Da oggi con Tinaba fai il pieno nelle stazioni IP Matic

Tinaba, l’ecosistema digitale ideato e fondato da Matteo Arpe  che consente trasferimenti di denaro, pagamenti/gestione delle spese quotidiane e la realizzazione di progetti in modalità crowdfunding, la raccolta fondi dell’era della sharing economy, ha annunciato che da oggi è possibile pagare il pieno carburante con il proprio smartphone presso le stazioni di servizio self-service IP MATIC del Gruppo api abilitate. In queste stazioni basterà selezionare l’importo, scegliere la pompa di benzina libera e pagare con Tinaba dal proprio smartphone senza costi di commissione.  Ogni 100 euro di rifornimento si otterrà un rimborso di 10 euro. inoltre, grazie alle funzioni di Tinaba sarà possibile creare una cassa comune per dividere il conto con i compagni di viaggio, sempre senza costi aggiuntivi.  Tinaba è la startup  interamente controllata da Sator che in Italia opera in esclusiva con Banca Profilo.

Ancora una volta lo sciopero dei taxi provoca l’impennata dei download della app di Uber


Delle reazioni dei consumatori davanti allo sciopero dei taxi abbiamo scritto più volte in passato e da ultimo il 19 febbraio 2017 con il nostro scoop – ripreso da vari media (tra cui Repubblica che ha pubblicato, qualche giorno dopo il nostro post, la notizia nella propria homepage) – in occasione della serrata delle auto gialle di vari giorni per protestare contro un emendamento al Milleproroghe. Oggi torniamo sull’argomento per analizzare lo sciopero in tutta Italia dei taxi driver di giovedì 23 marzo 2017. Scorrendo i dati dei download delle app tramite Appannie, una delle società specializzate in materia di applicazioni su smartphone, arriva la conferma che lo sciopero dei taxi porta a un innalzamento del numero dei download della app di Uber da iPhone. Come si evince dai grafici (visibili in questo nostro post), infatti, l’app della celebre società usa della sharing economy è salita in modo considerevole nella classifica delle app iOS scaricate nel nostro paese. Alla mezzanotte di giovedì 23 marzo 2017 l’app di Uber era, infatti, alla posizione numero 123 nella classifica generale delle applicazioni più scaricate in Italia e a quella numero 7 nella categoria travel. Dopo 24 ore (quindi con i dati che tengono conto dello sciopero nazionale proclamato dai taxi nella giornata di giovedì 24 marzo) l’app del player del ride sharing è balzata al ventitreesimo posto nella classifica generale e al secondo posto tra le app travel. Il dato obbliga a nostro giudizio ha una riflessione: nei settori impattati dalla sharing economy hanno ancora senso gli scioperi generali? Non gioverebbe di più il dialogo tra operatori dell’economia condivisa e le rappresentanze sindacali degli omologhi ervizi della old economy? Noi di SocialEconomy nel nostro piccolo crediamo che lo sviluppo digitale del Paese non può avvenire dalla rottamazione dei vecchi servizi ma attraverso un tavolo comune in cui siano rappresentati gli interessi delle due categorie. 

Andamento della App di Uber su smartphone iOS nel corso degli ultimi sette giorni – fonte Appannie

Andamento della App di Uber su smartphone iOS nel corso degli ultimi sette giorni – fonte Appannie

Tinaba sigla accordo con il Gruppo api/IP: il pieno di carburante si paga con lo smartphone

 

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Tinaba, il nuovo ecosistema digitale che consente trasferimenti di denaro, pagamenti e gestione delle spese quotidiane, e il Gruppo api, proprietario del marchio IP con oltre 3000 distributori in tutta Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che consentirà di pagare il rifornimento di carburante tramite smartphone presso la rete SELF di proprietà del Gruppo. L’accordo diverrà operativo nella primavera 2017 in modo progressivo all’interno delle 400 stazioni di servizio SELF del Gruppo api su tutto il territorio nazionale, dove sarà possibile effettuare l’acquisto di carburante senza utilizzare contanti e senza doversi recare alla cassa. Il tutto senza alcun tipo di commissione sia per l’utente Tinaba sia per il Gruppo api.  Le parti lavoreranno perché futuro l’accordo sia esteso alle altre stazioni di rifornimento del Gruppo api e agli altri prodotti acquistabili negli shop connessi alle stazioni. “Siamo molto soddisfatti di aver sottoscritto con il Gruppo api il primo accordo Tinaba di carattere nazionale”, ha dichiarato il Presidente Matteo Arpe, “Sia per il prestigio e la storia dell’azienda  sia perché è la chiara dimostrazione del forte interesse esistente anche in Italia sul tema del fintech. Per il futuro stiamo lavorando all’ulteriore implementazione delle funzionalità di Tinaba e ad altre importanti intese commerciali che contiamo di annunciare nei prossimi mesi”. “Quello dei pagamenti digitali è un passo decisivo per la rete di distribuzione carburanti” ha commentato il presidente del Gruppo api, Ugo Brachetti Peretti. “Non solo perché permette una esperienza di acquisto molto più semplice e immediata, ma perché abilita numerose altre opportunità: sconti, fidelizzazione, offerte. L’accordo con Tinaba è un passo importante per offrire un servizio eccellente ai nostri clienti”. Tinaba, che è molto di più di un digital wallet, consente anche di realizzare progetti (una sorta di crowdfunding, la raccolta fondi dell’era della sharing economy) di di tipo personale, come una festa con gli amici, o lanciare progetti pubblici come ad esempio una raccolta fondi per la cura dei giardini del proprio quartiere.La forza di Tinaba, uno dei massimi attori del fintech, è rappresentata dalla semplicità e dal fatto di essere totalmente gratuita per tutti e per sempre. Anche un solo centesimo può essere trasferito senza alcun tipo di commissione, né per chi lo invia né per chi lo riceve. Tinaba può essere scaricata dall’AppStore o da Google Play.

Sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd arriva Scuter, la prima startup della mobilità sostenibile

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Foto Scuter

La mobilità sostenibile coniugata con la sharing economy è il nuovo settore che tocca Mamacrowd, la piattaforma di equity crowdfunding di SiamoSoci. A utilizzare il portale alla ricerca di nuovi soci, infatti, è Scuter, la startup che ha ideato un veicolo intelligente pensato in ottica sharing per rivoluzionare la mobilità urbana. Il team, già esperto nel settore automotive, è guidato da Gianmarco Carnovale, imprenditore seriale, startup mentor e presidente di Roma Startup. Scuter è un veicolo elettrico coperto da brevetti, pensato per essere utilizzato a noleggio e parcheggiato ovunque, e pagato per il solo tempo di utilizzo. A caratterizzarlo è la propria la sua natura “ibrida”. Scuter si presenta come uno scooter, ma grazie alla cintura di sicurezza, alla struttura protettiva e alle tre ruote, può essere utilizzato senza casco, mantenendo il guidatore al sicuro sia in caso di incidente che di maltempo, e con qualsiasi patente di guida. L’altra rivoluzione risiede nella piattaforma sempre connessa al cloud tramite rete 3G, che si interfaccia con lo smartphone dell’utente per la gestione dei servizi, come l’indicare percorsi alternativi al traffico e la segnalazione del cambiamenti dei segnali stradali. Il team di Scuter è ora alla ricerca di 150 mila euro per sviluppare il proprio servizio B2B, attraverso flotte aziendali. I primi potenziali clienti saranno quindi aziende che hanno collaboratori che si muovono, come i servizi di delivery. In questo modo queste società potranno fornire ai propri dipendenti un mezzo che presenta diversi vantaggi: riduzione dei tempi di spostamento, possibilità di circolazione nelle ZTL, facilità di guida, il tutto a costi convenienti. L’obiettivo è partire dalla città di Roma per poi espandersi in Europa. Il processo di investimento in Scuter è semplice: è sufficiente registrarsi sul sito Mamacrowd.com, nella pagina “progetti” scegliere il profilo di Scuter (in cui è possibile trovarne le informazioni più importanti e visionare i documenti, come il business plan) e scegliere quanto investire. Dal momento che Scuter è una startup innovativa l’investimento dà diritto a detrazioni fiscali al 30%, sia per persone fisiche che giuridiche.  Al momento mamacrowd ha attive altre campagne di crowdfunding. Ad alcune settimane dall’apertura delle campagne, questa la situazione delle startup che cercano nuovi soci: Parterre: la startup che si occupa di TV interattiva, ha raccolto oltre 80 mila euro attraverso il crowdfunding. Gromia: la piattaforma che intende disintermediare il settore immobiliare, sulla piattaforma finora ha trovato 17 nuovi soci. PerFrutto: il progetto nata da un gruppo di docenti dell’Università di Bologna e che opera nel settore della frutticoltura di precisione ha raggiunto il 71% della campagna di crowdfunding. Felfil: nata sui banchi del Politecnico di Torino, la startup che ha creato un estrusore di per stampanti 3D ha oltrepassato in meno di un mese la metà della raccolta. Mamacrowd: Mamacrowd è la piattaforma di equity crowdfunding nata dall’esperienza di SiamoSoci, leader italiano per l’avvicinamento degli investitori al mondo del non quotato. Sulla piattaforma, certificata Consob, è possibile investire nelle migliori startup e PMI innovative italiane completamente online.

Dal crowdfunding agli store: arriva Sospendo, il supporto “a mani libere” per smartphone e tablet firmato Tucano

 

Dopo il successo ottenuto sulle piattaforme di crowdfunding Kickstarter e Indiegogo è da pochissimi giorni arrivato sul mercato Sospendo, il rivoluzionario supporto per tutti i modelli di smartphone e tablet fino a 10 pollici. La particolarità di Sospendo risiede nel fatto che il supporto può essere sia indossato al collo (cosi da consentire di poter fare ad esempio una video call senza dover sorreggere lo smartphone) sia appoggiato su un qualunque piano potendo, quindi, interagire con il proprio dispositivo “a mani libere”. Sospendo è firmato Tucano, il celebre brand che produce e commercializza borse, custodie, folder e accessori per la protezione dei device prettamente per i nomadi contemporanei. Sospendo per le sue caratteristiche, tra cui il suo essere ergonomico, può essere utilizzato in diversi frangenti come ad esempio durante una corsa su un tapis roulant o in caso di disabilità. Sospendo ha un costo di 59,90€. Sospendo, creato da Max Mellano, Giovanni Vella e Enrica Vagliani Gray, con le campagne di crowdfunding su Kickstarter e Indiegogo hanno raccolto complessivamente poco meno di 100 mila Euro.

 

 

 

Twinkly, prosegue con successo su Kickstarter il crowdfunding per illuminare l’ albero di Natale 4.0


È partita da qualche giorno su Kickstarter la campagna di crowdfunding, il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy, di Twinkly, le luci smart per l’albero di Natale create dalla startup tricolore Ledworks. La caratteristica principale di queste lucine natalizie è che è possibile controllarle anche a distanza tramite smartphone. Obiettivo dei promotori è raccogliere entro novembre 50 mila euro per poter avviare così la produzione e la distribuzione del prodotto entro il Natale 2016. Al momento al raggiungimento dell’obiettivo mancano poco più di 15 mila Euro. La particolarità di Twinkly non è però semplicemente quella di essere delle luci controllabili da remoto tramite connessione Wi-Fi, da smartphone o tablet, infatti, queste lucine di nuova concezione sono in grado di poter dar vita a dei veri e propri giochi e coreografie luminose configurabili da dispositivi mobile. Con Twinkly, infatti, ogni singolo led, indirizzabile e a lente diffus,  può essere controllato è regolato con la massima precisione. Tramite L’app, Ios o Android,di Twinkly con un tap si possono sfogliare gli effetti disponibili, scaricarne di nuovi o personalizzarli per poi riprodurli immediatamente sull’albero. I fondatori di Ledworks non hanno tralasciato la componente social: gli utenti potranno condividere sui social network una GIF animata raffigurante la propria coreografia luminosa creata. Per poter aderire al crowdfunding, che già dopo la prima settimana ha raccolto più del 50% dell’obiettiv, c’è tempo fino al 4 novembre. Tra le opzioni offerte dai fondatori tramite Kickstarter c’è anche il rewards crowdfunding che da la possibilità a 52 euro di ricevere entro il Natale 2016 uno dei primi Twinkly così da poter essere i primi a sfoggiare il primo albero di Natale smart. 

Twinkly http://www.twinkly.com/

Video https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=xVId48QHEUo

Internet of things, Airbnb acquisisce la russa Lapka

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Airbnb si lancia nel mercato dell’internet delle cose? La domanda è lecita dopo l’acquisizione da parte del leader dell’home sharing della startup russa Lapka. Lapka è uno studio di design che realizza oggetti con all’interno sensori in grado di interconnetersi con altri dispositivi. Tra gli ultimi prodotti presentati al mercato dalla società russa si segnalano l’etilometro BAM che misura tramite il respiro il tasso di alcolemia che viene poi analizzato attraverso uno smartphone, e  sette concept di sensori (in grado di misurare qualità dell’aria, battito cardiaco, radiazioni e tasso di glucosio nel sangue) per Project Ara, un progetto – nel quale è coinvolto anche Google – di smartphone modulare. Airbnb, come si legge nell’articolo pubblicato da Wired , ha motivato l’acquisizione con il fatto di voler portare al proprio interno gli straordinari talenti di Lapka. La società russa guidata dal CEO Vadik Marmeladov, nel commentare il deal si è detta, invece, molto entusiasta di entrare a far parte di Airbnb.

Airbnb e Optus insieme per abbattere in viaggio i costi del roaming dati

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Se esistessero ancora, le cabine telefoniche sarebbero certamente un esempio di sharing economy. Adesso, nell’epoca in cui le connessioni da mobile hanno superato quelle da desktop, un operatore TLC e uno dei principali operatori dell’economia condivisa provano a condividere la strada per incrementare i rispettivi business. Succede in Australia dove Optus, l’operatore aussie di telefonia, ha annunciato di aver siglato una partnership con Airbnb. L’accordo, finalizzato a facilitare in termini tariffari la connessione da smartphone o tablet dei viaggiatori che scelgono un alloggio Airbnb, consentirà ai clienti dell’operatore australiano di ridurre i costi di roaming e così da poter navigare lontani dal proprio Paese da dispositivi mobili con maggiore tranquillità. L’offerta, valida soltanto per i residenti in Australia, dà, infatti, la possibilità ai clienti Optus, nuovi sulla piattaforma di home sharing, di richiedere gratuitamente, dopo aver effettuato una prenotazione (fuori dalla terra dei canguri) su Airbnb, una SIM prepagata di $30AUD da utilizzare al momento del viaggio per navigare in roaming internazionale. Per poter ricevere la SIM sarà necessario completare (compreso l’ok da parte dell’host Airbnb) la prenotazione entro il 31 dicembre 2015.
Inoltre, i clienti della compagnia telefonica, nuovi su Airbnb, riceveranno un voucher di $50AUD da spendere sul sito della società californiana per una prenotazione superiore a $100AUD. Rohan Ganeson, Manager Director Customer di Optus, nel commentare l’intesa ha affermato che: “Fornire ai viaggiatori un po’di credito extra prima di decollare darà loro una cosa in meno di cui preoccuparsi. Il viaggio è così eccitante ma districarsi tra i piani tariffari all’estero può essere un’esperienza frustrante. Abbiamo collaborato con Airbnb per abbattere questa barriera e aiutare i viaggiatori a sentirsi come un local, non appena si atterra”. Sam McDonagh, General Manager di Airbnb ha dichiarato: “Questa notizia sarà un bonus di benvenuto agli australiani.
Questa favolosa partnership permetterà clienti Optus e Airbnb di atterrare in piedi non appena mettono piede in qualsiasi parte del mondo”.
Le due società, inoltre, hanno annunciato () che seguiranno nei prossimi mesi altre iniziative nell’ambito della partnership siglata.