La sharing economy continua a attrarre i investitori finanziari. Oggi, infatti, Bnbsitter, la startup che fornisce servizi di portineria on demand per affitti a breve termine, ha annunciato la raccolta di US$ 2,5 milioni (€ 2,2 milioni) nel suo secondo round di investimento. Il finanziamento arriva dopo il seed funding iniziale di US$ 500.000 ottenuto nel 2014 e una crescita rapida e costante che ha spinto l’azienda in una posizione di leadership all’interno del mercato dei servizi d’accoglienza. Fondata nel 2013 da due imprenditori siciliani residenti a Parigi, Biagio Tumino e Piero Cipriano, Bnbsitter si fa carico, per il proprietario di casa, di tutti i problemi logistici più comuni e dispendiosi in termini di tempo, che accompagnano tutte le fasi dell’affitto di un immobile: dalla consegna delle chiavi (con la registrazione degli ospiti al check-in e check-out), alla pulizia e lavanderia, ai servizi di rifornimento e di coordinamento per gli ospiti. Al centro del modello, forte attenzione all’assistenza al cliente e prezzi competitivi. La piattaforma ha già ospitato più di 50.000 viaggiatori in meno di 3 anni ed è diventata ormai un servizio di supporto fondamentale per siti di home exchange e affitti a breve termine, come Airbnb, HomeAway,Homelidays e Misterbnb. Cavalcando la forte crescita del mercato degli affitti privati, Bnbsitter intende aiutare i proprietari di case, consentendo di ottimizzare al meglio il loro reddito. Oggi il servizio è diventato essenziale per quasi 4.000 proprietari di appartamenti, che hanno affidato le chiavi delle loro case ad un team altamente esperto, selezionato e formato dall’azienda. Il successo di Bnbsitter ha attirato prestigiosi investitori nel suo secondo round di investimento, tra cui il fondatore di BlaBlaCar, Frederic Mazzella, alcuni altri business angel e la società francese di venture capital CapDecisif Management. Bnbsitter ha anche beneficiato del finanziamento ottenuto grazie al premio Bpifrance per la Digital Innovation nel 2015.”Grazie al sostegno di nuovi investitori, l’ambizione di Bnbsitter è quella di avviare una nuova fase di sviluppo, con particolare attenzione al miglioramento dell’efficienza e facilità d’uso per i clienti. Al fine di garantire un livello di qualità elevato e costante, Bnbsitter si occupa della formazione di oltre 300 concierge e il servizio offerto al cliente consente di effettuare prenotazioni last minute fino a 24 ore prima dell’arrivo dei viaggiatori. La filosofia aziendale è semplice: rendere la vita più facile ai proprietari di case che utilizzano siti di affitto a breve termine”, ha detto Frederic Mazzella, fondatore di BlaBlaCar. Bnbsitter prevede ora di continuare la sua espansione in tutta Europa: la startup serve attualmente i proprietari di immobili in 13 città europee tra cui Parigi, Cannes, Nizza, Barcellona, Roma e Milano e ha in programma l’apertura di una sede a Londra entro la fine del 2016. Ma le ambizioni di crescita dell’azienda non si fermano al Vecchio Continente: a livello globale sono già stati individuati alcuni mercati chiave in cui è prevista una forte crescita nel breve termine, come gli Stati Uniti e America del Sud. “Siamo entusiasti di aver realizzato questo secondo round di finanziamento grazie a importanti investitori che credono nel nostro progetto e sosterranno la nostra crescita attraverso la prossima fase. Il mercato dei servizi on-demand è fiorente in tutti i settori e Bnbsitter occupa un ruolo dominante per il mercato degli affitti a breve termine. La nostra visione è quella di diventare il principale fornitore mondiale di servizi on demand essenziali e di alta qualità e siamo entusiasti di intraprendere questa nuova fase di espansione. Con questo obiettivo, stiamo già sviluppando un’applicazione che rivoluzionerà l’esperienza dell’utente, permettendo alle persone di prenotare servizi di portineria in tempo reale “, ha detto Piero Cipriano, fondatore di Bnbsitter.
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I servizi di concierge on demand possono spingere il mercato dell’home sharing
Un studio condotto da Bnbsitter, la startup che fornisce servizi di concierge on demand a tutti coloro che desiderano affittare un alloggio a breve termine, ha messo in evidenza come i proprietari di beni in affitto possano aumentare i propri ricavi, delegando le attività di gestione immobiliare. Secondo una ricerca condotta su 2.000 host in tredici città, gestendo in outsourcing le attività quotidiane più banali, ma dispendiose in termini di tempo – consegna delle chiavi, check-in e check-out, pulizie, lavanderia, servizi di approvvigionamento e coordinamento degli ospiti – i proprietari possono immediatamente aumentare i propri ricavi fino al 30%. L’aumento stimanto dalla ricerca è legato a due fattori. In primo luogo, è possibile ottenere un risparmio fino al 50%, semplicemente concentrandosi sulla gestione smart delle proprietà. Utilizzando servizi on demand, invece di agenzie tradizionali, i proprietari possono evitare vincoli contrattuali a lungo termine, pagando di volta in volta solo per i servizi di cui hanno bisogno. In secondo luogo, i ricavi possono essere potenziati grazie alla rapidità con cui l’immobile ritorna disponibile per un nuovo cliente. La tempestività e efficienza con cui i servizi di pulizia e rifornimento vengono effettuati permettono infatti di rendere immediatamente disponibile l’appartamento per l’ospite successivo, senza dispersione di tempo tra un cliente e l’altro. I dati evidenziano che sono necessarie di solito fino a 48 ore per la preparazione di un appartamento per un nuovo inquilino. Con i servizi on demand, invece, i turisti in arrivo possono essere accolti nello stesso giorno degli ospiti in partenza, generando un aumento mensile di ricavi del 15%. Biagio Tumino, co-fondatore e COO di Bnbsitter ha così commentato lo studio: “Fino ad ora i proprietari di immobili affidavano questi compiti ad agenzie tradizionali, ma spesso venivano scoraggiati dai costi elevati e dall’impressione di poter guadagnare di più occupandosi in autonomia di queste attività. In realtà però, nel mercato degli affitti, l’outsourcing degli aspetti operativi quotidiani o dei lavori più dispendiosi in termini di tempo, permette ai proprietari di concentrarsi su elementi di maggiore impatto e valore, dedicandosi di più all’attività di promozione rivolta ai turisti, così come alla propria la vita di tutti i giorni”.
I dati di Bnbsitter arrivano nel momento in cui è crescente il dibattito sulle positive ricadute economiche generate dalle piattaforme di affitto a breve termine che SocialEconomy vi sta raccontando nel suo “viaggio” a puntate alla scoperta dell’impatto economico che Airbnb, uno dei principali player della sharing economy, sta avendo sulle economie delle principali citta in cui è presente (UK ,Berlino, Madrid, Barcellona e Atene). Nel giugno 2013, infatti, Airbnb ha annunciato i risultati di uno studio che ha valutato l’impatto economico di turisti e host di Airbnb a livello globale. I risultati hanno rivelato un impatto significativo nelle città di tutto il mondo: nel Regno Unito, ad esempio, Airbnb ha generato un indotto di $ 824milioni e creato 11.600 posti di lavoro; a Parigi ha prodotto un giro d’affari di 185 milioni di € e generato occupazione per 1.100 persone nell’arco di un anno. Lo studio ha anche rivelato che l’attività di hosting a breve termine stimola i residenti delle città a sviluppare attitudini imprenditoriali e scegliere forme non tradizionali di lavoro. In particolare, il settore si sta rivelando particolarmente vitale per liberi professionisti o lavoratori part-time, che costituiscono una percentuale significativa della community di Airbnb (il 42% nel Regno Unito). Dagli affitti hanno potuto infatti generare un reddito supplementare utile ad integrare quello prodotto dal lavoro. Il risparmio e il potenziale aumento del 30% delle entrate che i servizi on demand possono abilitare si stanno rivelando una grande opportunità per questo segmento della forza lavoro, finanziariamente più precario.