Lo sviluppo della sharing econonomy può contribuire alla riduzione dei rifiuti in Italia. Questo è quanto si legge nel rapporto Waste End, lo studio realizzato da Kinexia e Fondazione Symbola, che analizza l’economia circolare in Italia. Nella lettera introduttiva dello studio, che analizza lo stato dell’arte dei rifiuti in Italia, Ermete Realacci – presidente della Fondazione – e Pietro Colucci – Presidente di Kinexia – parlano espressamente dell’economia della condivisione come uno degli strumenti che possono rendere più virtuoso il nostro Paese accompagnandolo l’obiettivo “rifiuti zero”.
Per i due esperti di temi ambientali, (Realacci è anche presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati), passando dai beni – soprattutto quelli che hanno tempi di utilizzo molto ridotti, ad esempio gli utensili per il giardinaggio e quelli tecnici – ai servizi, “dalla lavatrici alla lavanderie”, è possibile migliorare la salute ambientale del Paese.
Con la ricetta complessiva delineata nel rapporto Waste End, nel 2020 il mondo dei rifiuti potrebbe essere protagonista di una vera rivoluzione. Con una diminuzione dei rifiuti avviati in discarica (ridotti a un terzo, dal 38% al 12% del totale), col raddoppiamento della raccolta differenziata (dal 43% all’82%), col rifiuto urbano residuo indifferenziato che si riduce ad un terzo (dal 57% al 18%), e l’incenerimento più che dimezzato (dal 17% al 7%).
Rapporto Waste End
http://issuu.com/fondazionesymbola/docs/waste_end_0312/3?e=9748693/11842211