerca presto, si cerca online

Non è ancora finita l’estate che già si comincia a pensare alle feste. Quest’anno le ricerche per gli acquisti legati al Natale hanno avuto inizio già a metà settembre. La scelta può richiedere tempo, ma una volta deciso si vuole comprare il prima possibile: le ricerche legate ai tempi di consegna come “consegna veloce” e “consegna stesso giorno” sono cresciute complessivamente del 26% nell’ultimo anno.

La tradizione è sul web

Sembra che una domanda interessi moltissimo i consumatori… Panettone o pandoro? Le ricerche su Google ci dicono che nel 2016 il panettone è stato cercato il doppio rispetto al suo equivalente senza uvetta, con una crescita complessiva anno su anno del 30%. Il dato più interessante, però, è che l’interesse per un acquisto online di questi prodotti è cresciuto del doppio rispetto alla semplice ricerca dei prodotti. Questo esempio ci mostra, più in generale, che le persone cominciano ad acquistare direttamente online anche i prodotti alimentari più tradizionali.

Recensioni su mobile

Prima di un acquisto, sia online che offline, si cercano le recensioni di altri consumatori: nel 2016 le ricerche correlate alle recensioni di prodotto sono cresciute dell’80%. Sui dispositivi mobili, le ricerche di questo tipo sono doppie rispetto al desktop.

Recensioni video

A decembre 2016, le ricerche su YouTube collegate a recensioni video sono cresciute del 59% rispetto al 2015, e di un ulteriore +75% nei primi mesi del 2017. I canali italiani di YouTube che si occupano di recensioni contano centinaia di migliaia di iscritti e milioni di visualizzazioni. Un esempio? Andrea Galeazzi.

Unboxing su YouTube

Se negli Stati Uniti il tempo trascorso a guardare video di unboxing ha superato i 20 milioni di ore, in Italia le ricerche su YouTube legate all’unboxing sono cresciute del 90%, anche in questo caso con prevalenza del mobile (+93% 2016 vs 2017).

Online to store: dal web al negozio

Il 2016 ha visto crescere le ricerche per “dove si compra…?” del 55%, guidata sempre dal mobile. I picchi di ricerche sono stati tra Natale e Capodanno, gli oggeti più cercati sono stati i cofanetti regalo per viaggiare in coppia. E, a sorpresa, la quinoa.

Gli acquisti last-minute

Se da una parte si comincia a cercare in anticipo, dall’altra sono in molti ad acquistare all’ultimo momento. Quando diventa troppo tardi per ordinare online, per via dei tempi di consegna, allora ci si precipita in negozio. Le ricerche sugli orari di apertura dei negozi raddoppiano regolarmente rispetto a qualunque altro periodo proprio nella settimana di Natale.

Natale non finisce a Natale

Con il giorno di Natale non finiscono le ricerche. Le persone continuano a cercare gli acquisti natalizi ben oltre Capodanno, arrivando fino all’Epifania. Infatti, il numero di ricerche sul Natale a inizio gennaio è pari a quelle di inizio novembre.

Sharing economy e fashion, una collaborazione possibile

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La New York fashion week 2015 che si concluderà tra qualche ora non sarà ricordata solamente per le polemiche sulle modelle che hanno sfilato per Victoria Beckham (ex Spice Girl oggi stilista oltre che moglie del calciatore David Beckham) ma anche per la collaborazione tra la sharing economy e il mondo della moda. Rag & Bone, il brand dei designer inglesi Marcus Wainwright e David Neville infatti, ha riservato alcuni biglietti della propria sfilata, che ha rappresentato uno degli eventi più attesi dai fashion addicted presenti nella Grande Mela, a alcuni clienti Uber. Gli utenti della società di ride sharing hanno avuto infatti la possibilità tramite la app di richiedere (i posti erano limitati) gratuitamente due biglietti per la serata evento di presentazione della collezione Rag & Bone primavera 2016. Oltre ai due ticket ai fortunati utenti Uber ha omaggiato loro il trasporto gratuito da Manhattan alla St. Ann’s Warehouse, la location situata Brooklyn dove si è svolta la sfilata dei due stilisti britannici, e un pacchetto VIP comprendente anche un cadoux. La collezione Spring 2016 di Rag & Bone prevede un stile minimale ed elegante e come raccontato da Vogue  si distingue perché non prevede l’utilizzo di tacchi alti.

Ai millennials piace sharing

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Per provare a capire quale sarà il futuro dal punto di vista economico-sociale bisogna studiare le abitudini dei millennials, categoria che ricomprende i nati dal 1980 al 2000.  Chi oggi ha tra i 15 e i 35 anni può essere considerato, infatti, un precursore delle tendenze che potrebbero consolidarsi nei prossimi decenni. Goldman Sachs, una delle principali istituzioni finanziarie al Mondo, ha pubblicato recentemente uno studio (http://www.goldmansachs.com/our-thinking/pages/millennials/) basato su diverse autorevoli fonti,  che analizza le loro abitudini destinate a influenzere l’economia e le strategie aziendali nei prossimi decenni. Dallo studio emerge che questa generazione, che soltanto negli USA comprende 92 milioni di persone,  sta rimandando o evitando del tutto alcuni acquisti che le generazioni precedenti ritenevano dei “must to have”. In generale dalla ricerca emerge che per i millennials è più importante il  “to rent” rispetto al “to buy”: dal 2005 al 2013 le persone interessate all’affitto di beni sono passate dal 52% al 60%. Sul dato certamente influisce il fatto che il reddito è in diminuzione. Questo fenomeno è chiaramente quello che sta alla base del successo che la sharing economy sta avendo a livello globale dove il concetto del possesso viene sostituito da quello dell’utilizzo. Il fenomeno pare cosi deflagrante che l’economista Jeremy Rifkyn ha dichiarato che tra “25 anni da adesso il car sharing sarà la norma mentre l’auto di proprietà sarà l’anomalia”. Scendendo nei particolari nello studio vengono esaminate 4 differenti prodotti: auto, borse di lusso, TV e casa.  Per quanto attiene auto, le borse di lusso e TV il 30% dei millennials dichiara di non avere intenzione di comprarne questi beni nel prossimo futuro. Unico bene a cui millennials tengono è la casa che viene definita importante dal 40% della generazione di nativi digitali. Il fatto che l’abitazione sia un bene importante è confermato dal dato che il 93% di loro vorrebbe comprarne una nel prossimo futuro.  Dallo studio completo emerge inoltre che i millennials: si sposano in età più avanzata (Età media 30 anni contro i 23 degli anni ‘70); divetteranno genitori più tardi;  hanno meno fiducia nei brand rispetto alle generazioni passate; preferiscono l’eEcommerce all’acquisto in negozio perché hanno possibilità di confrontare prezzi, informazioni sul prodotto e valutazioni; sono dediti (sia a livello di consumi sia di tempo dedicato) al benessere del proprio corpo.

Link al report competo: http://www.goldmansachs.com/our-thinking/pages/millennials/