Un blackout di 14 ore ha colpito ieri, 19 dicembre 2017, Car2go, uno dei principali servizi di car sharing. Durante queste ore per gli utenti della piattaforma della sharing economy è stato davvero un incubo e sui social non si sono tardati a vedere gli effetti della protesta per il disservizio. I disservizi, come facilmente verificabile, sui social network ha interessato certamente Milano, Berlino, New York, Toronto, Denver e quindi la zona del disservizio è stata molto estesa tra USA, Canada e Europa. Il guasto ha interessato coloro che avevano un noleggio aperto che una volta arrivati nel luogo di destinazione non lo hanno potuto terminare rimanendo – in molte città – al freddo e al gelo per molte ore. Molti utenti, giustamente inviperiti per quanto accaduto, hanno comunicato che cancelleranno i propri account Car2go per evitare di potersi ritrovare nelle stesse condizioni. Immaginabile che ciò andrà a vantaggio dei concorrenti con i testa in Italia, Enjoy, il car sharing delle Fiat 500 rosse e DriveNow, il servizio di condivisione di Mini e Bmw e anche dei Taxi di tutto il Mondo. Sui social network c’è anche chi ha fatto notare, in modo piccato, che nelle stesse ore è stato impossibile ricevere assistenza tramite call center o via mail. Insomma un vero e proprio crisis management per Car2go che sicuramente resterà per incancellabile nella memoria degli utenti oltre che su web, sui social network e nelle rassegne stampa e che accende una frattura nella fiducia tra i fan della sharing economy e la società del car sharing delle Smart gestito dalla società GMBH controllata da Daimler AG. Alle 17,30 è poi arrivata la comunicazione di Car2go tanto attesa “Questa notte è stato messo a punto un lavoro di manutenzione globale del servizio, un’operazione di routine, ma si è verificato un problema. Le operazioni sono durate più del previsto, ora è tutto funzionante”. L’azienda fa sapere che quanto non dovuto verrà rimborsato: basta scrivere a servizioclienti@car2go.com. Sull’aspetto dei rimborsi vediamo se si svilupperà dibattito sul web, intanto noi di SocialEconomy facciamo una domanda: non è possibile in modo automatico accreditare i rimborsi? Chiedere a chi ha già subito un disservizio di mandare una mail per ottenere quanto addebitato contro la propria volontà sarebbe, se tecnicamente possibile, da evitare e sarebbe un bel segnale per riconquistare quegli utenti che ieri non hanno risparmiato critiche attraverso i social.