Kickstarter compie 7 anni. Ecco tutti i numeri del suo successo

Oggi Kickstarter, una delle più celebri piattaforme di crowdfunding compie 7 anni. In occasione di questo compleanno SocialEconomy vi racconta qualche curiosità su questo strumento di finanziamento collettivo dell’era della sharing economy.

Fondi raccolti: 2,3 miliardi di Dollari USA

Progetti finanziati: 104.481 mila

Progetti che hanno raccolto meno di 1.000 Dollari USA: 12,520

Progetti che hanno raccolto tra 1.000 e 9.999 Dollari USA: 60.684

Progetti che hanno raccolto tra 10.000 e 19.999 Dollari USA: 14.729

Progetti che hanno raccolto tra 20.000 e 99.999 Dollari USA: 13.594

Progetti che hanno raccolto tra 100.000 e 999.999 Dollari USA: 2.783

Progetti che hanno raccolto oltre 1 milione Dollari USA: 166

Le prime 5 categorie con il più alto numero di progetti portati a termine sono:  Musica, Film&Video, Editoria, Arte e Giochi.

Tra i 166 progetti che hanno raccolto più di 1 milione di Dollari USA 63 appartengono alla categoria Giochi; 54 Tecnologia; 31 Design; 6 Film&Video; 6 Food; 2 Arte; 2 Fashion; 1 Musica; 1 Fumetti.

 Progetti non andati a buon fine: 185.769

Progetti che hanno raccolto zero: 40.172

 

Con eVeryride la sharing economy si aggiudica il premio Innovits

FOTO 5 Lorenzo Polentes, founder di eVeryride

Lorenzo Polentes (Everyride) e Daniele Pes (Innovits)

Con eVeryride la sharing economy si aggiudica un altro premio destinato alla start-up. Dopo il successo al Bocconi Startup Award 2015 eVeryride, l’applicazione in grado di aggregare tutti i servizi di car sharing, bike sharing e scooter sharing, si aggiudica anche l’edizione 2015-2016 di InnoVits Gymnasium, percorso di accelerazione organizzato da InnoVits per supportare i progetti imprenditoriali più promettenti attraverso mentorship e il confronto con il mondo imprenditoriale.Durante la serata di premiazione appartenenti al mondo delle accademie, delle imprese, degli incubatori e degli investitori – hanno espresso il proprio voto valutando i potenziali benefici del progetto, lo stadio di sviluppo o di fattibilità e l’efficacia della comunicazione.  Si sono contese il podio del premio i cinque progetti selezionati tra oltre 60 candidatisi lo scorso luglio: Concrei, Delizialy, eVeryride, Meetreca e Jot-to.  “La mobilità condivisa – spiega Lorenzo Polentes, founder di eVeryride – ha assunto un ruolo importante nel nostro Paese. Grazie alla nostra app gli utenti possono rapidamente visualizzare mediante un’unica mappa tutti i servizi di car, bike e scooter sharing, compararli ed effettuare prenotazioni. Spostarsi diventa facile e sostenibile dal momento che non è più necessario consultare e gestire numerose applicazioni. Al momento l’app aggrega tutti i servizi presenti a Milano, Roma, Firenze e Torino e in alcune città tedesche, ma vogliamo arrivare anche in altre città”.  Daniele Pes, Presidente di InnoVits e chairman della serata, ringraziando il team che ha collaborato alla realizzazione del progetto ha dichiarato: “In Italia esiste un potenziale creativo latente, fatto di talenti e motivazioni a creare prodotti e servizi di valore. Mettere a fattor comune le competenze necessarie a trasformare questo potenziale in impresa, posti di lavoro, valore non solo economico è una sfida che necessita presa di coscienza e di un’azione decisa. Questo è un ecosistema che può rinnovare concretamente la nostra tradizione industriale, in cui creatività e spirito imprenditoriale possono essere motori trainanti di una nuova crescita”. Andrea Gombac, Director Customer Service & Corporate Social Responsibility di Ricoh Italia e membro della giuria, ha commentato: “InnoVits Gymnasium è una iniziativa importante per creare un ecosistema che supporti la creatività e la realizzazione di progetti imprenditoriali innovativi. Ricoh crede nell’eccellenza e – come espresso dal nostro messaggio di brand imagine. change. – vuole aiutare le aziende a innovare e a essere promotrici di cambiamento sviluppando il pensiero creativo e l’immaginazione”.

Presentato a Roma lo sharing economy act

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E’ stata presentata oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati la proposta di legge per la sharing economy, un testo frutto di un lavoro di un anno e mezzo svolto da un gruppo di parlamentari dell’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione Tecnologica, tra cui i primi firmatari Veronica Tentori (PD), Antonio Palmieri (FI) e Ivan Catalano (Gruppo Misto). L’obiettivo dei promotori di quello che è statto definito lo sharing economy act  è quello di cominciare a affrontare la promozione e la regolamentazione dell’economia della condivisione con un approccio trasversale ai diversi settori professionali. Le piattaforme digitali, se gestite in una logica di integrazione con il mercato tradizionale e inquadrate in una cornice di regole chiare e trasparenti, potranno essere –  secondo i firmatari della proposta di legge – una grande opportunità per incrementare l’offerta e ampliare le possibilità per i consumatori, razionalizzare le risorse, stimolare l’innovazione e la partecipazione attiva dei cittadini e favorire la nascita di forme integrative di occupazione e di imprenditorialità. La legge si pone le finalità di garantire contestualmente la trasparenza, l’equità fiscale, la leale concorrenza e la tutela dei consumatori. La proposta di legge, la prima nel suo genere depositata in Italia e in Europa, verrà ora sottoposta a un percorso di consultazione online per raccogliere osservazioni e proposte, aprendo così un dibattito partecipato.

Successo per il crowdfunding dei guanti che consentono di controllare lo smartphone a distanza

Come dimostrano i vari smartwatch disponibili sul mercato, la tecnologia sta diventando sempre più indossabile. Un ulteriore passo avanti verso questa direzione è rappresentato dai guanti di BearTek sviluppati a Dallas negli USA. Tramite una connessione bluetooth questi guanti consentono, infatti, di controllare il proprio smartphone o la Gopro al semplicemente toccando tra loro le dita di una mano. In pratica indossando questi guanti non avremmo più bisogno di toccare lo schermo del nostro smartphone per far partire una canzone, rispondere a una chiamata o girare un video. Per le loro caratteristiche, questi guanti sono l’ideale per tutti coloro che durante la propria attività non hanno le mani libere  ma non vogliono rinunciare a utilizzare il proprio mobile. In particolare sono quindi un gadget ideale per sciatori, motociclisti, runner, velisti oppure per tutti quelle persone che nella vita quotidiana sono impegnate a svolgere lavori manuali. Al momento la società ha lanciato su Indiegogo una campagna crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy, con l’obiettivo di raccogliere US$ 40 mila. I BearTek, disponibili in diverse tipologie a seconda dell’utilizzo che l’utente prevede di farne, partono da un prezzo di US$ 99. Quando mancano 25 giorni al termine della campagna di crowdfunding la società ha già superato il proprio obiettivo di raccolta superando quota US$ 56 mila. 

 

PostPickr, al via su Eppela il crowdfunding del social media tool Made in Italy

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E’ partita da qualche giorno su Eppela la campagna crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy, di PostPickr, startup pugliese che ha creato il primo social media tool in lingua italiana che aiuta i social media manager a gestire in modo ottimale la comunicazione sui vari social network. PostPickr, nato nel 2013, già oggi è considerato l’alternativa italiana ai big internazionali del settore (come Hootsuite e Buffer), grazie alla sua semplicità d’uso e all’approccio intuitivo. PostPickr è un’applicazione web che permette a chi si occupa di comunicazione digitale di gestire più social network contemporaneamente, attraverso progetti distinti per campagna e brand. Con la piattaforma di social media management è possibile programmare un palinsesto di pubblicazioni – anche a lungo termine – organizzato per rubriche ed argomenti; coinvolgere i collaboratori per gestire in team i progetti; monitorare le conversazioni che si sviluppano intorno ai contenuti; misurare i risultati raggiunti; interagire con la community distribuendo le attività tra i membri del team. Il tutto con un solo programma facile da utilizzare e che ottimizza tempo e risorse. Dopo due anni di beta pubblica e privata PostPickr ha superato i 3.000 utenti iscritti e connta oltre 9.000 canali social gestiti tra profili Facebook, Twitter, Linkedin e Pinterest, più di 1.5 milioni di post pubblicati attraverso la piattaforma e, soprattutto, un altissimo tasso di feedback e recensioni positive da parte di utenti e addetti ai lavori. Per realizzare PostPickr i tre cofondatori – Antonello Fratepietro software developer, Maurizio Lotito product designer e social media manager, e Maria Miracapillo project financial – hanno fatto ricorso all’autofinanziamento e ora con il crowdfunding il team auspica di raccogliere 10.000 euro per potersi dedicare full time al completamento della nuova versione. Quando mancano 25 Giorni al termine del crowdfunding  i i fondatori hanno già raccolto quasi 6 Mila Euro. Chi deciderà di unirsi alla campagna di raccolta fondi #IoSupportoPostPickr riceverà un abbonamento gratuito al servizio di valore crescente in base al contributo dato.

Oggetti smariti nell’auto in car sharing? Ci pensa FindMyLost

Nell’era della sharing economy e dei servizi condivisi ritrovare un oggetto dimenticato in un’automobile in car sharing può essere una vera e porpria odissea. Per semplificare la cosa FindMyLost, il primo lost&found social, e  Share’Ngo, il primo car sharing totalmente elettrico a flusso libero, hanno annunciato l’avvio di una collaborazione che consente in poche mosse di poter rientrare in possesso degli oggetti inavvertitamente dimenticati in auto. Il funzionamento del servizio è semplice e veloce: quando un utente di Share’Ngo troverà all’interno dell’abitacolo un oggetto smarrito potrà registrarsi gratuitamente alla piattaforma FindMyLost  e con il proprio smartphone caricarne la foto avendo cura di compilare campi relativi alle caratteristiche principali, tra cui luogo e data di ritrovamento. A fine giornata gli operatori di Share’Ngo caricheranno a loro volta sulla stessa piattaforma gli oggetti rinvenuti nelle macchine. Chi avrà perso un oggetto potrà dunque cercarlo seguendo il medesimo iter e, una volta che l’oggetto verrà identificato dal sistema, entrare in contatto, sempre attraverso il proprio account sul sito web, o con l’utente che l’ha trovato o con la centrale operativa dell’operatore di car sharing per accordarsi sulle modalità di restituzione. Per ogni oggetto smarrito e restituito al legittimo proprietario tramite la piattaforma, Share’Ngo potrà premiare l’impegno dell’utente-ritrovatore con un bonus sotto forma di minuti di guida gratuiti. L’obiettivo di FindMyLost e Share’Ngo è aumentare il tasso di restituzione degli oggetti smarriti  e  rinvenuti  tramite  un  servizio semplice e efficiente. FindMyLost è una startup creata da Elena Bellacicca che ha lanciato il servizio durante Expo 2015. Per Luca Mortara, direttore marketing di Share’Ngo, la partnership con FindMyLost “E’ per Share’Ngo la cosa più naturale al mondo, una iniziativa che aiuteremo a crescere anche perché l’onestà e la cortesia sono tra i nostri valori fondativi, quelli che tutti i giorni promuoviamo tra i nostri ‘equomobilisti'”. “Ogni giorno svariati oggetti vengono dimenticati all’interno delle macchine e prima di oggi non esisteva uno strumento efficiente che permettesse di riottenere il proprio bene con due click, inclusa la possibilità di consegna”, commenta Elena Bellacicca, Ceo e fondatrice di FindMyLost.

A Londra c’è già il primo black cab che usa Uber 

  Dopo appena 48 ore dal blog post con cui Jo Bertram, General Manager di Uber in UK, ha annunciato la possibilità per i black cab di poter utilizzare l’app Uber per aumentare la propria mole di lavoro, a Londra c’è gia il primo tassista tradizionale che ha dato fiducia alla società californiana. La prova di quella che sembra essere la prima adesione la si può facilmente ottenere (come dimostrano le immagini pubblicate in questo nostro post)  tramite l’applicazione del colosso della sharing economy.  Martedi scorso 9 febbraio – come SocialEconomy vi ha raccontato – Uber aveva reso nota la volonta di “aprirsi” nella capitale UK anche ai tradizionali taxi offrendo loro la possibilità di utilizzare, gratuitamente per i primi dodici mesi, il proprio sistema. Con questa novità i londinesi possono quindi chiamare il classico black cab londinese attraverso la app Uber pagando attraverso il proprio smartphone, mentre, i tassisti possono incrementare il proprio giro di affari intercettando la domanda di tutti quegli utenti che quando hanno bisogno di spostarsi in città preferiscono Uber al taxi tradizionale

Aggiornamento alle ore 19: UK i taxi londinesi che hanno scelto di usare anche i servizi Uber sono almeno due. 
  

  
 

  

 

Milano, il bike sharing per i bambini pronto a ripartire

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La sensibilità di Milano alla sharing economy non conosce età. Dopo la sperimentazione avviata lo scorso settembre con la prima stazione in Piazza Castello Junior BikeMi, il servizio di bike sharing per bambini, è infatti pronto a partire in via definitiva. A renderlo noto è stato il Comune di Milano attraverso un post sulla propria pagina Facebook. Il servizio di noleggio, come già raccontato da SocialEconomy, sarà attivato nel corso dei prossimi mesi in 20 stazioni del bike sharing, quelle più vicine ai parchi, da Porta Venezia a Parco Sempione. In queste rastrelliere accanto alle bici tradizionali ed elettriche per adulti, saranno posizionate 6 mini bici. In totale saranno 120 i nuovi mezzi, disponibili tutti i giorni dalle 7 all’1 di notte, che potranno essere presi, uno o due, da qualsiasi abbonato BikeMi al costo di 1 euro, per un massimo di 2 ore. Mamme e papà potranno così pedalare in condivisione con i propri bambini. Milano è la prima città italiana ad aver introdotto il servizio di bike sharing per i più piccoli. 

Londra, da oggi con Uber si potranno scegliere anche i tradizionali black cab

  Uber, attraverso un post pubblicato sul proprio blog londinese, ha annunciato che da oggi a Londra i propri utenti, sempre attraverso la propria app, potranno chiamare anche un tradizionale black cab, il celebre taxi inglese. Si proprio cosi, attraverso l’applicazione di Uber sarà dunque possibile scegliere anche il “normalissimo” taxi nero. Nel post Jo Bertram,  General manager di Uber in UK, afferma che “I black cab e Uber possono coesistere” e questa novità annunciata oggi vuole essere un’applicazione concreta.I tassisti tradizionali della capitale UK potranno decidere, infatti, di  connettersi ai propri clienti anche attraverso Uber. Questo servizio che la società californiana ha deciso di mettere a servizio dei tassisti non prevede, per i primi dodici mesi, il pagamento di commissioni. In questo modo i londinesi potranno chiamare un taxi attraverso la app Uber pagando attraverso il proprio smartphone, mentre, i tassisti potranno incrementare il proprio giro di affari intercettando la domanda di tutti quegli utenti che quando hanno bisogno di spostarsi in città preferiscono usare la app Uber. Noi di SocialEconomy speriamo, anche se dubitiamo non poco a dire il vero, che i tassisti londinesi decidano di aprirsi a questa interessante novità che è un esempio concreto di come la tecnologia e l’innovazione possano, attraverso il dialogo, contribuire a migliore il mercato e l’economia e i servizi all’utenza.

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Beyoncé ha scelto una villa Airbnb per trascorrere il weekend del Super Bowl

  

 La rosa dei personaggi celebri che ripone fiducia nella sharing economy continua a aumentare. L’ultimo V.I.P. in ordine cronologico a farlo è stata Beyoncé che per il week end del Super Bowl ha scelto una abitazione su Airbnb. A rivelarlo è stata la stessa cantante che sulla sua pagina Facebook ha postato una fotografia che la ritrae su un divano accompagnata dalla frase “It was a Super weekend Airbnb”. Secondo quanto riportato dal sito USA Mashable la cantante, che è stata protagonista indiscussa dell’half time show dell’evento sportivo statunitense più importante del 2016, ha scelto una villa a Los Haltos Hills con piscina, vista mozzafiato sulla baia di San Francisco e sulla Silicon Valley, SPA e altre amenità. Il costo stando a quanto si può leggere su Airbnb è di US$ 10.000 a notte.