Con UberGIVING donati dieci container di beni a favore dei profughi

uber-ldn-Uber-Giving-Everywhere-Blog-960x540-r1

UberGIVING, l’iniziativa sociale lanciata da Uber insieme alla Croce Rossa per sostenere i profughi in arrivo in questi giorni nelle coste dell’Europa di cui vi abbiamo raccontato nel post Con Uber la sharing economy aiuta i profughi, ha ottenuto una risposta travolgente. A darne notizia è stato la stesso operatore di ride sharing che tramite le colonne del proprio blog ha reso noto che nelle quarantasei citta di diciannove paesi europei in cui è stata proposta l’iniziativa sono stati raccolti beni sufficienti a riempire più di dieci container. Inoltre Uber ha raccontato che molti driver hanno devoluto a sostegno della causa i propri guadagni del 9 settembre 2015, giorno in cui si è svolta UberGIVING. Infine, Uber ha annunciato che continuerà a lavorare insieme ai suoi charity partner in tutta Europa per
sostenere l’mergenza cha sta colpendo il vecchio continente.

Con Uber la sharing economy aiuta i profughi

uber-ldn-Uber-Giving-Everywhere-Blog-960x540-r1

La settimana che sta per concludersi ha visto realizzarsi una bella iniziativa sociale che ha avuto per protagonisti Uber e la Croce Rossa. Il principale operatore di ride sharing al mondo ha, infatti, lanciato #UberGIVING, una raccolta di beni a favore dei profughi la cui emergenza in questi giorni scuote le coscienze di tutti noi. Lo scorso mercoledì 9 settembre Uber in quarantasei città di diciannove paesi europei ha raccolto per conto della Croce Rossa beni destinati a essere donati alle migliaia di profughi che cercano riparo in Europa . Il funzionamento è stato molto semplice e assolutamente gratuito per gli utenti Uber: tramite la App si richiedeva un’auto per prelevare le donazioni, una volta avvenuta la consegna i beni donati sono state consegnati da Uber  a un centro locale della massima associazione noprofit. I beni accettati richiesti dalla Croce Rossa comprendevano: maglioni (tipo pile) taglie 42-46; scarpe da ginnastica numero 42-47; canottiere intime per l’inverno; pantaloni pesanti comodi sportivi (tipo tute o pantaloni in velluto); piumini (tipo di velluto o tute); biancheria nuova per bambini dai 2 fino ai 7 anni; giubottini per bambini; ciabatte di plastica da doccia; pantaloni e scarpe da calcio. Davvero un’iniziativa lodevole che noi di SocialEconomy ci auguriamo sia ripetuta al più presto.