Ecco di cosa ha parlato nel 2016 su Twitter l’Italia dell’innovazione

3231234Per il terzo anno consecutivo IBM Italia e Talent Garden hanno analizzato le conversazioni fatte in Italia nel corso dello scorso anno su Twitter sui temi dell’innovazione per capire dove quali sono state le tendenze. Punto di partenza dello studio sono stati i tweet inviati nel 2016 dai 10 magazine di riferimento per la comunità tech in Italia (@Chefuturo, @Startup_Italia, @EconomyUp, @Startupbusiness, @Wireditalia, @CorInnovazione, @Ideastartup, @Startupperblog, @Nova24Tec e @techecon); all’interno dei loro cinguettii sono stati, poi, individuati gli hashtag più rappresentativi che sono, successivamente, stati utilizzati come parole chiave per filtrare le conversazioni scambiate in Italia durante il 2016. In totale sono stati raccolti e analizzati un milione di tweet prodotti nell’ultimo anno da oltre 260mila utenti. Gli hashtag più utilizzati nel 2016 quando si è twittato di innovazione sono stati tra gli altri #startup, #fintech, #iot, #ecommerce, #bigdata, #bitcoin, #cybersecurity, #crowdfunding, #innovazione, #sharingeconomy e #blockchain. Per quanto riguarda gli argomenti più dibattuti, i principali filoni di discussione sono stati il FinTech, la Cybersecurity, l’IoT e Industry 4.0, il FoodTech, l’Artificial Intelligence, l’Open Innovation e il Societing. Interessante anche la differenza degli argomenti trattati dagli uomini e dalle donne. Gli uomini, che hanno animato il 69% delle conversazioni Twitter in tema di innovazione,  hanno dialogato su #fintech, #cybersecurity, #blockchain, #opendata, #iot e #ecommerce. Le donne, che rappresentano il rimanente 31%, hanno, invece mostrato  maggiore propensione verso argomenti come #robot, #crowdfunding (il finanziamento collettivo dell’era della sharing economy), #foodtech, #innovazione #robot #societing e  #openinnovation. Per il 2016 il premio di città dell’innovazione lo vince Milano, che con il 12% dei tweet si posiziona sul gradino più alto del podio. Seguono Roma con il 9% delle discussioni totali e Torino, che come l’anno scorso con il suo 2,8% è stata leggermente distaccata dalle due metropoli. Prima città del sud Napoli che si classifica al quarto posto con il 2,5%, a seguire Trieste, Verona, Bologna e Cremona, Palermo e Cagliari. le due città insulari entrano cosi per la prima volta nella classifica delle prime dieci città in cui si discute di innovazione.

 

 

Tinaba sigla accordo con il Gruppo api/IP: il pieno di carburante si paga con lo smartphone

 

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Tinaba, il nuovo ecosistema digitale che consente trasferimenti di denaro, pagamenti e gestione delle spese quotidiane, e il Gruppo api, proprietario del marchio IP con oltre 3000 distributori in tutta Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che consentirà di pagare il rifornimento di carburante tramite smartphone presso la rete SELF di proprietà del Gruppo. L’accordo diverrà operativo nella primavera 2017 in modo progressivo all’interno delle 400 stazioni di servizio SELF del Gruppo api su tutto il territorio nazionale, dove sarà possibile effettuare l’acquisto di carburante senza utilizzare contanti e senza doversi recare alla cassa. Il tutto senza alcun tipo di commissione sia per l’utente Tinaba sia per il Gruppo api.  Le parti lavoreranno perché futuro l’accordo sia esteso alle altre stazioni di rifornimento del Gruppo api e agli altri prodotti acquistabili negli shop connessi alle stazioni. “Siamo molto soddisfatti di aver sottoscritto con il Gruppo api il primo accordo Tinaba di carattere nazionale”, ha dichiarato il Presidente Matteo Arpe, “Sia per il prestigio e la storia dell’azienda  sia perché è la chiara dimostrazione del forte interesse esistente anche in Italia sul tema del fintech. Per il futuro stiamo lavorando all’ulteriore implementazione delle funzionalità di Tinaba e ad altre importanti intese commerciali che contiamo di annunciare nei prossimi mesi”. “Quello dei pagamenti digitali è un passo decisivo per la rete di distribuzione carburanti” ha commentato il presidente del Gruppo api, Ugo Brachetti Peretti. “Non solo perché permette una esperienza di acquisto molto più semplice e immediata, ma perché abilita numerose altre opportunità: sconti, fidelizzazione, offerte. L’accordo con Tinaba è un passo importante per offrire un servizio eccellente ai nostri clienti”. Tinaba, che è molto di più di un digital wallet, consente anche di realizzare progetti (una sorta di crowdfunding, la raccolta fondi dell’era della sharing economy) di di tipo personale, come una festa con gli amici, o lanciare progetti pubblici come ad esempio una raccolta fondi per la cura dei giardini del proprio quartiere.La forza di Tinaba, uno dei massimi attori del fintech, è rappresentata dalla semplicità e dal fatto di essere totalmente gratuita per tutti e per sempre. Anche un solo centesimo può essere trasferito senza alcun tipo di commissione, né per chi lo invia né per chi lo riceve. Tinaba può essere scaricata dall’AppStore o da Google Play.

Tinaba presenta il primo ecosistema digitale fintech


Tinaba, l’ecosistema digitale pensato con l’obiettivo di mettere in connessione le relazioni umane con le esigenze economiche e le abitudini – di consumo e di risparmio – delle famiglie e dei giovani, ha presentato le innovative funzionalità che la rendono unica nel panorama internazionale delle società del fintech e che saranno introdotte sul mercato a partire dal prossimo autunno.
Tinaba, il cui capitale è attualmente detenuto da Sator Private Equity Fund – il fondo promosso da Sator S.p.A. che co-investirà anche direttamente nella società – è stata ideata per operare in connessione con un istituto bancario, coniugando innovazione nell’esperienza di acquisto e cultura del risparmio. Tinaba è già attiva in Italia grazie a un accordo in esclusiva siglato con Banca Profilo e prevede un’espansione internazionale in Europa e negli altri Paesi, stipulando alleanze in esclusiva con singoli istituti di credito. Tinaba riserverà a Banca Profilo e a tutte le banche partner la facoltà di sottoscrivere una quota del proprio capitale indicativamente pari al 5%.
Tinaba, acronimo di This Is Not A BAnk, è il frutto di oltre due anni di ricerca e sviluppo e ha coinvolto oltre sessanta persone. L’ecosistema digitale realizzato è basato interamente su una tecnologia italiana proprietaria che abilita le banche partner a servizi digitali innovativi e unici. L’ammontare dell’investimento è di oltre 30 milioni di Euro.
Tinaba si caratterizza come unicum in Italia e a livello internazionale:
– È gratuita: dovunque e per sempre, senza costi di transazione per ogni
trasferimento di denaro P2P, P2B e per i micropagamenti.
– È dove sei tu: ridefinisce il concetto di contactless. Per la prima volta il pagamento avviene non alla cassa ma dove si trova il cliente.
– È social: in un’unica app, un portafoglio digitale per tutte le esigenze di spesa, non solo personali ma anche social. È un ecosistema digitale aperto a tutta la famiglia, genitori e figli, anche non maggiorenni.
– È smart: permette un rapporto inedito tra merchant e cliente. Tinaba è partner del consumatore, lo accompagna nell’intera esperienza di acquisto, fino al pagamento ridefinendo il confine tra offline e online.Le nuove funzionalità sono state presentate presso la sede di Sator e Banca Profilo nel corso di una live experience durante la quale gli utenti hanno potuto provare alcune delle funzionalità di Timaba, tra cui cassa comune, partecipazione a progetti sociali,  crowdfunding, acquisto – senza dover passare dalla cassa – di un libro della Libreria Hoepli e o di un gelato Out Of The Box, o donazione a artisti di strada. 
Tinaba è già disponibile a invito sugli store Apple e Google Play, mentre a partire dall’autunno prossimo sarà disponibile per tutti. Tinaba, per le sue caratteristiche e le sue innovazioni di candida, quindi,  a diventare la startup di riferimento per i millennials, generazione Z e per l’era della sharing economy.