Car sharing: DriveNow lancia Drive’n Save. La tariffa scontata subito disponibile anche a Milano su un numero selezionato di BMW e MINI

 

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A partire da ieri 1 marzo 2017 i clienti DriveNow possono usufruire di una nuova e opzione, la tariffa Drive’n Save, grazie alla quale il car sharing tedesco, frutto della joint venture tra il Gruppo BMW e SIXT SE, mette a disposizione alcune selezionate BMW e MINI a una tariffa speciale. Avvantaggiarsi di questa nuova opzione è facilissimo. Una volta collegati all’app mobile di DriveNow sarà sufficiente verificare quali delle auto all’interno della zona operativa verde presentano il simbolo “%” e, una volta individuate, visualizzare tra i dettagli del veicolo il prezzo speciale di noleggio, che varia da 20 a 24 centesimi al minuto per i modelli BMW serie 2 e i3 (94Ah) con Range Extender. Oltre a localizzare le auto sulla mappa, sarà possibile anche impostare il filtro “Solo Drive’n Save” tra le opzioni Offerte Speciali del menù Filtro Auto e godersi cosi una autovettura a prezzo scontato. “DriveNow è un servizio flessibile che anticipa la domanda reale e Drive’n Save è un ulteriore passo avanti in questa direzione”, sottolinea Andrea Leverano, Managing Director di DriveNow Italia. “I nostri fleet manager tengono monitorate tutte le nostre auto in tempo reale e, in questo modo, sono in grado di selezionare le vetture alle quali applicare le diverse offerte: i minuti bonus – nel caso dei veicoli che dalla zona operativa gialla hanno necessità di essere spostati in centro – o la nuova tariffa Drive’n Save. Come avviene nel resto d’Europa, scegliendo queste auto i nostri clienti ottengono un risparmio economico e contribuiscono ad un servizi più efficiente per tutti”.Il car sharing DriveNow conta su un un parco vetture di oltre 5.000 veicoli localizzati a Monaco, Berlino, Düsseldorf, Colonia, Amburgo, Vienna, Londra, Copenhagen, Stoccolma, Bruxelles e Milano su oltre 800 mila clienti.  Diversi studi dimostrano che un veicolo DriveNow sostituisce almeno tre auto private ed quindi un chiaro segno di come la sharing economy contribuisce a migliorare la situazione del traffico cittadino e, quindi, la vivibilità delle città.

Germania, nella patria dell’auto cresce il car sharing

carsharing germania

La Germania è indiscutibilmente la patria dell’auto, li sono nate Mercedes-Benz, BMW, Audi, Porsche e Wolkswagen, proprio per questo motivo è interessante capire lo sviluppo che il car sharing sta avendo in questo paese. Recentemente, Bundesverband CarSharing (BCS) – l’ associazione che raggruppa i player dell’auto in condivisione che operano in Germania – ha reso noto uno studio in cui si analizza l’andamento del mercato e un ranking delle città tedesche con più automobili condivise. Nel complesso, l’offerta car sharing è migliorata in quasi tutte le città considerate: le postazioni carsharing sono arrivate a 490, 110 in più rispetto all’ultimo anno; il car sharing free floating (car2go e DriveNow per esempio) compre 11 città. A livello di citta la classifica, che prende in esame tutti i comuni tedeschi con più di 50 mila abitanti, mostra un podio composto da Karlsruhe con 2,15 veicoli in sharing ogni 1.000 abitanti, Stoccarda (1,44/1.000 abitanti) e Francoforte (1,44/1.000 abitanti).Tra le città con più di un milione di abitanti è Colonia a guidare la classifica con 1,15 mezzi ogni 1.000 cittadini seguita da Monaco di Baviera (settimo posto assoluto) con un rapporto auto in condivisione/1.000 abitanti pari a 0,98. Lo studio inoltre mostra che il fenomeno carsharing in Germania non riguarda soltanto le città medio grandi ma anche i comuni più piccoli: . Friburgo è la quinta città, Tubinga la sesta, Heidelberg ottava, e Gottinga decima. Tutte queste sono davanti a Berlino che figura all’undicesimo posto con 0,85 auto in sharing ogni 1.000 abitanti.

La classifica delle 15 città con più biciclette in sharing al mondo (clicca sul titolo per vederla)

SocialEconomy, sulla base dei dati disponibili su Wikipedia ha stilato la classifica delle 15 città con il maggior numero di biciclette disponibili in sharing. Dalla classifica sono state escluse le città cinesi a eccezione di Pechino e Shangai. Ecco la classifica

1.Shangai – 19.165 biciclette

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2. Pechino 16.000 biciclette

3.Parigi – 14.500 biciclette

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4. Londra – 9.700 biciclette

5. Mexico city – 6.500 biciclette

6. New York – 6.300 biciclette

7. Taipei – 6.046 biciclette

8. Barcellona – 6.000 biciclette

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9. Montreal 5.120 biciclette

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10. Chicago 4.680 biciclette

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11. Milano 4.650 biciclette

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12. Bruxelles 4.115 biciclette

13. Lione 3.200 biciclette

14. Monaco di Baviera – 3.000 biciclette

15. Varsavia 2.950 biciclette

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Ohlala! La escort in sharing

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Pia Poppenreiter, fondatrice di Ohlala.com

SocialEconomy ha incontrato Pia Poppenreiter, fondatrice di Ohlala.com, società che è stata definita da Techcrunch “A Uber for escort”. Ohalala è, infatti, un web app mobile che permette nella totale legalità l’incontro tra domanda e offerta di incontri pagamento. Il servizio, che al momento è attivo in tre città della Germania – Paese in cui la prostituzione è legale-, funziona così: il cliente inseriesce nella app la propria richiesta, specificando la zona della città dove si trova, il livello di prezzo che è disposto a pagare e l’orario dell’appuntamento; l’annuncio del cliente in modo automatico viene inviato a tutte le escort che si trovano nelle vicinanze del luogo prescelto; le donne, accettando la richiesta, potranno entrare in contatto tramite chat con il potenziale cliente e arrivare a un appuntamento. In buona sostanza sono le donne a sceglersi il proprio cliente. Particolarità del servizio è rappresentato dalla garanzia di anonimato e massima attenzione per la privacy: tutti i profili degli utenti non sono pubblici quindi il profilo delle donne verrà visualizzato dal cliente solo dopo che è stato raggiunto un accordo e fissato un appuntamento mentre quello del cliente viene mandato non atutti le escort iscritte ma solo a quelle che si trovano nelle vicinanze del luogo in cui il potenziale cliente si trova.

Pia Poppenreiter, ci descrive cosa è Ohlala?
Ohlala.com è una web app mobile che collega le donne e gli uomini per avere incontri a pagamento, immediatamente.

Come è nata l’idea di fondare Ohlala?
Si tratta di un concetto derivato dalla mia precedente società PEPPR, una app che collegava i clienti alle escort.

Le piace la definizione data da Techcrunch “una Uber per escort”?
Ha una dinamica simile e il confronto con Uber rende il concetto rapidamente e facilmente comprensibile per un pubblico più vasto. Io sono pragmatica sulla frase “una Uber per escort”.

Eliminando l’intermediario tra le donne e il cliente pensa che Ohlala dia più libertà alle donne che utilizzeranno il vostro marketplace?

Sì. Non solo la libertà, ma anche l’anonimato. Sono le donne che decideno cosa mostrare del loro profilo.

Ohlala ha iniziato a Berlino, Monaco e Francoforte, si sta pensando all’espansione in altri paesi? Se sì, dove?

Abbiamo iniziato a Berlino e lanceremo questo mese il servizio a Francoforte e Monaco. Attualmente stiamo valutando in quale paese potremmo lanciare il servizio.

Quali sono i vantaggi per le donne?
Il più grande vantaggio, secondo il mio parere, è l’anonimato. Non abbiamo un profilo pubblico.

Quali sono i vantaggi per i clienti?
Per i clienti che amano pagare, Ohlala è sicuramente una rapida risposta a una richiesta.

Si sta considerando di espandere i tipi di servizi? (Per esempio: possibilità per gli uomini di inserire un’offerta come gigolò- o aprire alla comunità LBGT?
Sì, se la domanda (di mercato nda) è lì, la prenderemo sicuramente in considerazione.

Ritenete la vostra società parte della sharing economy?
Noi stiamo soltanto ricostruendo online ciò che sta accadendo offline. Lo stiamo rendendo soltanto più efficiente e più sicuro.

Qual è la sua idea circa lo sviluppo dell’economia della condivisione ?
Credo che la tecnologia e un nuovo concetto renderà più efficiente, la condivisione