Sono quattro le offerte chiuse in overfunding su Mamacrowd, la piattaforma di equity crowdfunding (la raccolta di capitale dell’era della sharing economy aperta alle migliori startup e PMI innovative italiane) di SiamoSoci. Dopo Club Italia Investimenti 2 e PerFrutto, ora è la volta di Parterre e Felfil che hanno saputo convincere 136 investitori per un ammontare complessivo di 255mila euro. Parterre è la startup ha dato vita a una piattaforma che genera app mobile dedicate ai brand per una conoscenza più approfondita del proprio pubblico grazie alla raccolta di dati precisi e analizzabili in tempo reale. Parterre è già stata utilizzata in vari settori: da quello televisivo (con la app dedicata al popolare reality show Amici di Maria de Filippi), allo sport, da quello della moda alle elezioni politiche. Grazie a Mamacrowd ha raccolto 136.876 euro di adesioni, coinvolto 79 investitori e allargato il proprio network, come afferma il CEO Maurizio de Gregorio: “L’esperienza con il crowdfunding, gestito da Mamacrowd, è stata superiore alle nostre aspettative. Non solo perché abbiamo superato l’obiettivo di raccolta che ci eravamo prefissati, ma anche per la rete di nuove relazioni che si è creata con alcuni dei nuovi investitori. Con l’investimento ricevuto potremmo dare un serio impulso al nostro business plan, con l’acquisizione di nuovi clienti B2C e B2B e con la realizzazione della piattaforma di forecasting basata su machine learning. Sono convinto che il merito di questo successo sia da condividere con il team di Mamacrowd: la loro professionalità e competenza è stata determinante sia nella creazione della campagna che nella gestione operativa”. Felfil ha raccolto 117.942 euro di adesioni, raddoppiando l’obiettivo minimo fissato ad inizio raccolta. Per questo il CEO Fabrizio Mesiano si dichiara più che soddisfatto dell’esito della raccolta: “Mamacrowd ci ha convinto da subito per la chiarezza delle informazioni e per il supporto costante che è stato dato dal team, sia per quanto riguarda l’aspetto burocratico che per quello legato alla comunicazione e diffusione dei contenuti, in fase di preparazione e durante la raccolta. La campagna di Kickstarter ci aveva permesso di convalidare il prodotto, ora invece, grazie alla campagna di equity crowdfunding abbiamo rafforzato la proposta di business grazie alla fiducia dei 57 investitori. Attraverso questo primo round di investimento sarà possibile far fronte ad un nuovo batch di produzione e investire delle risorse in marketing e comunicazione per diffondere al meglio il nostro prodotto”. Felfil ha seguito il percorso di accelerazione di Treatabit, dedicato alle startup di natura digitale di I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino. Prodotto di punta della giovane società è Felfil EVO, un estrusore di filamento per stampanti 3D che permette di rendere questa pratica più ecologica ed economica grazie l’uso di scarti plasitici e di stampa.
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Sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd arriva Scuter, la prima startup della mobilità sostenibile

Foto Scuter
Con SiamoSoci si può investire nelle startup della Silicon Valley
Si è aperta ieri la fase di raccolta di American Startup Club, il primo club d’investimento progettato da SiamoSoci, la piattaforma italiana di equity crowdfunding, in partnership con il fondo Mission and Market per offrire agli investitori italiani la possibilità di investire nelle startup statunitensi .
SiamoSoci collaborerà, quindi, con il team di professionisti formato da Stefano Bernardi, Simone Brunozzi e Francesco Simoneschi che attraverso Mission and Market Capital hanno creato un fondo (Mission and Market Fund I) dedicato alle più promettenti startup early stage che gravitano intorno all’area di San Francisco.
“Solo vivendo in Silicon Valley ci si rende davvero conto dell’energia di questo posto – dichiara Simone Brunozzi, con un passato da executive presso grandi corporation tecnologiche come Amazon e VMware, e più recentemente come CTO di una start-up innovativa – e noi abbiamo deciso di sfruttare le nostre relazioni, le nostre competenze e la nostra esperienza, per investire in startup che, davvero, stanno cercando di cambiare il mondo, un pezzettino alla volta. Siamo felici di poter mettere tutto questo a disposizione di SiamoSoci in una partnership snella ed efficace.”
Registrata in Italia con la formula giuridica della Spa, American Startup Club avrà una durata pari a quella del fondo a cui intende portare 1.1 Mln di Euro, attraverso le sottoscrizioni degli investitori italiani. A sua volta, Mission and Market Fund I, che ha già compiuto 31 investimenti, punta a raccogliere un totale di US$ 3 milioni per continuare a coinvestire in cordata con player del calibro di Founders Fund, Microsoft Ventures, Draper, 500 Startups e Google Ventures.
La possibilità di accedere ad un mercato ricco e fiorente di risorse e tecnologie, la selezione di startup garantita dai grandi investitori USA e una soglia d’ingresso a vantaggio di molti (pari a 10.000 Euro), rappresentano le caratteristiche peculiari di American Startup Club, che si vanno a sommare a quelle tipiche dei club studiati da SiamoSoci: semplicità nella consultazione dei documenti e diversificazione del portafoglio.
Grazie al Club, gli investitori italiani avranno un filo diretto con le innovazioni portate avanti da aziende che sviluppano brevetti e soluzioni davvero rivoluzionarie e provenienti dai migliori acceleratori d’impresa al mondo, tra cui il prestigioso Y Combinator.
Le startup già presenti nel portfolio di Missione and Market Fund I sono attive in vari settori: biotech e fintech, hardware e robotica, food e mobile. In particolare si segnalano Cofactor Genomics, che realizza un software in grado di analizzare il micro-RNA a scopi diagnostici; Enlitic, che impiega tecniche di machine learning per realizzare diagnosi mediche tumorali più veloci e accurate; Eaze, il primo servizio di delivery di prodotti a base di cannabis per uso medico; e Seed, che sta costruendo una nuova piattaforma bancaria, puramente dedicata a clienti aziendali.
La finestra utile per consultare la documentazione di American Startup Club ed effettuare su SiamoSoci le manifestazioni d’interesse è fino al 15 aprile 2016.
Jojob: il car pooling tra colleghi
Jojob è un innovativo servizio di car pooling aziendale, nato nel 2014 dalla startup Bringme, incubata presso I3P del Politecnico di Torino, che si basa sull’idea di condivisione dell’automobile per il tragitto casa – lavoro. Jojob, mette infatti in collegamento, tramite una piattaforma web o una app i colleghi di lavoro o i dipendenti di aziende limitrofe alla propria per condividere passaggi in auto insieme per recarsi al posto di lavoro. Lo spirito del progetto risponde totalmente a una logica di sharing economy. I dipendenti possono beneficiare di un concreto risparmio economico, di un’effettiva riduzione dei tempi e dello stress dovuto agli spostamenti casa-lavoro, di un’ alternativa ai mezzi pubblici in caso di scioperi, ritardi o imprevisti e di possibili benefit aziendali a fronte dell’impegno ecologico. Contemporaneamente, le aziende adottano una soluzione di mobilità equa e sostenibile che gli consente di ottenere certificazioni ambientali, energetiche e di social responsibility. L’ applicazione mobile, il vero cuore innovativo del servizio, è in grado di certificare quanti chilometri ogni passeggero ha percorso in carpooling e quanta Co2 è stata risparmiata per ogni singolo viaggiatore. Questi dati sono a disposizione delle aziende e possono essere utilizzati per politiche di responsabilità sociale d’impresa e per il conseguimento di importanti certificazioni e per migliorare la propria competitività. Inoltre l’app, consente agli utenti iscritti di accumulare punti che potranno essere spesi nei locali convenzionati a livello locale e nazionale. A oggi sono oltre trenta le aziende che lo adottano (tra cui Luxottica, Heineken, Findomestic e Brembo). 50mila utenti che usano il servizio. E soprattutto 30 tonnellate di C02 che non finiscono nell’atmosfera (nel 2015). Secondo uno studio fatto da Jojob, il risparmio annuale per ogni dipendente, che va al lavoro condividendo l’auto, per una distanza casa-lavoro di 30 km, arriva a 1.782 euro e 7.722 Kg di CO2. Ideatore e Ceo è Gerard Albertengo, 35enne, che con la sua idea ha appena raccolto 100mila euro online attraverso la piattaforma di crowdfunding SiamoSoci.