A Linate e Malpensa decolla il BookCrossing. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di Tempo di Libri

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Il BookCrossing prende il volo negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa con #BookFlyZone, uno spazio condiviso dove tutti possono prendere e lasciare i libri che preferiscono. L’iniziativa, in pieno stile sharing economy, si inserisce all’interno della manifestazioni di a Tempo di Libri, la fiera del settore editoria che si svolgena Milano dal oggi 19 aprile fino al 23 aprile. Nei due aereoporti milanesi sarà possibile prendere gratuitamente uno dei libri presenti in una delle nove librerie allestite in aerostazione a patto però di lasciare un proprio testo disposizione di altri viaggiatori. I volumi messi in disposizione sono 6mila.


 

 

Anche la cultura può essere in sharing: Pirelli inaugura le nuove biblioteche aziendali


Non è propriamente sharing economy, ma l’apertura delle due biblioteche aziendali Pirelli per le caratteristiche e i valori che ha alle proprie radici rappresenta un esempio concreto di cultura circolare e di economia della condivisione. L’inaugurazione delle biblioteche localizzate all’interno dell’headquarter Pirelli di Milano Bicocca e dello stabilimento di Bollate si inserisce nell’ambito di #ioleggoperché 2016, la campagna di promozione della lettura organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) di cui Pirelli è main partner e che quest’anno si focalizza sullo sviluppo di attività di promozione e creazione di biblioteche aziendali e scolastiche. Saranno circa 3500 i volumi messi a disposizione dei dipendenti per il prestito e la consultazione: dalle ultime novità editoriali, alla narrativa, saggistica, gialli e fantascienza e altro ancora. Sono stati gli stessi dipendenti di Pirelli, attraverso la community di appassionati lettori di Milano Bicocca e il coinvolgimento attivo di quelli di Bollate, ad aver selezionato i primi 1.000 titoli considerati “immancabili” sugli scaffali delle nuove biblioteche. A questi si sono aggiunti i volumi donati dalle RSU aziendale, quelli acquistati dall’azienda e i libri scelti da Fondazione Pirelli (presieduta da Antonio Calabrò), custode dell’archivio Pirelli e della sua cultura di impresa. L’apertura di queste due nuove biblioteche, manifestazione concreta della social economy, si colloca nel solco di una forte tradizione che vede Pirelli promotrice di iniziative legate alla lettura e alla diffusione della cultura nei luoghi di lavoro: dalla prima biblioteca del 1928 all’apertura del Centro Culturale Pirelli con lo scopo di “raggruppare e coordinare varie iniziative a carattere educativo”, attraverso l’organizzazione di eventi musicali e teatrali, mostre e rassegne cinematografiche, convegni a cui erano invitati scrittori e artisti di fama mondiale. Le sue nuove biblioteche si vanno ad affiancare a quella già aperta con successo all’interno del Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese. L’inaugurazione dei due luoghi di cultura è avvenuta alla presenza del Vicepresidente Esecutivo e Ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, all’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, al Consigliere Delegato e Direttore della Fondazione Pirelli, Antonio Calabrò e al Presidente dell’AIE, Federico Motta. L’evento ha visto, inoltre, la partecipazione di Lella Costa, nella sua veste di Socio Onorario di Fondo Scuola Italia.

Deliveroo e Bookabook: crowdfunding, food delivery e editoria si incontrano a tavola


Deliveroo e Bookabook, la piattaforma di crowdfunding di libri, dopo il successo ottenuto dal progetto “Fame di lettura?” durante il weekend 15/17 hanno deciso di prolungare l’azione di marketing che prevede un libro in regalo per ogni ordine effettuato nei ristoranti che utilizzano il brand del canguro come servizio di food delivery. Come si legge, infatti, nel blog della società editrice effettuando una transazione con Deliveroo entro il 24 luglio (in uno dei ristoranti contrassegnati dall’icona dei libri) insieme al proprio ordine si riceverà in regalo un ebook edito da Bookabook da leggere sul proprio device. Bookabook è una piattaforma di crowdfunding (la raccolta fondi dell’era della sharing economy) del libro in Italia che nasce nell’aprile 2014 con due obiettivi: mettere i lettori al centro del processo di creazione del libro e dare agli autori una via d’accesso al mercato editoriale. La società nel 2014 è stata nominata nel Wired-Audi Innovation Award e nel 2015 è stata tra i finalisti al contest internazionale per l’innovazione in editoria, Renew the book. Da gennaio 2016 l’editore ha anche lanciato un social network degli scrittori, dove gli autori di Bookabook possono scambiare consigli e idee. Oltre ai libri che dal 15 al 17 luglio sono stati regalati in versione cartacea come Romanzo Còrso di Laurence Donnini, un giallo ambientato in Corsica e La Scoperta dell’Acqua Calda, un road movie ambientato in un condominio di periferia, si potrà leggere in formato ebook il pulp Deadflowers di Paola Tavella e Agostino Toscana, Corso Regina 68 di Camilla Bonetti, una Bridget Jones in salsa gianduia, e Enciclopedia dell’amore di Enzo Fileno Carabba, un’antologia sull’amore. 

Regali di Natale indesiderati? In Germania si possono scambiare con i libri 

  
A Natale capita di ricevere dei regali che per varie ragioni, gusto o taglia errata, non possono essere utilizzati da chi li ha ricevuti. Per rispondere a questa esigenza e per fare, parallelamente, un’azione a favore della cultura e della solidarietà verso i meno fortunati, l’editore tedesco Bastei Lübbe e il retailer Hugendube hanno inventato, in uno spirito tipico della sharing economy,un chiosco in cui i doni non apprezzati possono essere scambiati con libri. L’iniziativa, che si concluderà domani 30 dicembre, si sta svolgendo in tre centri commerciali di Monaco, Ingolstadt e Norimberga. Recandosi in questi mall sarà infatti possibile inserire all’interno dei chioschi i doni che si vogliono scambiare, indipendentemente dal loro valore, e in cambio si riceveranno alcuni titoli della casa editrice tedesca. I regali scambiati verranno, invece, donati a alcune organizzazioni che si occupano di charity

Le biblioteche italiane provano la strada del fundraising 

  
Per cercare di migliorare la difficile situazione in cui versano alcune delle biblioteche italiane è stato presentato qualche giorno fa Bibliorasing, sito web dedicato alle biblioteche di tutta Italia che vogliano ricorrere al fundraising per finanziarsi. Biblioraising fa parte di un progetto più ampio di formazione sul fundraising e sull’uso dell’Art Bonus per le biblioteche promosso dal Centro per il Libro e la Lettura del Mibact e dall’ANCI e elaborato dalla Scuola di Roma Fund-raising.it che ne ha curato la realizzazione. Art Bonus è uno strumento fortemente voluto dal Governo italiano, con il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che prevede importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta per chi effettua erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura. Da tempo le biblioteche pubbliche italiane si ritrovano a stringere i denti per via dei tagli ai finanziamenti a loro destinati. I tagli più consistenti riguardano la somma destinata all’acquisto dei libri, scesa da oltre 8 milioni annui a 3 milioni. Tra l’altro la partecipazione dei cittadini alle biblioteche nella fase di congiuntura economica è aumentata perché spesso si preferisce condividere un libro piuttosto che acquistarlo. Navigando nel sito, gli operatori e dirigenti delle biblioteche potranno trovare un kit contenente strumenti di comunicazione sociale e di gestione amministrativa sull’Art Bonus e altri strumenti di raccolta fondi rivolti ad individui, aziende e fondazioni. Biblioraising – che ha visto, tra gli altri, un’attiva partecipazione dei territori coinvolti nel progetto sperimentale In vitro – è iniziato a maggio, con un’azione di formazione e assistenza ai sistemi bibliotecari di Roma, Torino, Lecce, Nuoro, Ravenna, e Regione Umbria, e nasce dall’esigenza di diffondere l’uso dell’Art Bonus presso le biblioteche, quale strumento per favorire donazioni filantropiche e di rispondere all’urgente necessità di promuovere e realizzare azioni di raccolta di fondi a favore di questi luoghi di cultura, non solo come risposta alla crisi della finanza pubblica, ma soprattutto come strumenti atti a coinvolgere la comunità nel sostegno e nella gestione dei beni comuni.