Gwyneth Paltrow, la celebre attrice americana protagonista di parecchi film tra cui Sliding Doors e premio Oscar con Shakespeare in Love, ha scelto un alloggio Airbnb per una vacanza in Messico. A rivelarlo è stata la stessa attrice tramite il proprio profilo Instagram dove, alcuni giorni fa, ha postato una foto e un video della vacanza. L’attrice rispondendo a alcuni fan che le chiedevano dove fosse in vacanza ha, infatti, risposto “@airbnb you knew?” La stessa Paltrow, sempre attraverso il social network, ha detto di essere in Messico a Punta Mita. Secondo quanto riportato da alcuni media USA, tra cui TMZ e Jezbel ripresi da molti siti di gossip, la casa scelta per la vacanza sarebbe stata individuata in una mega villa da 7.600 euro a notte circa. Se la casa fosse effettivamente quella riportata dai rotocalchi USA si tratterebbe di una villa indipendente, disponibile sul sito del colosso della sharing economy, in grado di ospitare fino a 12 persone e dotata di 6 camere da letto e di 7 bagni. Nella descrizione del possibile immobile presente su Airbnb si legge che la villa, situata direttamente sulla spiaggia, è dotata di due piscine a sfioro all’aperto che sembrano alimentarsi direttamente dalle acque dell’oceano Pacifico. Concepita da rinomati architetti eco-sensibili, la serie di strutture indipendenti che compongono il complesso della villa sono collegate tra loro da una rete di sentieri e attraverso numerosi giochi d’acqua creando l’illusione che la villa sia sospesa sul Pacifico. A prescindere dal fatto che l’immobile scelto da Gwyneth Paltrow sia effettivamente quello ipotizzato dai media che hanno raccontato la news resta il fatto che per la prima volta un attore di Hollywood ha reso noto di aver trascorso una vacanza affittando una casa su Airbnb. Per la sharing economy certamente un ottimo spot pubblicitario.
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Anomalisa, dal crowdfunding di Kickstarter al Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia
Il Festival del Cinema di Venezia terminato sabato scorso è destinato certamente a rimanere nella storia della sharing economy e del crowdfunding. Il motivo è Anomalisa, il film di animazione creato da Charlie Kaufman, già premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale con Se mi lasci ti cancello, e realizzato insieme a Duke Johnson. Il lungometraggio in stop-motion rappresenta, infatti, la prima opera interamente finanziata su Kickstarter ad approdare (con successo visto che al Lido si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria) a un festival di cinema internazionale. I creatori di Anomalisa nel luglio del 2012 si erano rivolti agli utenti della principale piattaforma di co-finanziamento per reperire i fondi necessari per produrre il film, che trae spunto dall’omonimo spettacolo teatrale, ricevendo in quasi due mesi poco più di US$ 400 mila da 5770 donors, andando quindi ben oltre i US$ 200 mila richiesti inizialmente. Il motivo per il quale i creatori insieme ai produttori Dan Harmon e Dino Stamatopoulos della Starburns Industries hanno fatto il ricorso al crowdfunding è stato spiegatodagli stessi creatori al lancio del progetto: “Produrre questo film unico e bello al di fuori del tipico studio system hollywoodiano dove crediamo che non sarebbe mai stato permesso al pubblico di godere di questo brillante lavoro nel modo originario in cui è stato concepito”.
Anomalisa (video del dietro le quinte)
