Gli italiani battono francesi e spagnoli nella vendita online di oggetti usati. La sharing economy spinge uno stile di vita maggiormente sostenibile 


Gli italiani sono i più bravi nel guadagnare dalle vendite online di oggetti che non usano più, rivela una ricerca internazionale condotta da Ipsos per eBay. Nel 2016, benché abbiano sfruttato quest’opportunità meno di spagnoli e francesi, gli italiani sono però riusciti a ricavarne più denaro: 135 euro in media contro i 124 euro degli Spagnoli e 110 euro dei Francesi. Nonostante riescano a trarne maggior profitto, gli italiani rimangono ancora un po’ in ritardo in termini di vendite online – solo il 35% degli intervistati ha dichiarato, infatti, di aver già utilizzato piattaforme online per vendere gli oggetti inutilizzati (contro il 44% degli intervistati in Spagna e il 57% in Francia), ma sono intenzionati a recuperare lo svantaggio. Il 45% degli italiani si mostra volentieroso a ricorrere all’online per la vendita dei propri beni usati in futuro e ben il 50% afferma che venderà di più attraverso canali online. E’ dunque arrivato il momento per gli italiani di vendere di più attraverso il canale digital non solo per monetizzare ma anche per dare agli oggetti non utilizzati una seconda vita: evitare gli sprechi, adottare uno stile di vita più sostenibile e partecipare in modo attivo alla sharing economy. L’idea di possedere gli oggetti per sempre o per un lungo periodo assume sempre meno importanza, questa tendenza è confermatada 6 intervistati su 10 in tutti i paesi.  Sono tre gli aspetti fondamentali a cui prestano attenzione gli italiani nella scelta del sito dove vendere gli oggetti di seconda mano: la sicurezza dei pagamenti (51%), la facilità di utilizzo (43%) e la popularità del sito (39%). La sicurezza dei pagamenti assume una maggiore importanza (62%) soprattutto tra le persone interessate a vendere in futuro. Un altro aspetto che emerge dalla ricerca è la tendenza sociale: sempre più persone credono in questa nuova economia di condivisione, affidandosi all’online e in particolare ad eBay, per rivendere e comprare beni. A spingere a questo comportamento non è solo il fattore economico, che pesa comunque per il 50% degli intervistati, ma incide molto anche la propensione a seguire uno stile di vita più sostenibile che si realizza attraverso l’utilizzo “temporaneo” degli oggetti o la condivisione, tipica della sharing economy. La ricerca di Ipsos per eBay rivela che l’80% degli intervistati nei tre Paesi analizzati è coinvolto in almeno una pratica di economia partecipativa. “eBay è un motore della sharing economy e da oltre 21 anni connette milioni di venditori – professionali e non – e acquirenti in tutto il mondo, dando grande rilevanza al ruolo delle persone e creando innumerevoli opportunità per tutti” – spiega Iryna Pavlova Responsabile comunicazione di eBay in Italia – “eBay è stata la prima piattaforma online a creare questo modello di business che negli anni si è evoluto”. L’attitudine alla condivisione è una caratteristica radicata tra gli utenti di eBay: la ricerca Ipsos mostra che tendono a partecipare a più attività collaborative rispetto alla media e agli utilizzatori di alte piattaforme online. i”Il 52% degli “eBayer” italiani ha provato il baratto (contro il 44% degli utilizzatori di altri siti e il 23% della media nazionale) e il 46% ha alloggiato in case altrui (28% di media nazionale). Dalla ricerca emerge, inoltre, che tra i venditori italiani a ricavare più denaro dalle vendite online sono i 35-44enni: 164 euro di media contro i 99 euro degli under 24. In Francia i numeri 1 sono i 25-34enni con 133 euro di media contro i 93 euro degli under 24. In Spagna, invece, le differenze più significative sono quelle geografiche: gli abitanti delle regioni centrali ricavano dalle vendite online mediamente 195 euro contro gli 88 euro di quelli che vivono nel nord-ovest.Ma la situazione è in forte evoluzione perché sono soprattutto i giovani a dirsi disposti a utilizzare il web per vendere qualsiasi tipo di bene: lo dichiara l’84% degli under 35enni contro il 70% degli over 60.   Sono tre le motivazioni principali rilevate a livello internazionale dalla ricerca che stanno alla base del decluttering: ragioni pratiche (problemi di spazio), ragioni economiche (guadagno) e facilità (consumatore al centro). Ma ogni Paese ha le sue peculiarità: per i Francesi è decisivo evitare gli sprechi e dare una nuova possibilità di utilizzo degli oggetti, per gli spagnoli è importante partecipare a un nuovo modello di società, mentre per gli Italiani è prioritario sgombrare la propria casa dagli oggetti inutilizzati.
 

MoBike: il bike sharing di Genova vuole continuare a espandersi 


MoBike, il sistema di bike sharing per la città di Genova che prevede una serie di stazioni poste nelle vicinanze dei principali punti di interesse della città, pensa a espandersi. Come riportato nelle scorse ore da AdnKronos, il Comune del capoluogo ligure sta, infatti, pensando di installare nuove biciclette, aprire sette nuovi cicloparcheggi e introdurre un sistema per favorire l’accesso al servizio per i turisti. Le novità confermano il grande interesse per la sharing economy è in particolare per i servizi di mobilità condivisa da parte delle grandi città. MoBike, che fa parte della rete Bici in Città che consente di visualizzare in tempo reale le biciclette disponibili tramite app Google Play e iOS, a tredici anni dalla sua nascita continua a riscuotere successo nei cittadini genovesi e conta oggi di 9 stazioni e circa 60 mezzi a due ruote. 

Disintermediazione e sharing economy al centro del nuovo libro edito da Carocci Editore 

Foto Carocci Editore


La disintermediazione e la sharing economy sono i temi al centro del nuovo libro di Paola Stringa, contributing editor a Il Sole 24 Ore. Il testo edito da Carocci Editore nella collana Le Bussole analizza le nuove tecnologie che consentono oggi di accedere a un gran numero di beni e servizi con semplicità e immediatezza, generando disintermediazione” sociale e di consumo, producendo, quindi, radicali cambiamenti nella società. Il libro esplora i meccanismi economici e culturali che hanno portato alla trasformazione di tante filiere, alla delegittimazione o alla scomparsa dei mediatori che le presidiavano e osserva, per contro, l’emergere di nuove relazioni basate sulla fiducia e sull’inclusione a partire dai paradigmi della sharing economy. Interessante anche l’osservazione su come nella società attuale sulle spinte di questa “rivoluzione” si stiano sovvertendo le tradizionali gerarchie e la contestuale nascita di diversi “reintermediatori” e di contenitori con approcci organizzativi sempre più bottom-up.

Scheda libro

Paola Stringa
TITOLO: Che cos’è la disintermediazione

AUTORE: Paola Stringa

EDIZIONE: 2017

COLLANA: Bussole (540)

PREZZO: € 12

PAGINE: 144

ISBN: 9788843086375

Airbnb mette in palio una notte all’interno della fabbrica della Guinness a Dublino 

Foto Airbnb


Torna il concorso di Airbnb #NightAt. Questa volta la società leader dell’home sharing mette in palio una notte per due persone nell’emblematica fabbrica della Guinness situata nel cuore di Dublino. Il vincitore, oltre alla notte in un letto collocato sotto una cupola che consente di godere una vista su Dublino a 360 gradi, vincerà anche un giro VIP del birrificio e della Guinness Storehousee e un’esclusiva cena servita al Gravity Bar. L’avventura del fortunato inizierà a Thomas Street, in quella che era la residenza di Arthur Guinness e comprenderà anche la possibilità di imparare a spillare una pinta di birra. Dopo la notte trascorsa sotto la cupola a vetri, considerato uno dei posti più esclusivi di Dublino per via del panorama,  il mattino seguente il vincitore del concorso indetto del colosso della sharing economy potrà assistere alla lezione del maestro birraio Peter Simpson sulle tecniche base della birrificazione, e scoprire quali sono gli ingredienti necessari per produrre la birra e il tocco segreto che rende unica la Guinness. Per partecipare al concorso non occorre effettuare nessuno acquisto ma basta (per coloro che hanno più di 21 anni) cliccare sul link e inviare la propria candidatura in pochissimi step. Buona fortuna. https://www.airbnb.it/night-at/guinnessstorehouse. Con questa iniziativa Airbnb ritorna così a riproporre il concorso #NightAt  che ha già riscosso tantl successo in passato con le notti esclusive tra cui quelle allo stadio di SanSiro di Milano post concerto di Jovanotti, oppure all’interno di un acquario in mezzo agli squali, o ancora in cima al trampolino olimpico del salto, dentro le catacombe di Parigi, all’interno della casa dei Chicago Bulls, nella casa fluttuante sul Tamigi a Londra o dentro il mitico stadio Maracanà di Rio. 

Foto Airbnb

Il car sharing cresce in tutta Italia con una media del 35%. Negli ultimi sei mesi gli italiani hanno trascorso 1,8 milioni di ore nelle auto condivise

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5.030 veicoli, 4.265.000 di prenotazioni, 1.800.000 ore di noleggio, circa 30.000.000 di km percorsi e una crescita del 35% negli ultimi sei mesi. È questa la fotografia sull’uso del car sharing, una delle forme di sharing economy che più sta avendo successo, in Italia scattata da URBI, l’app che aggrega i principali sistemi di mobilità urbana e condivisa in Italia. I dati sono stati presentati oggi nel corso del convegno “Smart Mobility in Smart Cities” che si è svolto presso l’Università degli Studi di Milano. Secondo lo studio realizzato da URBI, la mobilità condivisa sta crescendo in tutta Italia con un trend positivo costante che ha consentito di percorrere 30.000.000 di km in appena 6 mesi. Sotto la lente di ingrandimento le città di Milano, Torino, Firenze e Roma e i servizi offerti da Car2go, Enjoy, Share‘n go, DriveNow e ZigZag. In tutti e quattro i capoluoghi il numero di viaggi in car sharing ha avuto un tasso di crescita regolare giungendo, nel caso di Torino, a guadagnare addirittura 54 punti percentuali. Seguono Milano, con un aumento del 41%, Roma con il 20% e Firenze con il 10%. Nel complesso si può parlare di un aumento medio del 35%. Non in tutte le città l’aumento dei viaggi è stato determinato da una maggior disponibilità di vetture. Se infatti nel caso di Milano (+49% di veicoli) e Roma (+23%), l’ingrandimento delle flotte degli ultimi mesi è stato senz’altro di incentivo, le città di Torino e Firenze raccontano una storia differente.  “A Torino e Firenze, il numero di veicoli, invece di aumentare, è diminuito negli ultimi 6 mesi rispettivamente dell’8% e del 12%. Eppure questo non ha fermato i cittadini che sempre di più scelgono di usare i servizi di mobilità condivisa”, dichiara Emiliano Saurin, founder di URBI. “Il fatto che Torino abbia avuto il maggior incremento di viaggi in car sharing in Italia dimostra che questi sistemi, anche in mancanza di grandi flotte, sono sempre più importanti nella vita quotidiana delle persone e che, anche grazie a URBI, sono sempre più alla portata di tutti”. Allo stato attuale, le flotte di car sharing in Italia contano 5.030 veicoli di cui 2.386 a Milano, 1.570 a Roma, 610 a Torino e 464 a Firenze. L’utilizzatore medio dei sistemi di sharing mobility è maschio, ha tra i 25 e i 34 anni. Secondo i dati raccolti da URBI sui suoi utenti, il 75% è uomo e il 25% è donna. Per quanto riguarda le età, il 34% ha tra i 24 e i 35 anni, mentre il 25% si colloca nella fascia di età 35-44 anni; il 15,5% ha 18-24 anni, il 15% tra i 45 e i 54 anni. Chiudono il 14% degli utenti di età compresa tra i 55 e i 64 anni e un 7% degli over 65.  Stando allo studio di URBI, i noleggi dei veicoli car sharing durano in media 25 minuti in Italia. A Milano si registrano ogni giorno complessivamente 5.415 ore di noleggio, con una media di 2,7 ore di noleggio per ciascun veicolo. Segue Roma, con un totale giornaliero di 2.551 ore e una media di 1,9 ore a macchina. A Torino si totalizzano invece 1.123 ore di noleggio giornaliero, con una media di 1,8 a vettura. Chiude Firenze con 639 ore totali e una media di 1,3 a veicolo. In totale le ore di noleggio sono state 1.800.000. Mediamente, nel corso di una giornata, a Milano si effettuano 12.750 noleggi, a Roma 5.741, a Torino 3.458 e a Firenze 1.608, con picchi di utilizzo nelle giornate di venerdì e sabato. Analizzando invece la media settimanale dell’uso del car sharing nella città di Milano, risulta che la fascia oraria in cui girano più vetture condivise è quella compresa tra le 18 e le 20 (13,1%). Tra le 10 e le 12, (così come tra le 12 e le 14 e tra le 14 e le 16) la percentuale di utilizzo è pari al 10%, che sale fino al 12,6% tra le 16 e le 18.  Alta anche la percentuale di chi dopo le ore 22 preferisce il car sharing ai bus notturni (8,4%). 

Con Lyft Premier in 19 città USA il ride sharing diventa a 5 stelle 

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Lyft, l’operatore di ride sharing e principale competitor di Uber, ha annunciato di aver esteso la lista delle città in cui è disponibile il servizio Premier, il segmento di lusso di Lyft nato per soddisfare i bisogni di chi necessità di una autovettura a cinque stelle. Le auto che fanno parte di Lyft Premier sono SUV come la serie 5 BMW, Audi A6, Lexus ES, o Cadillac Escalade. Le città in cui è attivo il servizio lusso di Lyft sono diciannove ma il numero è destinato a aumentare ulteriormente: Atlanta, Baltimore, Boston, Chicago, Dallas, Denver, Las Vegas, Los Angeles, Miami, New Jersey, New York City, Orange County, Philadelphia, Phoenix, San Diego, San Francisco, Seattle, Silicon Valley, e Washington, D.C. La scelta di estendere il numero delle città in cui è possibile richiedere una auto Premier dimostra come i servizi della sharing economy siano sempre più attenti al segmento di clientela business

 

 

Share’ngo, Fastweb e AMAT insieme per rilevare l’inquinamento ambientale e acustico in mobilità 


Una flotta di auto elettriche in car sharing che complessivamente percorre 35 mila chilometri al giorno in una città come Milano e trasmette fino a 0,25 terabyte di dati di controllo ambientale all’ora: non è fantascienza, ma l’obiettivo del progetto Ecowatch-Intelligent Seed, presentato in anteprima europea da Share’ngo, Fastweb e AMAT (Agenzia per la Mobilità, l’Ambiente e il Territorio di Milano).  Il progetto è il primo atto del programma internazionale Intelligent Seed di Share’ngo che prenderà avvio, in fase sperimentale, dal 1° maggio 2017, con la dislocazione delle prime otto auto SHARE’NGO, uno dei player italiani della sharing economy, (in una speciale livrea verde) dotate dei dispositivi elettronici necessari per rilevare in mobilità:inquinamento ambientale, temperatura e umidità dell’aria; inquinamento acustico e campi elettromagnetici. I dati saranno analizzati da AMAT che lavorerà con Share’ngo e Fastweb alla progettazione e alla sperimentazione di nuove forme di rilevazione, trasmissione, aggregazione e presentazione di informazioni ai cittadini, a protezione della salute e per favorire l’educazione collettiva ai comportamenti volti alla riduzione degli inquinanti, del traffico e del rumore.  Le auto Share’go Ecowatch saranno powered by Fastweb, che fornisce tutti i servizi di connettività che consentono la trasmissione dei dati in tempo reale e che in futuro trasformerà le auto in punti Wi-Fi. Saranno dotate di tecnologie di monitoring ambientale NUVAP che, in partnership con Telcomms, ha sviluppato e testato l’utilizzazione in mobilità di Nuvap N1, il primo dispositivo al mondo compatto in grado di rilevare fino a 24 diversi parametri ambientali, tra cui l’inquinamento acustico, l’inquinamento dell’aria (monossido di carbonio, e polveri sottili), la qualità dell’aria (H2, LPG, Alcohol, NH3, Etanolo, Toluene), la temperatura e l’umidità. Non solo Milano. Il programma Intelligent Seed prevede, entro il 2017, l’avvio di progetti simili anche ad Amsterdam in Olanda (dove Share’ngo avvierà il servizio di car sharing) e a Ningbo in Cina, con la valorizzazione dei dati raccolti dai veicoli Share’ngo in ambiti critici per la qualità della vita in città, come la sicurezza (telesorveglianza in mobilità), il controllo dei parametri ambientali, la diffusione di info-traffico, il marketing di prossimità e la navigazione a realtà aumentata.”Si fa un gran parlare di Internet delle cose e di connected car”, ha dichiarato Emiliano Niccolai, Amministratore Delegato di CS Group SpA – Share’ngo, “e questo progetto invita a considerare che le rivoluzioni di questi mondi nuovi sono già qui, con benefici immediati e immediatamente condivisibili. Basta saper fare rete per scoprire quello che mobilità e connettività possono inventare insieme”. Secondo Maria Berrini, Presidente di AMAT, l’aspetto più importante della sperimentazione “è la trasformazione di dati ambientali sempre più parcellizzati e accurati in informazioni immediatamente utilizzabili da chiunque viva in città, attraverso una pluralità di dispositivi sia personali, come uno smartphone, che territoriali, come i totem nelle metropolitane o i pannelli elettronici che segnano l’ingresso in Area C”. Tutte informazioni, ha continuato Berrini, che aumentano la consapevolezza dei cittadini e quindi stimolano e promuovono “comportamenti che possono migliorare sensibilmente la qualità dell’ambiente urbano, come la riduzione del riscaldamento in casa o la scelta di forme di mobilità sostenibile”. “Fastweb partecipa a questa sperimentazione perché è coerente con la nostra strategia: utilizzare il digitale per migliorare la vita delle persone e delle città”, ha dichiarato Sergio Scalpelli, Direttore delle Relazioni esterne e istituzionali di Fastweb. E ha aggiunto: “In questo progetto l’innovazione è al servizio della qualità dell’ambiente. In futuro inoltre vogliamo creare una rete Wi-Fi cittadina che utilizzi anche le auto come hot spot. È un’applicazione concreta di economia della condivisione che illustra quale può essere il futuro dell’Internet delle cose. E ancora una volta è da Milano che parte l’innovazione”.Vivissimo il grazie e calorosi gli auguri di buon viaggio dell’Assessore a Mobilità e Ambiente del Comune di Milano Marco Granelli, che ha sottolineato l’entusiasmo del Comune nel “promuovere e far parte di un progetto così innovativo”.  Le prime sperimentazioni avverranno in estate a Milano, Firenze e Roma di creazione di mesh network tra auto Share’ngo dotate di connessione Internet a bordo, connessione offerta in logica open Wi-Fi sia a chi guida l’auto che ai cittadini, con una rete aperta e integrabile ad altre reti sia pubbliche che private. Nelle intenzioni di Share’ngo quella di Intelligent Seed diventerà una vera e propria rete mondiale, una enabling platform accessibile e partecipata da cittadini, associazioni, aziende e amministrazioni che abbiano in comune la volontà di diventare IS Cities, promuovere la mobilità elettrica condivisa e progettare insieme il proprio futuro mettendo al primo posto la tutela ambientale, la sostenibilità, la sicurezza e lo sviluppo delle città. Le auto Share’ngo Ecowatch sono dotate di un BBOX/ROUTER con connettività Fastweb 3G, di una videocamera e di N1R di NUVAP, l’unica apparecchiatura compatta sul mercato in grado di rilevare i livelli di 24 diversi parametri di qualità ambientale. Coperta da brevetto internazionale, N1 è un device hi-tech che include il più grande numero di sensori di qualità ambientale mai integrati in un unico dispositivo. 

Con l’app Mytaxi da oggi si può chiamare un taxi anche a Londra 


Dopo la notizia della fusione con Hailo annunciata nel luglio del 2016, MyTaxy, la società innovativa leader nel settore della prenotazione di taxi tramite app, ha annunciato che da oggi i propri servizi sono disponibili anche a Londra e Irlanda. La fusione che ha dato via alla società di taxi più grande d’Europa, aveva fatto tanto parlare nel settore della mobilità urbana in quanto dimostrazione che nell’era della sharing economy le società di taxi per rafforzarsi e competere meglio contro Uber hanno bisogno di fondersi. Da oggi gli utenti Mytaxi d’Italia e di tutta Europa, saranno in grado di richiedere e pagare anche i Black Cab nella capitale inglese con un semplice click. Sono circa 17.000 a Londra e oltre 10.000 in Irlanda i tassisti già iscritti a Mytaxi. Oltre a Londra e Dublino, sono diverse le capitali europee in cui il servizio è disponibile attraverso la stessa app: Roma, Berlino, Madrid, Vienna, Varsavia, Stoccolma e Lisbona. “Da quando abbiamo annunciato la fusione tra Hailo e Mytaxi, abbiamo lavorato senza sosta al lancio di Londra e dell’Irlanda – afferma Andrew Pinnington, CEO di mytaxi – Londra ha, infatti, il mercato taxi più grande e più importante d’Europa. Ecco perché, quello di oggi, è un traguardo memorabile nella storia di Mytaxi e siamo lieti di poter fornire il nostro servizio in oltre 50 città di nove Paesi europei. Con gli ultimi lanci – continua Pinnington – stiamo investendo nello sviluppo e nella crescita della mobilità urbana in Europa: un altro importante passo per affermare Mytaxi come il migliore operatore taxi europeo. Per quest’anno abbiamo, inoltre, programmi di crescita molto ambiziosi e ci stiamo impegnando per raggiungere i nostri obiettivi in modi diversi”.Mytaxi ha, infatti, annunciato l’acquisizione di Taxibeat, l’app per i taxi leader in Grecia, che nei prossimi mesi verrà integrata nella piattaforma Mytaxi. La Grecia sarà, dunque, il decimo Paese europeo nel quale gli utenti potranno richiedere un Mytaxi tramite la popolare app. Fondata nel giugno 2009, Mytaxi è la prima app al mondo a fornire una connessione diretta tra passeggeri e tassisti ed è parte del gruppo automobilistico tedesco Daimler AG

Lo sciopero dei mezzi pubblici provoca il boom del car sharing. Ieri +33% a Roma e +32% a Milano

unnamed (2)La festa della donna di ieri 8 marzo è stata all’insegna degli scioperi dei mezzi pubblici. Per tanti italiani la soluzione più facile ed economica, per evitare di rimanere a piedi o attendere per ore un bus, è  stata il car sharing che ieri ha visto un incremento medio del 27% rispetto a mercoledì 1 marzo e del 24% rispetto al giorno precedente, martedì 7 marzo. A rivelarlo è URBI, l’app che riunisce i principali sistemi di mobilità urbana e condivisa – car, bike, scooter sharing, taxi, Uber e trasporto pubblico – con l’obiettivo di semplificare la fruizione dei servizi di urban mobilityA Roma, dove l’agitazione ha coinvolto bus, tram, metropolitane, ferrovie e linee periferiche, si è registrato l’aumento percentuale più alto: le vetture del car sharing sono state utilizzate dai romani 5.385 volte, il 33% in più rispetto a mercoledì 1 marzo e del 24% rispetto a martedì 7 marzo. A Milano invece boom di prenotazioni, salite fino a 10.101 nell’arco della giornata per i servizi di car sharing. Nonostante Atm di Milano avesse comunicato l’effettivo funzionamento di tutte e 5 le linee della metropolitana, l’aumento è stato pari al 32% rispetto al mercoledì precedente e del 24% rispetto a martedì 7 marzo. Anche l’utilizzo dell’app URBI è cresciuto del 43% durante la giornata di sciopero. Anche a Firenze URBI ha registrato un aumento dell’utilizzo del car sharing del 24% sul mercoledì della scorsa settimana e del 23% su martedì 7 marzo con 1.184 prenotazioni. A Torino la crescita registrata è stata invece del 5% e del 4% con 2.807 prenotazioni.  I dati elaborati da URBI sono stati ottenuti analizzando i servizi offerti da car2go, Enjoy, Share ‘n go, DriveNow e ZigZag nelle città di Roma, Milano, Torino e Firenze, considerando i viaggi compresi tra le 7.00 e le 19.00. I dati di Urbi mostrano, ancora una volta l’utilità dei servizi della sharing economy a vantaggio della mobilità urbana. 

Gli Airbnb Trips arrivano anche a Roma. Dopo Firenze le Esperienze arrivano anche nella Capitale

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Cavalcare alla luce del mattino lungo le mura di Ostia Antica, riscoprendo un cammino dimenticato. Seguire le mani esperte di un artigiano al lavoro su delicati tessuti, e imparare i segreti per confezionare un capo sartoriale secondo la tradizione dei rioni Monti e Trevi, realizzando da soli un oggetto ben più prezioso alla memoria del solito souvenir. Sono alcuni dei nuovi modi di vivere il soggiorno a Roma presentati da Airbnb, il colosso dell’home sharing che ha annunciato il lancio delle sue Esperienze locali . Le prime 10 attività disponibili, che si propongono di aiutare i viaggiatori a scoprire le meraviglie e l’anima della Città Eterna ben oltre i tradizionali circuiti turistici e il solo centro storico, sono da oggi disponibili all’interno di Trips, la nuova sezione della piattaforma  del big della sharing economy Airbnb annunciata lo scorso novembre durante l’Open di Los Angeles che promette di semplificare il rito del viaggio fornendo accesso, attraverso un’unica app, oltre agli alloggi a esperienze indimenticabili e preziosi consigli sulle destinazioni, direttamente dalle persone del luogo.
In questo modo Roma si unisce così a Firenze , unica altra meta italiana,  a Barcellona
e alle oltre 12 iniziali destinazioni iconiche al mondo già presenti nella sezione Esperienze. E’ previsto che nel 2017 il numero di città raggiunte dall’offerta superi le 50: da Amsterdam a Beirut, passando per Buenos Aires, Cartagena, l’Havana, fino a Miami, Osaka, Rio De Janeiro, Shanghai, Tel Aviv e molte altre ancora. “Trips unisce in un unico posto il dove, il cosa e il chi del viaggio. Per i viaggiatori, rappresenta un modo diverso di fare esperienza della città, permettendo loro di immergersi nelle comunità locali. Per le città, invece, è una risorsa per diversificare l’offerta turistica, spostando parte del flusso di turisti fuori dai centri più affollati e permettendo agli abitanti di partecipare alle attività turistiche condividendo le proprie passioni e specialità, beneficiando di qualche entrata extra. Trips è anche un modo per i residenti di scoprire attività diverse o  luogh i nascosti e incontrare nuove persone”, ha spiegato Andrea La Mesa , Global Director of Operations di Airbnb Trips , in Italia per presentare le novità dell’offerta.
Le Esperienze comprendono attività attentamente studiate e guidate da esperti locali – sia che si tratti di una singola attività, come un seminario di spada tenuto da un samurai, sia che si tratti di un’esperienza a immersione totale, articolata su più giorni, come quella dedicata alla scoperta e alla guida di automobili classiche a Malibu. Offrono accesso a luoghi e comunità altrimenti difficili da raggiungere, come nel caso del cacciatore di tartufi in Toscana – una delle più apprezzate a livello internazionale – o dei garage rapper di Londra, senza dimenticare iniziative che consentiranno di dare un contributo sociale alle comunità, partecipando alle attività di volontariato organizzate da associazioni locali.
Dal momento del lancio avvenuto lo scorso Novembre più di 700 host hanno attivato delle Esperienze da prenotare in 14 città. Al momento le città con il più alto numero di Esperienze disponibili sono: Los Angeles (130), Parigi (101) e Tokyo (80). Dal lancio, le esperienze sono state prenotate da viaggiatori di 73 paesi diversi.  In questa prima fase saranno dieci le Esperienze disponibili a Roma. Fra queste:

Wilma – Atelier

Wilma è la storica proprietaria dell’atelier “Le Gallinelle” di Via Panisperna.
Insieme a lei si potrà scoprire come si confeziona un capo di abbigliamento: dal disegno
all’acquisto dei tessuti, fino alla realizzazione del capo vero e proprio con la
macchina da cucire da portare a casa.

Alessia – Horse Riding in Ancient rome

Alessia è una guida equestre affascinata dal connubio tra arte, sport e natura.
Si Potrà fruire della sua guida esperta per un tour a cavallo attraverso la Riserva
Naturale del Litorale Romano, ammirando le bellezze floristiche, faunistiche e
artistiche che si trovano al suo interno.

Antonis – The Insider’s Lens

Antonis è un fotografo di Atene e residente a Roma. Con lui si potrà vedere
Trastevere da una prospettiva non convenzionale  e tornere a casa con degli scatti spettacolari dagli angoli meno noti della città.