Elezioni in Spagna, Podemos ha raccolto €2,2 milioni con il crowdfuding 

  

Podemos

 
Oggi si celebrano le elezioni politiche in Spagna. Tra i partiti che si stanno sfidando c’è Podemos che a differenza degli altri schieramenti ha fatto ricorso al crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy, per finanziare la propria campagna elettorale. A livello politico i contendenti sono il Partito Popolare PP con Mariano Rajoy, i socialisti del PSOE guidati dall’economista Pedro Sanchez, Podemos di Pablo Iglesias e Ciudadanos di Alberto Rivera. Come SocialEconomy vi aveva raccontato qualche mese fa questa strada del finanziamento collettivo era stata già seguita per le elezioni in Andalusia. Per le elezioni politiche nazionali Podemos, partito capeggiato da Pablo Iglesias, ha raccolto complessivamente 2,2 milioni di Euro con la formula del microcredito, un modello di crowdfunding conosciuto come crowdlending o social lending, che permette di realizzare un progetto grazie ai prestiti del popolo del web. Le ragioni che hanno spinto Podemos a utilizzare questa forma di finanziamento sono l’indipendenza (da chiunque e quindi anche dalle banche), l’innovazione e la trasparenza. Il buon esito della scelta di rivolgersi al web, l’obiettivo prefissato di raccolta dichiarato da Segundo González Garcia -responsabile finanza di Podemos – in un articolo de L’Espanol era di 2 milioni di euro, è confermato anche dal superamento di 1 milione di Like della pagina Facebook del movimento politico. 

Ecco le 16 società che per Credit Suisse potrebbero beneficiare del boom della sharing economy

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La sharing economy sta certamente influenzando e modificando le abitudini dei consumatori di larga parte del mondo e conseguenzialmente sta attranedo l’interesse di parecchi investitori. In un report del 18 settembre, Credit Suisse ha analizzato, con il lavoro degli analisti Eugene Klerk, Richard Kerseley e Marcello Prato, questo fenomeno fornendo una panoramica dei settori che a loro avviso sono suscettibili di essere colpiti dall’ulteriore espansione dell’economia della condivisione. Gli analisti hanno preso in esame i settori, sotto-settori e le imprese che sono altamente esposte al concetto di condivisione e quelle che possono avere un’esposizione parziale al fenomeno. I settori individuati inizialmente dalla ricerca di Credit Suisse sono quelli del Transport, Travel & Leisure, Business service, Financial e quelli non classificati ma con aderenze al tema della condivisione. Successivamente sono stati individuati i sotto-settori più promettenti: Auto, Insurance, Bicycle, Hotel, Logistic, Recruitment, Office sharing, P2P lending, Pre-owned good e Social media. Infine, per ogni subsector sono state individuate le società quotate in borsa che potrebbero beneficiare del trend positivo della sharing economy.

Ecco l’elenco delle sedici aziende su cui Credit Suisse si aspetta di vedere un effetto positivo dall’aumento del business condiviso: Auto: Avis Budget, Axa e Hertz; Bycicle: JC Decaux e Shimano; Hotel: HomeAway e TripAdvisor; Logistic: Amazon.com; Recruitment: Linkedin; Office sharing: Regus; P2P Lending: LendingClub e Visa; Pre owned good: EBay e MercadoLibre; Social media: Facebook e Yelp.

Nel report vengono spiegate anche le motivazioni che hanno spinto gli analisti della banca svizzera a includere queste società tra quelle che potrebbero risentire positivamente dell’effetto sharing economy. Avis Budget e Hertz potrebbero beneficiare del maggiore utilizzo del car sharing, mentre, Axa potrebbe subire un positivo effetto del fatto che società come Uber potrebbero volere una polizza globale per i propri veicoli. L’espansione del bike sharing potrebbe, invece, portare benefici a JC Decaux in quanto “uno dei più grandi operatori a livello mondiale” e Shimano che da produttore di componenti per bici potrebbe ricevere un beneficio indiretto. Per quanto riguarda il settore Hotel ricadute positive potrebbero esserci su HomeAway e su TripAdvisor che secondo gli analisti potrebbe “ampliare la propria offerta alla condivisione di alloggi”. Per il settore della logistica Amazon.com potrebbe avre un‘espansione nei delivery service e nella  proposta di beni di seconda mano. Per quanto attiene i servizi a supporto del business Linkedin potrebbe avere benefici dal P2P staffing mentre Regus ne potrebbe avere per via della domanda di spazi di lavoro in condivisione. Per il settore finanziario le attenzioni positive si concentrano su LendingClub e Visa come sistemi alternativi ai tradizionali per ottenere finanza. Su EBay e MercadoLibre si scrive che entrambe le aziende potrebbero beneficiare della crescita della condivisione (e vendita) di merci di seconda mano. Infine, Facebook e Yelp possono trarre beneficio dal fatto che le società della sharing economy utilizzano i social media per sviluppare e espandere la propria offerta.