GoCambio al via la piattaforma in italiano

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La sharing economy, come vi abbiamo raccontato più volte, rende possibile usufruire di molteplici servizi a costo zero. Anche il mondo del l’apprendimento e dei viaggi non è esente da questo cambiamento epocale generato dall’economia della condivisione. Un esempio concreto, alternativo alle classiche vacanze-studio arriva dall’Irlanda. GoCambio, la società irlandese nata per mettere in contatto le persone che vogliono viaggiare gratuitamente con quelle che vogliono apprendere o migliorare una lingua straniera altrettanto gratuitamente, ha deciso di puntare sulla crescita nel mercato italiano. La società fondata da Ian O’Sullivan per rendersi maggiormente attrattiva agli utenti italici ha, infatti, varato la versione italiana della propria piattaforma. Il funzionamento di GoCambio è molto semplice: attraverso il sito web gli utenti maggiorenni possono iscriversi come host (per ospitare gratuitamente e ricevere in cambio un paio di ore di conversazione in lingua al giorno) o come guest (per essere ospitati e quindi fare a costro zero una esperienza di viaggio attraverso le abitudini della gente del posto). Una volta creato il proprio profilo l’utente può iniziare la ricerca del potenziale host/guest inserendo i diversi criteri di scelta al fine di selezionare i profili più compatibili. Il passo successivo sarà quello di prendere contatto con la propria controparte attraverso Skype, Facebook o altri social media e inviargli una proposta di baratto ospitalità/lezioni. L’idea di GoCambio nasce da Ian O’Sullivan e sua sorella Deirdre Bounds, già fondatori della più grande piattaforma di viaggi e scambi per studenti, i-to-i. Nello specifico l’idea è nata durante una passeggiata domenicale lungo le scogliere di County Waterford in Irlanda, dove vive Ian O’Sullivan. I due passeggiando si sono chiesti perché la gente debba spendere tanti soldi in lezioni di lingua all’estero e di quanto fosse difficile trovare un tutor di conversazione in lingua straniera. Da qui l’idea di mettere in contatto le persone che in tutto il mondo vogliono migliorare la propria capacità di parlare una lingua straniera con coloro che viaggiano in modo indipendente per creare una grande community e aiutare alcune persone a imparare spendendo meno e altre a viaggiare low cost

Virgin America inaugura i voli low cost per le Hawaii e sigla partnership con Airbnb

foto: Virgin America

foto: Virgin America

Virgin America, la celebre compagnia aerea low cost di cui Sir Richard Branson’s Virgin Group è azionista di minoranza, e Airbnb, uno dei massimi attori della sharing economy, hanno annunciato di aver sottoscritto una partnership. Con l’accordo siglato, i membri Virgin Elevate, il programma fedeltà della compagnia aerea simile al programma Millemiglia di Alitalia o al Miles&More di Lufthansa, potranno guadagnare punti per i soggiorni effettuati presso alloggi Airbnb. L’intesa, che segue quella siglata dalla stessa Airbnb con American Express, conferma quindi la volontà della società di home sharing di volersi conquistare le simpatie da parte dei clienti business anche attraverso accordi con primarie società.  Nel dettaglio, i membri di Virgin Elevate per la prima prenotazione effettuata su Airbnb riceveranno 1.500 punti e 20 US$ di credito da spendere sul marketplace di Airbnb. Per chi invece è gia cliente Airbnb e per tutti i soggiorni successivi al primo i frequent flyer Virgin riceveranno un punto per ogni dollaro speso sulla piattaforma di home sharing. I membri Virgin Elevate che invece decideranno di diventare host Airbnb riceveranno 20.000 punti a titolo di benvenuto. L’accordo tra le due società è stato annunciato in occasione del nuovo volo diretto San Francisco – Honolulu (Hawaii). Sempre dalla West Coast a partire dal 3 dicembre Virgin America, compagnia aerea USA separata da Virgin Atlantic, inaugurerà una nuova rotta la San Francisco – Maui. La compagnia aerea che da sette anni consecutivi, a partire dal 2007, è nominata “Best U.S. Airline” ai Condé Nast Traveler Readers’ Choice Awards e “Best Domestic Airline” ai Travel + Leisure World’s Best Awards, per collegare i propri passeggeri dalla Bay Area alle Hawaii utilizzerà un nuovo Airbus 320. Le Hawaii nel 2014, con 3,2 milioni di visitatori, sono state la prima destinazione turistica dalla West Coast. 

Con ZZZleepAndGo la sharing economy debutta in aereoporto

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Dall’aereoporto Orio al Serio di Bergamo arriva la prima lounge per viaggiatori in condivisione. Il suo nome è ZZZleepAndGo: una piccola unità abitativa totalmente automatizzata, che comprende un letto, una postazione di lavoro dotata di wi-fi, prese USB e power station. L’idea è di quattro giovani ragazzi italiani, Alberto Porzio, Matteo Anthony Destantini, Nicolas Montonati e Gianmaria Leto, che vogliono, con il proprio prodotto, provare a rendere più rilassanti e confortevoli le attese – a volte estenuanti – dei viaggiatori in partenza con I’aereo. I primi tre esemplari sono stati installati da qualche giorno nella zona arrivi dell’aerostazione orobica che si caratterizza per la massiccia presenza della
compagnia low cost Ryaniar. I viaggiatori possono prenotare la propria mini lounge tramite l’app disponibile per dispositivi Ios e Android al costo di 8 euro per la prima ora e 7 € per quelle successive (calcolate sulla base di una tariffazione al minuto). Sul sito web della
società, che ha sede a Vergiate in provincia di Varese, sono anche annunciate (ma non ancora acquistabili) per la fase di lancio alcune
promozioni che comprendono sei ore di permanenza a un costo di complessivo di 29 euro, oppure formule di abbonamento mensili e annuali.

Cuba, USA e Giubileo: Papa Francesco dà una spinta alla sharing economy

I viaggi apostolici del Papa o i grandi eventi religiosi, come il prossimo
Giubileo, possono contribuire allo sviluppo ulteriore della sharing economy?
Analizzando e mettendo in relazione tra loro alcune notizie uscite nelle
ultime settimane riguardanti due big player dell’economia condivisa, Airbnb
e Uber e più in generale il fenomeno degli gli affitti di case tra privati per brevi periodi, parrebbe proprio di si. Iniziamo dall’operatore di home sharing: nelle ultime pagine del report riguardante i 17 milioni di viaggiatori che
hanno scelto un alloggio Airbnb durante l’estate 2015 si legge che Cuba, isola nella quale Papà Francesco è arrivato nella giornata di ieri accolto a L’Avana dal Presidente Raul Castro e dove si fermerà fino al 22 settembre, e
Philadelphia, che insieme a Washington (dove ha in programma una visita alla Casa Bianca dove incontrerà il Presidente Obama) e New York (dove visiterà la Sede dell’ONU e Ground Zero) è una delle mete USA che il Papa toccherà dal 22 al 27 settembre, sono in termini di inserzioni i mercati in più rapida crescita negli ultimi sei
mesi. Nel documento Airbnb, inoltre, si scrive che: “Migliaia di host si preparano ad aprire le loro porte ai viaggiatori quando il Papa visiterà Philadelphia e Cuba [….] e che nel corso di questi grandi eventi, Airbnb
può aiutare una città a completare le sue infrastrutture turistiche
esistenti e portare prezioso reddito ai quartieri” in cui sono situate le case destinate a ospitare i viaggiatori. Sull’ospitalità nella città di Philadelphia in occasione della visita del Santo Padre ha concentrato le sue attenzioni
Patrick Clark di Bloomberg che in un articolo di alcuni giorni fa è ha approfondito il tema degli affitti brevi. Il giornalista ha scoperto che su
Craiglist, un sito di annunci online, sono davvero molte le offerte che hanno come elemento centrale la visita del Papa a Philly. I prezzi e le location sono molto varie. Si va da appartamenti lussuosi a offerta di posti letto in auto. Quel che emerge dal suo articolo è che i prezzi per affitto di abitazioni su Home Away è molto lievitato rispetto alla media. Addirittura parrebbe che l’aumento sia superiore a quello registrato a New Orleans nel 2013 per il più grande evento sportivo al mondo: il Superbowl. Per cercare di andare incontro al milione di pellegrini previsti a Filadelfia dove si svolgerà la VIII Giornata Mondiale delle Famiglie durante la visita del Sommo Pontefice la chiesa locale sta cercando di sensibilizzare gli abitanti del posto a mettere a disposizione le proprie abitazioni a coloro che arriveranno in città. Per quanto attiene Uber, invece Carlo Tursi, nuovo General Manager Italia, in una recente intervista pubblicata pubblicata da La Repubblica ha dichiarato: “A
dicembre lanceremo a Roma un servizio di ride sharing dedicato al Giubileo. Non solo: faremo lavorare gli Ncc che non hanno la licenza nel comune dove operano”. Inoltre Tursi ha aggiunto, senza voler svelare troppi dettagli che “Il prodotto, che in effetti nasce anche
da quell’esperienza (Uberpop nda) è ancora in fase di sviluppo e sarà utile
per Roma, dove nelle ore di punta solo il 28% della mobilità è
coperta dai mezzi pubblici. Per adesso il nome provvisorio è UberGiubileo, e sarà attivo per tutto il 2016. Sarà più accessibile del normale UberBlack”.
Per finire, non si può non tenere conto che la missione di Papa Francesco in USA e Cuba arriva dopo qualche mese dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si”in cui il Pontefice ha invitato a “condividere lo stesso veicolo con più persone” un riferimento quindi al car sharing e ai servizi di car pooling. Queste affermazioni e più in generale i contenuti dell’enciclica sono stati commentati dall’economista americano Jeremy Rifkin in un’intervista pubblicata da L’Espresso con l’affermazione “Com’è sharing Papa Francesco”.

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Cuba, USA e Giubileo: Papa Francesco dà una spinta alla sharing economy

I viaggi apostolici del Papa o i grandi eventi religiosi, come il prossimo
Giubileo, possono contribuire allo sviluppo ulteriore della sharing economy?
Analizzando e mettendo in relazione tra loro alcune notizie uscite nelle
ultime settimane riguardanti due big player dell’economia condivisa, Airbnb
e Uber e più in generale il fenomeno degli gli affitti di case tra privati per brevi periodi, parrebbe proprio di si. Iniziamo dall’operatore di home sharing: nelle ultime pagine del report riguardante i 17 milioni di viaggiatori che
hanno scelto un alloggio Airbnb durante l’estate 2015 si legge che Cuba, isola nella quale Papà Francesco è arrivato nella giornata di ieri accolto a L’Avana dal Presidente Raul Castro e dove si fermerà fino al 22 settembre, e
Philadelphia, che insieme a Washington (dove ha in programma una visita alla Casa Bianca dove incontrerà il Presidente Obama) e New York (dove visiterà la Sede dell’ONU e Ground Zero) è una delle mete USA che il Papa toccherà dal 22 al 27 settembre, sono in termini di inserzioni i mercati in più rapida crescita negli ultimi sei
mesi. Nel documento Airbnb, inoltre, si scrive che: “Migliaia di host si preparano ad aprire le loro porte ai viaggiatori quando il Papa visiterà Philadelphia e Cuba [….] e che nel corso di questi grandi eventi, Airbnb
può aiutare una città a completare le sue infrastrutture turistiche
esistenti e portare prezioso reddito ai quartieri” in cui sono situate le case destinate a ospitare i viaggiatori. Sull’ospitalità nella città di Philadelphia in occasione della visita del Santo Padre ha concentrato le sue attenzioni
Patrick Clark di Bloomberg che in un articolo di alcuni giorni fa è ha approfondito il tema degli affitti brevi. Il giornalista ha scoperto che su
Craiglist, un sito di annunci online, sono davvero molte le offerte che hanno come elemento centrale la visita del Papa a Philly. I prezzi e le location sono molto varie. Si va da appartamenti lussuosi a offerta di posti letto in auto. Quel che emerge dal suo articolo è che i prezzi per affitto di abitazioni su Home Away è molto lievitato rispetto alla media. Addirittura parrebbe che l’aumento sia superiore a quello registrato a New Orleans nel 2013 per il più grande evento sportivo al mondo: il Superbowl. Per cercare di andare incontro al milione di pellegrini previsti a Filadelfia dove si svolgerà la VIII Giornata Mondiale delle Famiglie durante la visita del Sommo Pontefice la chiesa locale sta cercando di sensibilizzare gli abitanti del posto a mettere a disposizione le proprie abitazioni a coloro che arriveranno in città. Per quanto attiene Uber, invece Carlo Tursi, nuovo General Manager Italia, in una recente intervista pubblicata pubblicata da La Repubblica ha dichiarato: “A
dicembre lanceremo a Roma un servizio di ride sharing dedicato al Giubileo. Non solo: faremo lavorare gli Ncc che non hanno la licenza nel comune dove operano”. Inoltre Tursi ha aggiunto, senza voler svelare troppi dettagli che “Il prodotto, che in effetti nasce anche
da quell’esperienza (Uberpop nda) è ancora in fase di sviluppo e sarà utile
per Roma, dove nelle ore di punta solo il 28% della mobilità è
coperta dai mezzi pubblici. Per adesso il nome provvisorio è UberGiubileo, e sarà attivo per tutto il 2016. Sarà più accessibile del normale UberBlack”.
Per finire, non si può non tenere conto che la missione di Papa Francesco in USA e Cuba arriva dopo qualche mese dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si”in cui il Pontefice ha invitato a “condividere lo stesso veicolo con più persone” un riferimento quindi al car sharing e ai servizi di car pooling. Queste affermazioni e più in generale i contenuti dell’enciclica sono stati commentati dall’economista americano Jeremy Rifkin in un’intervista pubblicata da L’Espresso con l’affermazione “Com’è sharing Papa Francesco”.

Il treno sfida il car pooling: fino al 15 novembre da Milano a Parigi in TGV a 29 euro

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Voyages-sncf.com, la società del gruppo SNCF leader continentale del settore dei viaggi, lancia la sfida al fenomeno del car pooling portando online, e sui binari ferroviari, due offerte pensate su misura dei più giovani che tanto stanno dimostrando di amare i viaggi condivisi in auto. La sfida viene lanciata proprio a settembre, mese in cui da tradizione si registra un forte incremento di viaggiatori protagonisti di viaggi interrail o semplicemente in cerca dell’ultima vacanza prima del back to school, oppure studenti fuori sede in partenza o di ritorno verso casa. L’offerta attuale prevede biglietti per la seconda classe del TGV, il treno francese a alta velocità che collega Milano, Torino, Novara e Vercelli a Parigi, Lione e Chambery, a 29 euro. La promozione è valida per i biglietti acquistati entro il 10 settembre per viaggiare dall’11 settembre al 15 novembre 2015. Interessanti novità anche per gli amanti dell’Interrail, a loro viene riservato il 15% di sconto sul “Global pass” valido in tutte le stazioni europee se attivato dall’1 settembre fino al 31 ottobre e utilizzato entro il 30 gennaio 2016. 

www.voyages-sncf.com

GoCambio: viaggiare al tempo della sharing economy

www.gocambio.com

SocialEconomy ha incontrato Martina Fava, Country Manager Italia di GoCambio, società irlandese nata per mettere in contatto le persone che vogliono viaggiare con quelle che hanno una stanza libera e la voglia di migliorare la conoscenza di una lingua. Il vantaggio è comune: chi vuole viaggiare riceverà un alloggio gratuito, mentre chi vuole apprendere riceverà le lezioni prescelte in modo altrattanto gratuito.

Ci illustra come funziona GoCambio?
L’iscrizione al sito, cosi’ come il suo utilizzo, è gratuita. Può iscriversi chiunque purchè maggiorenne. Ci si può iscrivere come host (per ospitare e ricevere in cambio un paio di ore di conversazione in lingua al giorno) o come guest (per essere ospitati, fare esperienze di viaggio autentiche con gente del posto e quindi condividendone la cultura). Per iniziare bisogna creare un profilo (http://gocambio.com/register/) e renderlo il piu’ accattivante possibile per avere maggiore vibiliità caricando foto, aggiungendo un’accurata descrizione, raccontando di se stessi, i propri gusti e esperienze. Una volta completato il profilo inizia la ricerca del potenziale host/guest che avviene inserendo i diversi criteri di scelta nei campi di ricerca al fine di selezionare i profili più compatibili. Il passo successivo che consigliamo è quello di fare una chiacchierata su Skype o tramite altri social media per assicurarsi di essere compatibili. Una volta scelto accuratamente l’host/guest bastera’ inviargli una “cambio offers” con tutti i dettagli circa il “baratto”. Nel “contratto” di cambio andranno indicate le ore di lezioni di lingua. Mi preme sottolineare che la persona ospite non sarà un insegnante ma bensì un nuovo amico dell’altra parte del mondo e che le ore di conversazione non sono altro che un incentivo per spendere del tempo insieme e ricambiare l’ospitalità.

A chi e come è venuta l’idea di GoCambio? 

L’idea di GoCambio nasce da Ian O’Sullivan e sua sorella Deirdre Bounds, fondatori della più grande piattaforma di viaggi e scambi per studenti, i-to-i . L’idea e’ nata durante una passeggiata domenicale lungo le scogliere di County Waterford in Irlanda, dove vive Ian O’Sullivan. Passeggiando si sono chiesti perché la gente debba spendere cosi tanti soldi in lezioni di lingua all’estero e di quanto fosse difficile trovare un tutor di conversazione in lingua straniera. Da qui l’idea di mettere in contatto le persone che in tutto il mondo vogliono migliorare la loro capacità di parlare una lingua straniera con coloro che viaggiano in modo indipendente per creare una grande community e aiutare alcune persone a imparare spendendo meno e altre a viaggiare spendendo meno.

Qual è la fonte di revenues di GoCambio?

Per il momento la piattaforma non è monetizzata, quindi, non abbiamo nessun tipo di entrate. Stiamo valutando diversi servizi per i quali verrà richiesto agli utenti di pagare (come la possibilità di avere un account premium o di farsi verificare), ma per ora il completo utilizzo della piattaforma è gratuito.

Per essere host e guest occorre superare una selezione? Come tutelate i vostri iscritti? 

No, per essere guest e host non occorre superare nessuna selezione. Ogni utente, al momento della registrazione, passa attraverso un sistema di autenticazione, deve infatti verificare il suo numero di cellulare e la sua mail. Inoltre, ogni mattina visioniamo tutti i profili dei nuovi iscritti e ci accertiamo che non ci sia nulla di inappropriato.

Vi ritenete più un operatore turistico o una realtà dell’economia condivisa?

Non ci riteniamo assolutamente un operatore turistico. Noi ci occupiamo di mettere in relazione persone che hanno interessi e passioni comuni e che possano quindi trovare il modo di incontrarsi in qualche parte del mondo e scambiare competenze e conoscenza. Inoltre la nostra piattaforma, ripeto, è gratuita mentre difficilmente si trova un operatore di viaggio disposto a pianificare il tutto gratuitamente. Quindi direi che ci riteniamo al 100% una realtà dell’economia collaborativa.

Che riscontri avete sull’italia e sugli italiani? Quali sono le mete che riscuotono maggiore successo?

La startup in Italia e’ stata lanciata solo agli inizi di aprile e in soli quattro mesi siamo il secondo paese con piu’ alto numero di iscritti su tutta la piattaforma. Abbiamo 831 utenti dall’Italia, contro i 1373 della Spagna. In Spagna è stato più facile far conoscere GoCambio in quanto altre piattaforme, quali per esempio Caouchsurfing o AirBnb, non sono né note né utilizzate come in Italia e quindi per gli spagnoli GoCambio ha rappresentato una vera e propria novità.

E’ possibile sapere quali sono gli insegnamenti più richiesti?

Come da ogni aspettativa, l’insegnamento piu’ richiesto e’ quello della lingua inglese ma ci sono tante richieste anche per lo spagnolo e il francese. Inoltre, sono tante anche le persone che si offrono di cucinare piatti tipici o condividere competenze fotografiche o tecnologiche come ad esempio la programmazione.

Avete intenzione di espandere ulteriormente il vostro network?

GoCambio e’ stato lanciato ufficialmente alla fine di marzo e in soli cinque mesi conta già quasi sei mila utenti in cento paesi prevalentemente europei. L’obiettivo e’ quello di “invadere” il mondo orientale, a tal fine si sono appena aggiunti al team due ragazzi asiatici, uno dal Giappone e l’altra dalla Corea del sud, e da settimana prossima ci sarà anche una ragazza australiana. Le aspettative sono alte cosi come il potenziale.

Negli Usa e anche in Italia da piu parti viene avvertita la necessita di regolare i servizi della sharing economy, avete un’idea al riguardo?

Seguiamo molto quello che succede nell’universo della sharing economy e ciò a cui vanno incontro piattaforme come Airbnb e Uber, in termini di regolamentazione dei servizi. Per il momento non è la nostra prima preoccupazione perché tutto ciò che fa GoCambio è mettere in contatto tra loro utenti, i quali si organizzano su una pura forma di scambio che non prevede nessuna retribuzione ma solo un “ti ospito e in cambio mi insegni la tua lingua”. Non essendoci nessun tipo di scambio di denaro, per ora non andiamo incontro a problematiche del genere. Ma è vero che cerchiamo di tenerci aggiornati perché comunque trattandosi di sharing economy riguarda anche GoCambio.

Avete uffici in Italia? Credete nell’ulteriore sviluppo del vostro business nel nostro Paese e più in generale nello sviluppo della sharing economy?

Al momento la nostra unica sede e’ a Youghal, Co. Cork, in Irlanda, poichè uno dei fondatori, Ian O’Sullivan vive in quella zona. Il nostro team e’ multinazionale: due italiane, uno spagnolo, una ragazza francese, una tedesca, due irlandesi, uno dal Venezuela, un giapponese,  un Sud Coreano e abbiamo avuto una ragazza da Taiwan che per motivi di visto è dovuta tornare nel proprio Paese.

Visto che siete  un’azienda giovane avete qualche idea per aumentare, incentivare o sostenere l’iniziativa privata?

In realtà l’unica cosa che ci sentiamo di dire, guardandoci intorno soprattutto nell’universo delle startup della sharing economy (in continuo aumento!), è di mettercela tutta quando si ha una buona idea, di circondarsi di un team con una forte  passione, che creda nel progetto e che è disposto a far di tutto per portarlo al successo. Credo che la chiave del successo siano le persone con le quali scegliamo di circondarci per raggiungerlo. Sicuramente i risultati non si vedono subito, ma quasi da un giorno all’altro, prima di quanto si pensi, arrivano e ci si sente estremamente appagati.

E’ in progetto anche un’app?
Si, al momento il nostro team di developer è nelle Filippine dove sta lavorando alla nuova versione del sito (totalmente rivoluzionato e con tante novità) che è prevista per il mese di novembre, successivamente arriverà anche l’app.

Come funzione Gocambio (video)