In Germania Car2go diventa anche black

                     
Car2go e le sue Smart oramai sono note a tutti gli amanti del car sharing e della sharing economy, ma in Germania da qualche mese c’è un’altra Car2go molto meno nota. Il suo nome è Car2go Black ed è sempre un servizio e di Daimler. Le auto utilizzate sono Mercedes Classe B, naturalmente nere, iper accessoriate e dotate di ogni comfort: dal navigatore satellitare alle prese di ricarica per ogni tipo di smartphone e tablet, passando dal viva voce Bluetooth e dai sedili in pelle riscaldabili. Le differenze rispetto al servizio con le Smart non risiedono esclusivamente nelle automobili utilizzate: le auto sono disponibili solo in determinate stazioni di sosta, è possibile percorrere tratte interurbane e la tariffazione non è calcolata al minuto ma a ora di utilizzo. Invariato invece il sistema di utilizzo: il tutto è sempre basato su una app e quindi molto intuitivo e veloce. Se Car2go è un carsharing, Car2go Black è un rent a car moderno. Per quanto attiene ai costi le tariffe promozionali disponibili al momento, tutte comprensive di carburante, vanno dai €14,90 euro a ora (incluso 100km) ai €69 (inclusi 200km) per 24 ore. Per ogni km supplementare vengono addebitati €0,25. Car2go black è attivo a Berlino, Amburgo, Francoforte, Düsseldorf, Colonia, Monaco di Baviera e Stoccarda. Alcuni rumors indicano come possibile nei prossimi mesi il lancio di Car2go Black in Italia, paese in cui il servizio sulle Smart sta riscuotendo molto successo. 

Car2goBlack (video)

Germania, nella patria dell’auto cresce il car sharing

carsharing germania

La Germania è indiscutibilmente la patria dell’auto, li sono nate Mercedes-Benz, BMW, Audi, Porsche e Wolkswagen, proprio per questo motivo è interessante capire lo sviluppo che il car sharing sta avendo in questo paese. Recentemente, Bundesverband CarSharing (BCS) – l’ associazione che raggruppa i player dell’auto in condivisione che operano in Germania – ha reso noto uno studio in cui si analizza l’andamento del mercato e un ranking delle città tedesche con più automobili condivise. Nel complesso, l’offerta car sharing è migliorata in quasi tutte le città considerate: le postazioni carsharing sono arrivate a 490, 110 in più rispetto all’ultimo anno; il car sharing free floating (car2go e DriveNow per esempio) compre 11 città. A livello di citta la classifica, che prende in esame tutti i comuni tedeschi con più di 50 mila abitanti, mostra un podio composto da Karlsruhe con 2,15 veicoli in sharing ogni 1.000 abitanti, Stoccarda (1,44/1.000 abitanti) e Francoforte (1,44/1.000 abitanti).Tra le città con più di un milione di abitanti è Colonia a guidare la classifica con 1,15 mezzi ogni 1.000 cittadini seguita da Monaco di Baviera (settimo posto assoluto) con un rapporto auto in condivisione/1.000 abitanti pari a 0,98. Lo studio inoltre mostra che il fenomeno carsharing in Germania non riguarda soltanto le città medio grandi ma anche i comuni più piccoli: . Friburgo è la quinta città, Tubinga la sesta, Heidelberg ottava, e Gottinga decima. Tutte queste sono davanti a Berlino che figura all’undicesimo posto con 0,85 auto in sharing ogni 1.000 abitanti.

Ohlala! La escort in sharing

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Pia Poppenreiter, fondatrice di Ohlala.com

SocialEconomy ha incontrato Pia Poppenreiter, fondatrice di Ohlala.com, società che è stata definita da Techcrunch “A Uber for escort”. Ohalala è, infatti, un web app mobile che permette nella totale legalità l’incontro tra domanda e offerta di incontri pagamento. Il servizio, che al momento è attivo in tre città della Germania – Paese in cui la prostituzione è legale-, funziona così: il cliente inseriesce nella app la propria richiesta, specificando la zona della città dove si trova, il livello di prezzo che è disposto a pagare e l’orario dell’appuntamento; l’annuncio del cliente in modo automatico viene inviato a tutte le escort che si trovano nelle vicinanze del luogo prescelto; le donne, accettando la richiesta, potranno entrare in contatto tramite chat con il potenziale cliente e arrivare a un appuntamento. In buona sostanza sono le donne a sceglersi il proprio cliente. Particolarità del servizio è rappresentato dalla garanzia di anonimato e massima attenzione per la privacy: tutti i profili degli utenti non sono pubblici quindi il profilo delle donne verrà visualizzato dal cliente solo dopo che è stato raggiunto un accordo e fissato un appuntamento mentre quello del cliente viene mandato non atutti le escort iscritte ma solo a quelle che si trovano nelle vicinanze del luogo in cui il potenziale cliente si trova.

Pia Poppenreiter, ci descrive cosa è Ohlala?
Ohlala.com è una web app mobile che collega le donne e gli uomini per avere incontri a pagamento, immediatamente.

Come è nata l’idea di fondare Ohlala?
Si tratta di un concetto derivato dalla mia precedente società PEPPR, una app che collegava i clienti alle escort.

Le piace la definizione data da Techcrunch “una Uber per escort”?
Ha una dinamica simile e il confronto con Uber rende il concetto rapidamente e facilmente comprensibile per un pubblico più vasto. Io sono pragmatica sulla frase “una Uber per escort”.

Eliminando l’intermediario tra le donne e il cliente pensa che Ohlala dia più libertà alle donne che utilizzeranno il vostro marketplace?

Sì. Non solo la libertà, ma anche l’anonimato. Sono le donne che decideno cosa mostrare del loro profilo.

Ohlala ha iniziato a Berlino, Monaco e Francoforte, si sta pensando all’espansione in altri paesi? Se sì, dove?

Abbiamo iniziato a Berlino e lanceremo questo mese il servizio a Francoforte e Monaco. Attualmente stiamo valutando in quale paese potremmo lanciare il servizio.

Quali sono i vantaggi per le donne?
Il più grande vantaggio, secondo il mio parere, è l’anonimato. Non abbiamo un profilo pubblico.

Quali sono i vantaggi per i clienti?
Per i clienti che amano pagare, Ohlala è sicuramente una rapida risposta a una richiesta.

Si sta considerando di espandere i tipi di servizi? (Per esempio: possibilità per gli uomini di inserire un’offerta come gigolò- o aprire alla comunità LBGT?
Sì, se la domanda (di mercato nda) è lì, la prenderemo sicuramente in considerazione.

Ritenete la vostra società parte della sharing economy?
Noi stiamo soltanto ricostruendo online ciò che sta accadendo offline. Lo stiamo rendendo soltanto più efficiente e più sicuro.

Qual è la sua idea circa lo sviluppo dell’economia della condivisione ?
Credo che la tecnologia e un nuovo concetto renderà più efficiente, la condivisione